Secondo
 il giornalista Jeremy Scahill, Zacharias Moussaoui, presunto mancato 
dirottatore dell’11 settembre 2001, aveva il numero della Blackwater 
nella sua agenda. Inoltre, la 
 fu assunta nel 2002 dalla CIA per creare un’unità di assassini segreta su ordine del presidente Bush, 
.
La
 Balckwater fu responsabile del massacro di 17 iracheni a Baghdad, nel 
settembre 2007, che le costarono i contratti con il dipartimento di 
Stato in Iraq. A seguito di ciò, la Blackwater Worldwide si divise in 31 compagnie di facciata, sotto il titolo collettivo di Xe Services, e con sedi in paradisi fiscali offshore, permettendo alla Blackwater
 di stipulare ulteriori contratti governativi senza creare scandalo. Il 
senatore Carl Levin del Michigan, presidente del comitato per i servizi 
armati del Senato, dichiarò la necessità di “esaminare il perché Blackwater avesse dovuto crearsi decine di altri nomi” chiedendo al dipartimento della Giustizia d’indagare sulla Blackwater,
 che nel 2010 si era aggiudicata un contratto da 100 milioni di dollari 
con la CIA per sorvegliarne le basi in Afghanistan. Almeno due società 
affiliate alla Blackwater, XPG e Greystone, avevano stipulato altri contratti con l’agenzia. Nel febbraio 2008, una filiale della Blackwater, la Constellation Consulting Group (CCG), secondo il suo dirigente Enrigue Prado, aveva “avuto
 un grande successo nello svilupparsi in Mali, cosa estremamente 
interessante per il nostro sponsor principale e presto compirà un passo 
sostanziale grazie a un mio piccolo affare“, e chiedeva alla Total Intelligence di analizzare il “problema del terrorismo nel Nord del Mali e in Niger“.
I genitori di Eric Prince, Edgar Prince ed Elsa Broekhuizen, attraverso la loro Fondazione Freiheit,
 finanziano il Consiglio per la politica nazionale, una società segreta 
che a Salt Lake City, il 28 settembre 2010, ricevette 
l’ex-vicepresidente degli USA Dick Cheney per sostenere la necessità di 
attaccare l’Iran, la Coalizione cristiana di Gary Bauer, il Consiglio 
per la ricerca familiare di James Dobson, il Christendom College, l’Istituto per la Politica Mondiale, la Rivista Crisis e la Prison Fellowship di Chuck Colson, ed infine anche i Legionari di Cristo e il Christian Freedom International.
Nel 2009, a Kabul, un funzionario del 
dipartimento della Difesa degli USA, Michael D. Furlong, istituiva una 
rete di spionaggio ed omicidi in Afghanistan e Pakistan composta per lo 
più da mercenari ex-operativi della CIA e delle Forze Speciali degli 
USA, azione ritenuta illegale negli USA. Inoltre, il Pakistan vieta 
l’attività dei mercenari statunitensi sul proprio territorio, 
ritenendoli un surrogato dei militari statunitensi. Furlong era un 
addetto alle “operazioni psicologiche” dell’
US Army, ed era 
stato attivo in Iraq e nei Balcani. Nella rete spionistica di Furlong in
 Afghanistan e in Pakistan faceva parte Robert Young Pelton, un 
giornalista statunitense che fu assunto assieme a Eason Jordan, un 
regista televisivo, dai militari statunitensi per gestire un sito web in
 sostegno all’occupazione dell’Afghanistan. In realtà, il sito era una 
copertura per ricevere i finanziamenti destinati alla rete di spie ed 
assassini diretta da Furlong, che aveva assunto sia l’
International Media Ventures, un’agenzia di “comunicazioni strategiche” gestita da ex-comandanti delle forze speciali statunitensi, la 
Delta Force, e sia l’
American International Security Corporation,
 una società di Boston diretta da Mike Taylor, un ex-berretto verde. 
