Lettera aperta a Berlusconi e Renzi sui
nostri soldati detenuti in India: FI e Pd li portino in Europarlamento
Cari
Silvio Berlusconi, presidente di Forza Italia e leader
dell’opposizione, e Matteo Renzi, segretario del Partito democratico e
presidente del Consiglio, Vi scrivo alla vigilia di importanti riunioni
degli organismi che guidate, la direzione del Partito democratico e
l’ufficio di presidenza di Forza Italia, chiamati ad assumere rilevanti
decisioni per la vita politica e le riforme del nostro paese, ma anche
per le candidature alle ormai prossime elezioni europee. Vi scrivo
perché ho fatto, nel mio piccolo, un sogno. Che il nostro paese continui
ad affrontare, come ha fatto sinora il nostro Parlamento, senza
polemiche interne e senza strumentalizzazioni di parte, la vicenda di
Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, da oltre due anni trattenuti in
India. Che l’Italia sollevi in tutti gli appuntamenti con gli altri
paesi, con la comunità e con le istituzioni internazionali il caso dei
due Marò, come un caso di violazione di diritti umani, di giustizia, di
libertà, di norme e trattati sulla giurisdizione, sulla competenza
territoriale, sull’immunità funzionale. Che lo faccia da Nazione unita,
che contribuisce in maniera rilevante e ha pagato altissimi tributi al
mantenimento della pace e della sicurezza nel mondo e che esige rispetto
per i propri diritti e per i diritti di suoi due cittadini, due
militari. Che si riesca a utilizzare in maniera concorde per tali
finalità anche la prossima competizione per l’elezione dei nostri
rappresentanti al Parlamento europeo. Che con autentico spirito
bipartisan i due principali partiti, il Partito democratico e Forza
Italia, dal governo e dall’opposizione, offrano ciascuno una candidatura
a Latorre e a Girone, impegnandosi per la loro elezione, senza
richiedere loro alcuna adesione politica. Che il governo, la Difesa, la
Marina assicurino i due Fucilieri di poter accettare tale candidatura,
senza dover rinunciare a essere a pieno titolo e a tutti gli effetti
quello che loro vogliono continuare ad essere, dei militari, sia pure
temporaneamente non in servizio.
Che l’India non possa allora più opporsi a dare libertà e giustizia
ai due Marò, di fronte a un diritto, a una appartenenza, a uno status
che proviene non più solo dall’Italia ma che giunge direttamente
dall’Europa. Che i nostri due militari possano essere quindi finalmente
di nuovo liberi, con le loro famiglie, ed essere fieri che così li
avranno voluti tutti gli italiani.
Vi ringrazio per l’attenzione e per quanto farete per contribuire a realizzare questo mio sogno. Con stima.
Elio Vito - 27marzo 2014
fonte: http://www.ilfoglio.it/
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