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Non smettete mai di protestare; non smettete mai di dissentire, di porvi domande, di mettere in discussione l’autorità, i luoghi comuni, i dogmi. Non esiste la verità assoluta. Non smettete di pensare. Siate voci fuori dal coro. Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai.

(Bertrand Russell)

24/03/18

Laura Boldrini e l’anniversario nefasto


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Il fascismo, per fortuna, non esiste più. La marea nera che doveva travolgere le italiche urne si è attestata su percentuali da prefisso telefonico. Esiste, però, l’ironia della sorte. Per cinque lunghi anni ci siamo dovuti sorbire una forma di antifascismo di ritorno in chiave istituzionale: Laura Boldrini ha parlato dell’imminenza di un pericolo fascista con la stessa cadenza con cui Giorgio Mastrota, nell’intera sua carriera televisiva, ha provato a piazzare materassi. Non è la stessa cosa, per carità. Però siamo arrivati a dover sopportare robe come questa: Il New Yorker si è chiesto come mai, differentemente dall’America dove hanno cancellato i simboli scomodi del passato, in Italia sia ancora pieno di monumenti del ventennio. Il clima alimentato nel belpaese, del resto, ha supportato questo genere di interrogativi.
La motivazione sarebbe banale: gli Stati Uniti sono una paese privo di un’epica. Noi non abbiamo avuto bisogno di costruire enormi grattacieli per farci notare dal mondo. E il fascismo si è richiamato ad un periodo, quello dell’antica Roma, che resterà sui libri di storia a prescindere dai desiderata boldrineschi. L’Appia, giusto per dirne una, è l’unica strada della Capitale che non è sprofondata in qualche voragine. Ma la Presidenta non si è mai arresa all’evidenza e pare sia persino arrivata a parlare di “disagio” in riferimento ai monumenti costruiti durante il ventennio. Pare, cara Presidenta, che il “Colosseo quadrato” e i suoi simili siano destinati a rimanere dove sono. Pare anche di poter dire, cara Presidenta, che l’estremismo antagonista di certi centri sociali sia considerato più pericoloso delle bottiglie di vino ritraenti il faccione del Duce.
Esisterebbe, questo sì, l’esigenza di pacificare per sempre la nazione e di porre fine a una dialettica, quella del fascismo/antifascismo, che certo non ha contribuito a rasserenare gli animi di un paese che avrebbe altro a cui pensare. I problemi degli italiani, e lei cara Presidenta se n’è accorta il 4 marzo scorso, sono del tutto differenti. Quelli che continuano a professarsi “fascisti” a settant’anni dalla fine della guerra, quei pochi, farebbero bene a smetterla. I rischi veri sono rappresentati dall’instabilità politica e dagli attacchi speculativi. E allora altro che raduni nostalgici a Predappio! Ma l’ironia della sorte, si diceva, esiste. E lei, cara Presidenta, lascia la presidenza della Camera dei deputati il 23 marzo. La medesima data in cui, nel 1919, vennero fondati i Fasci italiani di combattimento. Questa legislatura si insedia proprio in coincidenza di questo anniversario. E lei, onorevole Boldrini, avrebbe potuto proporre di abolire la data nefasta dal calendario gregoriano. E forse lo farà lo stesso, ma le sue parole avranno meno spazio mediatico e un peso diverso. Buona legislatura, ex Presidenta.

di Francesco Boezi - 23 marzo 2018

21/03/18

L’Italia merita un Presidente del Consiglio coraggioso come Vladimir Putin, non una manica di smidollati schiavi dei poteri forti come i nostri governanti