Tale società aveva tra i dipendenti Duane Clarridge, alias Dewey, un 
ex-agente della CIA collegato all’operazione Iran-Contra. Taylor si 
occupò di raccogliere informazioni al confine tra Afghanistan e 
Pakistan. Nel 2008, Furlong fu incaricato di arruolare società private 
per raccogliere informazioni sull’Afghanistan, al modico prezzo di 22 
milioni di dollari assegnati all’
International Media Ventures. Uno dei membri del consiglio di amministrazione dell’
International Media fu il generale Dell L. Dailey, ex-capo del 
Joint Special Operations Command, che sovrintende alle forze speciali degli USA.

 Nel 2008 Jordan e Pelton avvicinarono il generale David D. McKiernan, 
che stava per essere nominato comandante delle forze statunitensi in 
Afghanistan, per proporgli d’istituire una rete di reporter in 
Afghanistan e Pakistan allo scopo di fornire informazioni a “clienti 
militari e privati” statunitensi sulla situazione di “
una regione complessa diventata vitale per gli interessi occidentali”. Avevano già diretto un’operazione simile in Iraq, denominata “
Iraq Slogger“,
 che impiegò 700 iracheni per raccogliere informazioni. Jordan propose 
l’istituzione di una rete simile in Afghanistan e Pakistan, denominata “
Afpax”, e finanziata dall’
US Army.
 Jordan disse che si rivolgeva alle forze armate degli Stati Uniti 
perché l’attività in Iraq fu poco redditizia avendo esclusivamente 
clienti privati. Descrisse la proposta come operazione di raccolta di 
notizie non classificate, “
tutta open-source“. Quando Jordan 
fece la proposta al generale McKiernan, era presente anche Furlong, e 
l’approvarono; Furlong si propose di trovare i finanziamenti per la rete
 
Afpax di Jordan e Pelton. “
Quel giorno ci dissero di andare al lavoro“,
 secondo Pelton. L’ammiraglio Smith, direttore militare per le 
comunicazioni strategiche in Afghanistan, nel giugno 2009 si oppose al 
finanziamento di 
Afpax, scontrandosi con Furlong. “
Quello che è successo successivamente non è chiaro”. L’ammiraglio Smith disse che quando rifiutò la proposta di Furlong, questi assunse l’
International Media Ventures
 incaricandola delle comunicazione strategiche dello stesso ammiraglio, 
ma intanto 15 milioni di dollari assegnati a Furlong scomparvero. “
Non ho idea di dove sia il resto del denaro“, disse l’ammiraglio Smith.
Nel 2014 Robert Young Pelton venne assunto dalla MOAS di Christopher 
Catrambone, quale “consulente strategico”, ovvero per preparare articoli
 elogiativi sul MOAS da distribuire presso 
Sunday Times, 
New York Times, 
Times, 
The Guardian, 
Bloomberg Businessweek
 e TV. Inoltre Pelton si occupa anche di ricerche sul campo 
(“intelligence”) sulle condizioni dei migranti in Libia, Myanmar, 
Bangladesh, Thailandia ed Europa. Pelton alla fine del 2004 fu in Iraq, 
“embedded” a una squadra della 
Blackwater. Pelton, come si è visto, fu 
consulente del
 comandante dell’ISAF e delle forze statunitensi in Afghanistan 
(USFOR-A) in Afghanistan, dove propose di armare le tribù afgane per 
combattere contro i taliban, o meglio renderle autonome dal governo 
centrale; la stessa ricetta applicata dai neocon in Iraq, con i 
brillanti risultati visti (nascita dello Stato islamico). E non a caso, 
lo Stato islamico ha preso piede anche in Afghanistan. Nel 2008 Pelton 
creò la 
DPx Gear, per vendere coltelli e materiale da “avventura e sopravvivenza”; la rivista 
Dangerous, sulla falsa riga di 
Raids,
 con articoli sulle sue incursioni in Myanmar, Afghanistan, Somalia ecc.
