Libero, giovedì 25 febbraio 2016
Leggetevi
la storia di Cris. Se vi chiedete perché la gente non crede più nelle
istituzioni, perché si sente indifesa, perché corre a prendere le armi e
a difendersi da sola, leggetevi la storia di Cris Caris, il rom che
rubò a casa di Ermes Mattielli.
Ve lo ricordate? È successo ad Arserio, in provincia di Vicenza. Ermes sparò per difendersi, Cris rimase ferito. E ottenne il diritto al risarcimento. Ma come?, direte voi. Uno va a rubare in casa d’altri e viene risarcito da chi voleva derubare? Proprio così. Ermes, che era invalido e aveva lavorato una vita per mettersi su una casetta, e forse credeva che lo Stato dovesse difendere le persone oneste, non i ladri, ebbene, Ermes non ha retto l’affronto. È morto di crepacuore poco dopo la sentenza.
Sembrava la notizia finale di un’assurda ingiustizia. Invece era soltanto l’inizio. Infatti qualche giorno fa Cris è stato beccato di nuovo a rubare. Non che questa sia una notizia clamorosa: essendo un ladro, ruba. È il suo mestiere. La notizia è che lo Stato glielo lascia fare. Glielo lascia fare impunemente. Infatti Cris, che rubava a casa di Ermes, continua a rubare nelle case d’altri. E continuerà a farlo. Proprio così. Infatti, e questa è l’ultima chicca di questa storia scandalosa, l’altro giorno il giudice ha deciso che Cris, colto con le mani nel sacco mentre rubava nelle baite, può tornare libero. Ovvero: libero con obbligo di dimora nel campo nomadi. Voi capite: l’obbligo di dimora nel campo nomadi... Chi lo fa rispettare? Senza contare che, per prima cosa, come ha raccontato il Corriere Veneto, il ladro ha subito spostato la sua roulotte.
Ma certo: il ladro può spostarsi, il ladro può rubare. La giustizia glielo permette. In compenso la giustizia continua a perseguitare gli eredi di Ermes Mattielli: se mai ricevessero l’eredità, dovrebbero versare i 135mila euro cui era stato condannato il loro parente. Quelli dei ladri sono diritti che vanno difesi, si capisce. Tanto è vero che l’altro giorno gli eredi di Ermes Mattielli hanno fatto sapere che dell’eredità non ne vogliono sapere. Troppo rischioso. «E se i 135mila euro fossero solo l’inizio?» hanno detto spaventati. Niente eredità. La casa e quei due terreni costruiti con anni di lavoro andranno perduti nel nulla. A proteggere i diritti di chi suda lo Stato non ci pensa nemmeno per sogno. A proteggere i diritti di chi ruba, invece sì.
Infatti Cris-che-continua-a-rubare può continuare anche a pretendere il suo risarcimento. Vi pare una cosa normale? Lo risarciamo perché vada a rubare. Sembrerebbe una barzelletta se non fosse una tragica realtà. Se Ermes non fosse morto davvero. Ma com’è possibile? Il giudice ha detto che non poteva fare altro che assolvere il ladro perché per i tribunali risulta “pulito”. Ma come? Andava a rubare a casa di Ermes, ha preso una condanna in primo grado a 4 mesi, ha altre accuse per furti che risalgono ad anni precedenti. Epperò risulta incensurato? Ma sì: un processo insabbiato, uno prescritto, un altro mai cominciato… E il ladro è “pulito”. Per legge. Mentre il debito degli onesti nei suoi confronti non si estingue mai.
Questa è la storia di Cris: leggetela e rileggetela, se volete capire perché la gente non crede più nelle istituzioni. Ma se non vi basta, leggetevi la storia di Gabriella di Terni o di Luigi di Pavia o di Carmelo di Fassa di Soligo, tutte notizie uscite in queste ultime ore. Gabriella è stata uccisa in casa a colpi di cacciavite l’anno scorso. Sono stati indagati nove albanesi, il procedimento è stato archiviato. I figli piangono: «Per nostra mamma non ci sarà mai giustizia». Luigi è un barista: ha subito tre furti in due settimane, dieci in quattro anni. L’altro giorno ha sparato in aria con il fucile da caccia per spaventare i ladri. Ebbene: è stato denunciato. Ora deve pagarsi un avvocato, mentre i delinquenti possono scorrazzare liberi. Possono anche ritornare da lui, con tranquillità. Tanto i fucili non può usarli più.
E Carmelo? Lui fa tenerezza. Ha 81 anni, una vita di fatica alle spalle, il cuore e la parlata di un uomo buono. Un marocchino clandestino l’ha aggredito in casa per rubargli pochi euro, l’ha pestato senza pietà. Carmelo ha perso la vista da un occhio. Ebbene, l’altro giorno il marocchino clandestino è stato mandato in libertà vigilata con obbligo di dimora. Dove? A 50 metri da casa sua. Il giudice ha scritto sul provvedimento che si tratta di un soggetto pericoloso. Perfetto, no? Siccome è pericoloso, gli permette di diventare vicino di casa della sua vittima. Che ora ha paura anche di uscire di casa. Come se non bastasse il marocchino clandestino ha anche chiesto la residenza e il permesso di soggiorno: la legge, ora che è in libertà vigilata, glielo consente. Così come la legge consente a Cris di continuare a rubare e a pretendere il risarcimento dalle sue vittime e dagli eredi di Ermes. Poi si stupiscono se la gente si sente indifesa. Poveretti: il fatto è che in Parlamento sono troppo impegnati a garantire ai gay le unioni civili per garantire alle persone perbene una vita civile.