L’Italia merita un Presidente coraggioso come Vladimir Putin, non una manica di smidollati schiavi dei poteri forti
Immaginate un Presidente del Consiglio così: “Fin quando le persone sono determinate a combattere per la propria terra, la dignità e la libertà il nemico non passerà”. Un sogno, dopo anni di Grasso, Boldrini, Lorenzin, Renzi e compagnia cantante. Parole forti e decise che non lasciano spazio alla codardia, ma nemmeno al chiacchiericcio senza fondamento che permea i salotti televisivi italiani. Non è solo la “borghesia intellettuale” ad aver affievolito il popolo, ma una retorica senza morale che vede gli uomini di partito rispondere alle proprie segreterie dimenticandosi dei territori di appartenenza. Per fortuna c’è ancora una persona, seppur oltre i nostri confini, che ha il coraggio di agire, e non ha paura di difendere i suoi ideali. “Meno male che c’è Putin a combattere i terroristi islamici senza se e senza ma” ha affermato Magdi Cristiano Allam in un articolo di qualche anno fa. Vladimir Putin ha in questi giorni visto rinnovarsi il suo mandato di Presidente della Federazione Russa, con percentuali bulgare, da record, che lambiscono il 76,6%. Un plebiscito in favore dell’uomo di Leningrado. Quando a presiedere gli Stati Uniti d’America c’era Barack Obama e con l’Europa si trovava a discutere della situazione del Medio Orientale, situazione spesso condita da un ingiustificabile ritardo, Putin non ha esitato e ha dato il suo supporto alla Siria libera e laica del Presidente Bashar al-Assad, combattendo senza tregua la minaccia dell’Isis. Quello che vogliamo è sentirci sicuri, e questo non è possibile fino a quando al Governo del nostro Paese ci saranno persone senza attributi, senza coraggio e schiavi delle lobby. In pratica degli inetti travesti da politici. Non possiamo più accettare Presidenti del Consiglio privi dell’audacia di scegliere senza paura di difendere gli italiani. Vogliamo uomini e donne pronti a rispettare il loro mandato, pronti a sacrificarsi per i nostri connazionali. L’amore per l’Italia deve essere la base di ogni scelta politica, la base di ogni programma politico, la base di ogni azione volta a difendere il tricolore. Vogliamo credibilità, vogliamo attendibilità, vogliamo veridicità. Non ho visto nulla di tutto questo nei vari Monti, Letta, Renzi e non ultimo Gentiloni. Anime sordide, false guide di una Nazione che invoca, nei giorni dell’anniversario dei 170 anni delle Cinque Giornate di Milano, lo spirito dei Garibaldi, dei Mazzini, dei Cattaneo, dei Cavour e dei Pisacane per ritornare verso il primato nazionale, di cui parlava Berto Ricci, che ci compete. Non trovo questa verve nemmeno negli altri politici che riempiono le pagine dei giornali e le loro bacheche di Facebook con parole inutili. Siamo stanchi di ascoltare i soliti discorsi vuoti, vogliamo qualcuno che abbia le idee chiare. Anche questa campagna elettorale ci ha lasciato con l’amaro in bocca. Ribadiamo a chi fa orecchie da mercante l’articolo 1 della Costituzione: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”. Sovranità che mi appartiene, che appartiene al nostro glorioso popolo. Dobbiamo scacciare le false promesse della solita vecchia classe politica. Promesse che vogliono gli italiani imbambolati e privati della dignità del lavoro, inebetiti a vita grazie ad un debito pubblico che è il 130% superiore al PIL. L’Italia necessità urgentemente di riscattarsi da questa Unione Europea che ci sta distruggendo giorno dopo giorno perché chi ci governa e schiavo delle lobby finanziarie che vogliono e godono nel vedere che il nostro paese è gestito da una classe politica di incapaci senza palle che non sono mai riusciti a far valere i diritti del proprio paese. Ci troviamo di fronte ad una situazione di crisi profonda. Oltre alla politica interna a generare in noi insicurezze sono fattori esterni, UE in primis, contro cui abbiamo sempre procrastinato i conti. “La forza risiede nella verità” dice Putin e la verità non è si è mai palesata in maniera così diretta. Siamo in guerra, e nessuna guerra è mai stata vinta con la sottomissione. Se Vladimir Putin fosse il mio Presidente riuscirei a guardare i miei figli negli occhi senza temere per il loro futuro. Saprei che la libertà per cui sto lottando strenuamente è difesa da qualcuno che ama l’Occidente quanto lo amo io. Voglio che il mio Governo mi difenda. Sono stanco di sentirmi abbandonato da chi dovrebbe pormi davanti a tutto. Per questo vi invito a soffermarvi sulle parole di Giuseppe Mazzini: “A Voi uomini nati in Italia, Dio assegnava, quasi prediligendovi, la Patria meglio definita d’Europa. In altre terre segnate con limiti più incerti o interrotti, possono insorgere questioni sulla vostra, no. Dio v’ha steso intorno linee di confine sublimi, innegabili”. Fatene tesoro e donatevi per la nostra Patria. 

www.IlGiornale.it Andrea Pasini Trezzano Sul Naviglio 

di Andrea Pasini - 20 marzo 2018

18/03/18

Mal di testa? Da Pavia, arriva una speranza


gammaCore_sites_device_large_tile_new (1)Soffrite di emicrania? Non sto parlando del classico mal di testa, quello passeggero che potrebbe essere risolto con un poco di riposo o, al più, con farmaci da banco. Mi riferisco a quella patologia considerata tra le più disabilitanti, riconosciuta come la terza malattia più diffusa al mondo, che compromette la qualità della vita di numerose persone. Grazie al cielo, non ne soffro, ma ho un’amica, Nadia, che è terrorizzata dall’arrivo di queste crisi di emicrania invalidanti, talmente forti che la costringono a letto, in sofferenza, spesso piangendo. Ora, sembra che qualcuno abbia trovato un parziale rimedio. La Fondazione Mondino ha condotto una sperimentazione clinica sull’utilizzo di una nuova opzione terapeutica. Si chiama GammaCore ed è un elettrostimolatore  già approvato dalla FDA e utilizzato negli Usa. Parere positivo è stato espresso anche dal britannico National Institute of Health and Care Excellence (NICE), che ha dato via libera all’utilizzo da parte del Servizio Sanitario Nazionale del Regno Unito. Come si utilizza? L’oggetto ha le dimensioni di un rasoio da barba;  basta che il paziente appoggi semplicemente sul collo questo GammaCore premendolo sulla cute, 120 secondi sulla parte destra e poi altri 120 sulla sinistra: l’apparecchio stimola elettricamente il nervo vago, riducendo il dolore da emicrania. Siete dubbiosi? Forse, potrebbe esservi d’aiuto sapere che l’efficacia del nuovo device è stata testata su 243 pazienti presso l’Headache Science Center di Pavia. Lo studio, interamente made in Italy, ha visto la partecipazione di 10 Centri Cefalee, tra cui quello di Pavia diretto da Grazia Sances, che hanno testato, nell’arco di 18 mesi, l’efficacia dello stimolatore su soggetti emicranici, alternando quello vero da uno con effetto placebo. I risultati? Oltre a ridurre le cefalee episodiche al 40-50%, sono calate anche le frequenze degli attacchi. Uno su due è un risultato interessante che potrebbe portare benefici a milioni di pazienti. E senza effetti collaterali, particolare non di certo trascurabile, anche se ci sono controindicazioni per i pazienti che posseggono in corpo apparecchiature che danno stimolazioni di qualche sorta (ad esempio, il pacemaker). E’ già disponibile la prima versione di GammaCore, anche se è in arrivo, sul mercato, la versione maneggevole e più facilmente ricaricabile. Ovviamente, se siete interessati, parlatene prima al vostro medico e valutatene l’utilità.

di Viviana Persiani - 13 marzo 2018