Il Consap. "Tensione alta nel Paese. Sospendere le manifestazioni prima che ci scappi il morto"
 "Gli scontri tra 
manifestanti di ogni estrazione politica e FF.OO. di questi ultimi 
giorni sono sintomatici della tensione che regna nel nostro paese le cui
 responsabilità non sono certo imputabili a chi cerca di garantire 
l’ordine e la sicurezza ma che tuttavia ne paga direttamente le 
conseguenze": così esordisce la Consap, sindacato maggiormente rappresentativo della Polizia di Stato.
"Gli scontri tra 
manifestanti di ogni estrazione politica e FF.OO. di questi ultimi 
giorni sono sintomatici della tensione che regna nel nostro paese le cui
 responsabilità non sono certo imputabili a chi cerca di garantire 
l’ordine e la sicurezza ma che tuttavia ne paga direttamente le 
conseguenze": così esordisce la Consap, sindacato maggiormente rappresentativo della Polizia di Stato.
"Le ripetute gravi aggressioni tra 
attivisti politici facenti riferimento sia all’area di destra che di 
sinistra ne sono ulteriore prova che si somma agli attacchi 
ingiustificati compiuti nei confronti della Polizia che, ormai 
quotidianamente, è costretta a fronteggiare situazioni di guerriglia 
attuate nelle nostre città lasciando sul campo feriti tra gli 
appartenenti alle FF.OO.; questa situazione non è più sostenibile – 
dichiara il segretario nazionale, Stefano Spagnoli – e 
non si può continuare a pensare di impiegare, ogni giorno, migliaia di 
poliziotti in servizio di ordine pubblico per contenere le tensioni del 
paese provocate da scelte politiche dissennate e da strumentalizzazioni 
legate alla campagna elettorale".
"I gravissimi e innumerevoli atti di violenza avvenuti
 in questo ultimo periodo e, soprattutto, negli ultimi giorni nel nostro
 paese, ci inducono - continua Spagnoli - a chiedere la sospensione ed 
il rinvio della manifestazione “mai più fascismi, mai più razzismi”, 
indetta a Roma per il 24 febbraio dall’Anpi soltanto al fine di 
scongiurare accoltellamenti, pestaggi feroci ed aggressioni nei 
confronti del personale delle Forze di Polizia impegnato in ordine 
pubblico, ma anche della gente comune. Tutti hanno il diritto di 
manifestare pacificamente– conclude il segretario nazionale – ma in 
questo momento le manifestazioni sono diventate strumento propedeutico 
ad azioni di guerriglia. Come ha detto anche il Presidente del senato, Grasso “…non aspettiamo il morto” e noi aggiungiamo “…tra le forze dell’ordine”".
Venerdì, 23 febbraio 2018  
fonte: http://www.affaritaliani.it
 