Ve lo ricordate? È successo ad Arserio, in provincia di Vicenza. Ermes sparò per difendersi, Cris rimase ferito. E ottenne il diritto al risarcimento. Ma come?, direte voi. Uno va a rubare in casa d’altri e viene risarcito da chi voleva derubare? Proprio così. Ermes, che era invalido e aveva lavorato una vita per mettersi su una casetta, e forse credeva che lo Stato dovesse difendere le persone oneste, non i ladri, ebbene, Ermes non ha retto l’affronto. È morto di crepacuore poco dopo la sentenza.
Sembrava la notizia finale di un’assurda ingiustizia. Invece era soltanto l’inizio. Infatti qualche giorno fa Cris è stato beccato di nuovo a rubare. Non che questa sia una notizia clamorosa: essendo un ladro, ruba. È il suo mestiere. La notizia è che lo Stato glielo lascia fare. Glielo lascia fare impunemente. Infatti Cris, che rubava a casa di Ermes, continua a rubare nelle case d’altri. E continuerà a farlo. Proprio così. Infatti, e questa è l’ultima chicca di questa storia scandalosa, l’altro giorno il giudice ha deciso che Cris, colto con le mani nel sacco mentre rubava nelle baite, può tornare libero. Ovvero: libero con obbligo di dimora nel campo nomadi. Voi capite: l’obbligo di dimora nel campo nomadi... Chi lo fa rispettare? Senza contare che, per prima cosa, come ha raccontato il Corriere Veneto, il ladro ha subito spostato la sua roulotte.
Ma certo: il ladro può spostarsi, il ladro può rubare. La giustizia glielo permette. In compenso la giustizia continua a perseguitare gli eredi di Ermes Mattielli: se mai ricevessero l’eredità, dovrebbero versare i 135mila euro cui era stato condannato il loro parente. Quelli dei ladri sono diritti che vanno difesi, si capisce. Tanto è vero che l’altro giorno gli eredi di Ermes Mattielli hanno fatto sapere che dell’eredità non ne vogliono sapere. Troppo rischioso. «E se i 135mila euro fossero solo l’inizio?» hanno detto spaventati. Niente eredità. La casa e quei due terreni costruiti con anni di lavoro andranno perduti nel nulla. A proteggere i diritti di chi suda lo Stato non ci pensa nemmeno per sogno. A proteggere i diritti di chi ruba, invece sì.
Infatti Cris-che-continua-a-rubare può continuare anche a pretendere il suo risarcimento. Vi pare una cosa normale? Lo risarciamo perché vada a rubare. Sembrerebbe una barzelletta se non fosse una tragica realtà. Se Ermes non fosse morto davvero. Ma com’è possibile? Il giudice ha detto che non poteva fare altro che assolvere il ladro perché per i tribunali risulta “pulito”. Ma come? Andava a rubare a casa di Ermes, ha preso una condanna in primo grado a 4 mesi, ha altre accuse per furti che risalgono ad anni precedenti. Epperò risulta incensurato? Ma sì: un processo insabbiato, uno prescritto, un altro mai cominciato… E il ladro è “pulito”. Per legge. Mentre il debito degli onesti nei suoi confronti non si estingue mai.
Questa è la storia di Cris: leggetela e rileggetela, se volete capire perché la gente non crede più nelle istituzioni. Ma se non vi basta, leggetevi la storia di Gabriella di Terni o di Luigi di Pavia o di Carmelo di Fassa di Soligo, tutte notizie uscite in queste ultime ore. Gabriella è stata uccisa in casa a colpi di cacciavite l’anno scorso. Sono stati indagati nove albanesi, il procedimento è stato archiviato. I figli piangono: «Per nostra mamma non ci sarà mai giustizia». Luigi è un barista: ha subito tre furti in due settimane, dieci in quattro anni. L’altro giorno ha sparato in aria con il fucile da caccia per spaventare i ladri. Ebbene: è stato denunciato. Ora deve pagarsi un avvocato, mentre i delinquenti possono scorrazzare liberi. Possono anche ritornare da lui, con tranquillità. Tanto i fucili non può usarli più.
E Carmelo? Lui fa tenerezza. Ha 81 anni, una vita di fatica alle spalle, il cuore e la parlata di un uomo buono. Un marocchino clandestino l’ha aggredito in casa per rubargli pochi euro, l’ha pestato senza pietà. Carmelo ha perso la vista da un occhio. Ebbene, l’altro giorno il marocchino clandestino è stato mandato in libertà vigilata con obbligo di dimora. Dove? A 50 metri da casa sua. Il giudice ha scritto sul provvedimento che si tratta di un soggetto pericoloso. Perfetto, no? Siccome è pericoloso, gli permette di diventare vicino di casa della sua vittima. Che ora ha paura anche di uscire di casa. Come se non bastasse il marocchino clandestino ha anche chiesto la residenza e il permesso di soggiorno: la legge, ora che è in libertà vigilata, glielo consente. Così come la legge consente a Cris di continuare a rubare e a pretendere il risarcimento dalle sue vittime e dagli eredi di Ermes. Poi si stupiscono se la gente si sente indifesa. Poveretti: il fatto è che in Parlamento sono troppo impegnati a garantire ai gay le unioni civili per garantire alle persone perbene una vita civile.
Mario Giordano