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Non smettete mai di protestare; non smettete mai di dissentire, di porvi domande, di mettere in discussione l’autorità, i luoghi comuni, i dogmi. Non esiste la verità assoluta. Non smettete di pensare. Siate voci fuori dal coro. Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai.

(Bertrand Russell)

21/09/18

Ostia, Sfilata della Legalità e Presidente della Repubblica per i 50 anni della ANPS


Confermata la presenza di Sergio Mattarella per domenica 30 settembre in occasione del raduno ANPS. Previste 10 mila presenze. Il percorso della sfilata

Ostia – La ANPS, Associazione Nazionale Polizia di Stato, celebra i suoi 50 anni dalla fondazione con una Sfilata della Legalità che si terrà sul lungomare di Ostia sotto lo sguardo del Capo dello Stato, Sergio Mattarella. La giornata celebrativa si svolgerà domenica 30 settembre e per l’occasione il lungomare sarà vietato alla sosta ed al transito dal giorno prima per consentire l’allestimento della tribuna per le autorità davanti al Pontile.
E’ ufficiale: il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, presenzierà alla Sfilata della Legalità degli associati dell’ANPS fissata per la mattinata di domenica 30 settembre. La conferma arriva in via informale dalle forze dell’ordine che stanno predisponendo i servizi di controllo e vigilanza in occasione dell’evento. I servizi di sicurezza del Quirinale insieme con la Questura di Roma effettueranno un ultimo sopralluogo a Ostia giovedì 27 settembre.
Mattarella ha assicurato la sua presenza per la durata di 35 minuti a partire dalle ore 11,00, quando prenderà il via la sfilata dei soci dell’ANPS. Secondo stime prudenti si prevede la presenza di circa 10mila soci degli oltre 30mila iscritti nelle 170 sezioni sparse in tutta Italia e anche all’estero.

Soci dell'Anps, Associazione nazionale Polizia di Stato, sfilano in uno dei recenti raduni 






Soci dell’Anps, Associazione nazionale Polizia di    Stato, sfilano in uno dei recenti raduni

La sfilata si svolgerà su lungomare Paolo Toscanelli, dall’altezza di via Aldobrandini fino a piazzale Magellano. Il tratto di lungomare tra Magellano e Giuliano da Sangallo  sarà chiuso al traffico e vietato alla sosta dal giorno prima per consentire l’allestimento della tribuna per le autorità in piazzale dei Ravennati dove ci sarà anche un’area espositiva con dimostrazioni, stand, mezzi storici e di ultima generazione della Polizia di Stato.
Alle ore 18,00 il concerto della Fanfara della Polizia di Stato in piazzale dei Ravennati, al Pontile, concluderà la giornata celebrativa per la quale, lo ricordiamo in questo articolo, per la prima volta nella storia è stata anticipata di una settimana la festa patronale di Regina Pacis.

di - 21 settembre 2018  

fonte: https://www.ilfaroonline.it

20/09/18

Dove c'è fumo...c'è diossina


Pollution intro gee
Pecore dal manto riccioluto brucano nel fitto tappeto primaverile del prato, assieme a pingui galline che lo frugano alacremente per scovarvi prelibati insetti e vermicelli, con contorno di quadrifogli ed erbette aromatiche. Accanto, alcune mucche sonnecchiano, dopo un lauto pasto. Quale piacere ci procura la vista di queste scene bucoliche! Eppure, anche dietro di esse si possono celare delle insidie dalla complessa formula chimica e dal nome, tristemente noto, di diossina. Basta che nelle vicinanze di quel prato si trovi un inceneritore. Diossine che possono arrivare a noi dall'aria o attraverso la catena alimentare di quegli stessi animali al pascolo.


Omega pecore intro

Le diossine, infatti, diversamente da altri composti chimici di sintesi, non vengono prodotte deliberatamente, ma sono sottoprodotti, assai indesiderati, dell'attività industriale e di tutti i tipi di combustione e, essendo lipofiliche, accumulano enormemente nel tessuto adiposo degli animali, essere umano incluso.
Le cosiddette diossine e furani appartengono ad una stessa grande famiglia di 210 composti di micidiale tossicità, presenti in traccia a livello planetario, anche laddove non vi è alcuna fonte, artico incluso, concentrandosi a livelli più elevati nei pressi delle fonti di emissione: scarichi industriali, il fumo prodotto da un inceneritore ecc. Tale straordinaria diffusione, oltre che all'esistenza di un'enorme molteplicità di fonti nel mondo moderno, è dovuta alla caratteristica di POP (persistent organic pollutants – inquinanti organici persistenti) di questi composti, che persistono nei luoghi di accumulo per decenni e decenni. Le emissioni industriali di diossine possono essere trasportate dalle correnti atmosferiche, e, in misura minore, dai fiumi e dalle correnti marine fino a luoghi remoti rispetto alle fonti di diffusione.