 Pelton e Prince si accordarono nel 2006 per stendere un libro, dal 
titolo “
Licenza di uccidere: soldati e armi nella guerra al terrore“,
 ma nel 2010 i due litigarono su dei diritti editoriali. Nel novembre 
2010 Pelton incontrò Prince ad Abu Dhabi, dove quest’ultimo aveva 
costituito un’altra compagnia militare privata, l’
Academi. Secondo Pelton, Prince voleva finanziargli il sito web 
Somalia Report,
 e farne un’operazione mediatica su pirateria, rapimenti e terrorismo, 
poiché Prince aiutava gli Emirati Arabi Uniti a disporre di una presenza
 militare in Somalia. Secondo Pelton, il contratto per il sito obbligava
 Prince a versargli 150000 dollari al mese, e dal gennaio 2011 (notare 
le date), la 
DPx Gear di Pelton cominciò a ricevere 269968 dollari dalla
 Flying Carpet SAL e 269975 dollari dall’
African Minerals Enterprises. Erano i versamenti promessi da Prince? Prince avrebbe voluto che Pelton rilanciasse il marchio 
Blackwater. Nel marzo 2011 (notare ancora le date) firmarono un contratto di 5 anni che concedeva a Pelton l’esclusiva sui prodotti marca 
Blackwater: coltelli italiani, romanzi e indagini di balistica. Pelton assunse un ghostwriter, Davin Coburn, che lavorava per 
The Washington Post. Nel gennaio 2012, Pelton chiese a Prince di versare 600000 dollari per 
Somalia Report,
 cosa rifiutata da Prince. Nel gennaio 2013 fu completato il 
libro-memoriale di Prince, che venne presentato alla CIA su richiesta 
dell’agenzia. Da allora Pelton e Prince litigarono per la gestione della
 
DPx, in grave perdita. Poi Prince avrebbe ricevuto un’offerta di 2 milioni di dollari dalla 
Penguin Portfolio
 per il suo libro, scalzando dall’affare Pelton; questi minacciò di 
vendere la versione “non censurata dalla CIA” del libro di Prince. Nel 
luglio 2013 iniziò l’iter processuale tra Pelton e Prince su 
DPx, marchio 
Blackwater
 e diritti editoriali. Alla fine, Pelton avrebbe ricevuto da Prince 
almeno 720000 dollari, che secondo Prince dovevano essere spesi per 
acquistare i nuovi prodotti della 
Blackwater, non per 
finanziare i siti di Pelton. Anzi, gli avvocati di Prince mettono in 
dubbio l’autenticità delle firme nei documenti esibiti in tribunale da 
Pelton, dato che Prince nega di aver firmato alcun contratto per 
finanziare il sito 
Somalia Report. Nel frattempo, Pelton ha restituito i prodotti della 
Blackwater, ma si tiene il manoscritto originali e non censurato del libro di Prince “Guerrieri civili”. “
Devo tenerlo“, ha detto, “
come prova che ho lavorato al libro“. Nel giugno 2015, Pelton fondò 
Migrant Report,
 dedito allo studio dei movimenti dei migranti, basato a Malta dove 
viene redatto dal giornalista Mark Micallef e sponsorizzato dall’
Organizzazione per una migliore sicurezza (OBS), ONG di Malta, ovvero una delle tante emanazioni della 
Tangiers International di Catrambone. 
Migrant Report è supportato dai ricercatori dell’università del Middlesex ed è collegato ovviamente alla MOAS.
 
Figlio
 di un ingegnere petrolifero, Christopher Catrambone fondò nel 2006 
un’agenzia di assicurazioni per le zone di guerra dedicata a giornalisti
 e mercenari, la 
Tangiers International,
 una società che nel 2015 ebbe ricavi per 10 milioni di dollari. 
Catrambone nel 2005 conseguì la laurea in criminologia presso la McNeese
 State University di Lake Charles, in Louisiana, quindi lavorò per la 
G4S, 
una compagnia di sicurezza privata degli Stati Uniti, operando a Dubai, nel Kurdistan iracheno e in Afghanistan. Dopo di ché, a 26 anni, creò 
Tangiers International/Tangiers Group. All’improvviso, “costruendo ospedali”, era divenuto milionario. Nel 2013, Catrambone, con 8 milioni di dollari, creò la 
Migrant Offshore Aid Station  (MOAS), l’ONG che gestisce una nave per le missioni di recupero dei migranti, la 
Phoenix, che acquistò per 5,1 milioni di dollari a Norfolk, Virginia, dove vi è la principale base navale dell’
US Navy.
 Fanno parte dell’equipaggio 3 ex-membri delle Forze Armate di Malta, 
tra cui Ian Ruggier, capo delle pianificazioni ed operazioni del MOAS, 
personale di Medici senza frontiere, il capitano italiano e tre addetti 
dell’industria della difesa austriaca 
Schiebel che gestiscono i 2 droni a bordo della 
Phoenix.
 Nel marzo 2015, Catrambone stipulò un accordo con Hans Georg Schiebel, 
l’imprenditore militare austriaco, per utilizzare 2 droni Camcopter 
S-100, dall’autonomia di 380 miglia, al modico prezzo di 1,8 milioni di 
dollari. Catrambone ricevette finanziamenti da Medici senza frontiere, 
che gli diede 1,6 milioni di dollari; dalla compagnia tedesca 
Oil and Gas Invest, che gli compra il combustibile per la nave. Ma era a corto di 1,8 milioni di dollari per i droni, quindi venne in soccorso la 
famigerata organizzazione Avaaz (e 
qui) che gli diede 500000 dollari per i due droni S-100. “
Catrambone avrebbe raccolto il resto in tempo per la stagione dei salvataggi”.
 I due S-100 si dimostrarono “risorse preziose”, ad esempio rilevando 
gommoni degli scafisti libici già pronti a salpare dalle spiagge di 
Zuara, in Libia. Una volta recuperati, i migranti, come ammettono gli 
stessi agiografi di Catrambone e soci, sono abbandonati a se stessi: “
Quello
 che accadde ai migranti dopo dipende soprattutto dalla loro ingenuità, 
mi disse Gabriele Casini, addetto alle comunicazioni di Medici senza 
frontiere, mentre stavamo sul ponte a guardare. Il governo italiano è 
obbligato dalle regole dell’UE a trattenerli finché le domande di asilo 
non sono approvate o respinte. “Ma non sono rigorosi”, diceva Casini, 
“Non sempre prendono le impronte digitali, quindi i migranti sperano di 
squagliarsela e raggiungere la Germania o i Paesi scandinavi. In questi 
centri sono liberi. Possono decollare“. E mentre i migranti “decollano”, a Malta Catrambone tornava al tran-tran della
 Tangiers International,
 per acquistare il più grande broker assicurativo aereo di Malta, 
nonostante Catrambone lamentasse l’esaurimento dei fondi aziendali per 
via della sua attività “umanitaria”; aveva ancora soldi per operazioni 
commerciali che fanno della
 Tangiers International l’assicuratore di 
Air Malta ed altre compagnie aeree. “
Il business resta nel suo sangue, è chiaro, ma non esclude un altro progetto umanitario”. Va ricordato che 
Tangiers Interntional fa parte dell’
International Peace Operations Association,
 associazione senza scopo di lucro per promuovere il ruolo delle 
compagnie militari private, fondata da Doug Brooks nell’aprile 2001 e 
che raccoglie 60 aziende, tra cui appunto la 
Tangiers International di Catrambone. Ai vertici dell’IPOA siedono i dirigenti delle maggiori compagnie di mercenari degli USA: MPRI, 
DynCorp, 
Medical Support Solutions,
 Overseas Lease Group, 
Security Support Solutions, 
Triple Canopy (attiva nel reclutare latinoamericani da inviare a combattere nelle guerre mediorientali, come Yemen, Iraq e Libia), 
EOD Technology, 
Paxton International, 
ArmorGroup, 
Creative Center for Security and Stabilization e 
COO Hart Security.