FONTI DI DIOSSINE

Pollution-smallLe principali fonti industriali di diossine in Europa sono dovute alle industrie chimiche, siderurgiche, metallurgiche, industrie del vetro e della ceramica.
In assenza di combustione, vi è generazione di diossine con la sbiancatura della carta e dei tessuti fatta con cloro e nella produzione di noti diserbanti, quali gli acidi 2,4-diclorofenossiacetico e 2,4,5 triclorofenossiacetico.
I fumi delle centrali termoelettriche e degli inceneritori per rifiuti urbani, nonché degli inceneritori di rifiuti ospedalieri, gli impianti di riscaldamento domestico a legna o a carbone (combustione per potature, barbecue, camini e stufe) e persino i fumi delle cremazioni - in costante aumento - gli incendi, il traffico, il fumo di sigaretta, costituiscono altre rilevanti fonti di diossine. Gli inceneritori sono stati per lungo tempo importanti produttori di diossine, ma le ultime generazioni hanno abbattuto notevolmente le emissioni gassose riuscendo, conseguentemente, a far calare drasticamente la diffusione di diossine nell'area circostante. Le nanoparticelle che essi emettono, tuttavia, possono contenere diossine in forma non gassosa.

DOVE SI TROVANO E COME POSSONO ENTRARE DENTRO DI ME

 

Il terreno agricolo su cui viene coltivata verdura e frutta può venire contaminato dalle diossine a causa della presenza di un inceneritore o di altro processo di combustione industriale nelle vicinanze, con conseguente accumulo o deposito dei contaminanti negli alimenti.
L'erba stessa può essere contaminata dalla diossina. Campioni d'erba raccolti sistematicamente in Inghilterra in un campo, osservato nel corso di un secolo, hanno evidenziato una presenza stabile e minima di diossine dal 1860 al 1960 e un aumento pari a sette volte la quantità iniziale dal 1960 al 1980 attribuito rispettivamente all'incremento dell'uso di pesticidi clorurati e della quantità di rifiuti inceneriti. Se l'erba o i mangimi contaminati sono mangiati da erbivori, le diossine, che sono lipoafffini, si trasferiscono nei tessuti grassi di questi animali. In questo caso lo strato adiposo funziona da "serbatoio" di diossine.
L'esposizione dell'uomo alle diossine ha luogo quasi esclusivamente attraverso l'assunzione di cibo, soprattutto carne, pesce e latticini. Le diossine "bio-ingrandiscono", nel senso che, tramite la catena alimentare, passano da preda a predatore, concentrandosi nella carne e nei prodotti caseari, per raggiungere infine l'uomo. La quantità di diossine nell'uomo è superiore a quella di tutti gli altri mammiferi in quanto l'uomo è l'ultimo tassello della catena alimentare, quindi concentra le diossine nei propri grassi a livelli esponenzialmente maggiori rispetto a quelli che si trovano nel cibo di cui si alimenta. Più colpiti i gruppi umani maggiormente vulnerabili, in particolare i feti e i lattanti, che possono essere esposti al carico corporeo accumulato dalla madre. Le diossine sono "prelevate" dai tessuti adiposi durante l'allattamento e "passate" nel latte. L'essere umano può ricevere al momento dell'allattamento la massima quantità di diossine della sua vita.

QUALI SONO I DANNI PER LA SALUTE

 

La stragrande maggioranza degli studi epidemiologici, anche recentissimi, basati su campioni molto vasti di popolazione, rilevano, infatti, una stretta correlazione tra patologie diossino-correlate e presenza d'inceneritori nelle aree soggette ad indagine. Le diossine e i furani possono essere responsabili di diverse patologie a carico di numerosi organi ed apparati, fra cui la cute (cloracne); sistema immunitario (azione immunotossica: allergie, malattie autoimmuni, lupus); in quanto interferenti endocrini, sistema riproduttivo (riduzione del numero di spermatozoi, endometriosi, malformazioni genitali); sistema endocrino (maggiore incidenza del diabete); sistema nervoso (disturbi dell'apprendimento). Esercitano, infine, un'azione cancerogena. I risultati di recenti studi dimostrano che gran parte della popolazione europea supera i limiti d'esposizione raccomandata dai comitati scientifici.

COME RIDURRE L'ESPOSIZIONE

 

Una dieta vegana o vegetariana a base di alimenti biologici può ridurre notevolmente l'esposizione alle diossine ingerite perché nelle verdure l'accumulo è minimo, dato che si trovano al livello più basso della catena alimentare.
Se mangiate carne, uova o prodotti caseari, verificate sempre l'areale di provenienza e le condizioni di allevamento del bestiame.
Allontanarsi dalle zone industriali o dove siano presenti inceneritori.


FONTI:
The Toxic Consumer, Elizabeth Salter Green and Karen Ashton
Creative Commons -  CC BY 2.0
Foto intro by _gee_