 
La 
Blackwater confermò che suo personale stazionava e viaggiava da e per Malta, “
Blackwater
 addestra forze militari e dell’ordine, e protegge i civili del governo 
statunitense all’estero. Il suo personale spesso vola all’estero su 
velivoli della compagnia sorella (Blackwater Aviation), atterrando anche
 a Malta“. L’azienda fu indagata da procuratori federali 
statunitensi per traffico di armi in Iraq, armi finite sul mercato nero 
e, quindi nelle organizzazioni terroristiche. Secondo una relazione del 
Parlamento Europeo, Malta fu utilizzata in almeno sette occasioni da sei
 aeromobili addetti ai trasferimenti dei prigionieri della CIA. “
La 
dinamica a Malta di tali operazioni non fu oggetto di una vasta indagine
 per carenza di tempo e assenza di Paesi che volessero le indagini. Una 
relazione del Parlamento Europeo affermava che gli aerei della compagnia
 basati a Malta “trasportano paracadutisti e grandi carichi, e possono 
operare da piste corte ed improvvisate“, concludendo che Malta era la base in Europa di tali aeromobili. Secondo la relazione, a Malta la 
Blackwater aveva insediato i velivoli delle sue filiali, la 
Presidential Airways e l’
Aviation Worldwide Services, che utilizzavano aerei-cargo CASA C-212. I velivoli dell’
Aviation Worldwide Services
 compirono diversi voli verso Camp Peary, una base della CIA in 
Virginia, nel maggio 2006, il 13 marzo 2007, nel marzo e aprile 2009.
A Malta, intanto, veniva avviato, nel febbraio 2014, un programma che 
offre la cittadinanza in cambio di contanti, attirando l’interesse di 
centinaia di candidati, tra cui miliardari e dirigenti di Paesi come 
Arabia Saudita, Iraq, Emirati Arabi Uniti e Libia. Il partito laburista 
dell’isola promuove il programma nella speranza di raccogliere 1,9 
miliardi di dollari. Il processo di controllo delle domande dei 
candidati alla cittadinanza è affidato a una società privata, l’inglese 
Henley&Partners,
 assunta con un contratto da decine di milioni di dollari. Chiaramente 
Malta vende passaporti per accedere all’Unione europea. La Commissione 
europea riusciva a imporre a Malta la condizione di un anno di residenza
 nell’isola per acquisire il passaporto, che permetterà di viaggiare nei
 26 Stati membri dell’Unione Europea e in altri 69 Paesi, inclusi gli 
Stati Uniti; il tutto al prezzo di 891000 dollari in contanti e 685000 
dollari in immobili ed investimenti. Eric G. Major, amministratore 
delegato di 
Henley&Partners, dichiarò che le richieste da 
cittadini iraniani e siriani sarebbero state respinte, e che la sua 
commissione sarebbe stata del 4% sulla tassa di 891000 dollari, e che 
avrebbe addebitato ai clienti 96000 dollari per ogni richiedente 
accettato. Dopo aver verificato i dati dei candidati, un’agenzia 
governativa di Malta avrebbe deciso su raccomandazione della 
Henley.

Infine, ricordiamo che la ONG di Gino Strada, 
Emergency, il 6 giugno 2016, diveniva partner operativo della MOAS, operando a bordo della nuova nave 
Topaz Responder,
 la nuova nave di ricerca e salvataggio della MOAS di stanza a Malta, da
 cui pattuglia il Mediterraneo centrale. A bordo della nave, 
Emergency installava 6 operatori. La presidentessa di 
Emergency, Cecilia Strada, dichiarava che “
Da
 due anni lavoriamo nei porti siciliani offrendo assistenza medica a 
coloro che partono. E oggi siamo lieti di portare la nostra esperienza 
in mare, insieme alla MOAS“. Tale esperienza comunque terminava all’improvvso il 5 agosto 2016, per “
impreviste carenze finanziarie“. Non si dimentichi che 
Emergency fu attiva nella guerra d’aggressione alla Libia, nel 2011, 
supportando i terroristi islamisti e l’invasione e la distruzione della Jamahiriya Libica sponsorizzate dalla NATO.

Fonti:
Concen
Desaparecidos
Emergency
Europarlamento
Independent
IISS
IPOA
IPOA
NYTimes
NYTimes
Robert Young Pelton
Spitfire List
Tangiers Group
Tangiers International
The Nation
The Nation
Washingtons Blog
Washington Post
Xinhua