Le origini
Premessa
Tuta nera, mitraglietta
tedesca imbracciata e soprattutto un passamontagna nero che
lascia vedere solo la bocca e gli occhi. Recenti episodi di
cronaca hanno mostrato i carabinieri in questa tenuta
insolita.
Chi non l'avesse saputo avrebbe
pensato di avere di fronte un gruppo di terroristi o rapinatori,
eppure è uno dei tipici abbigliamenti del reparto d'élite GIS
(Gruppo Intervento Speciale) che insieme ad un'altra formazione
dell';Arma, i Cacciatori d'Aspromonte, ha portato duri colpi alla
malavita organizzata, soprattutto nelle operazioni per la
liberazione di ostaggi.
Lucenti nelle loro corazze per la
guardia al Presidente della Repubblica; coperti dai giubbotti
antiproiettile nei numerosi servizi di scorta; in pattuglia con la
caratteristica divisa nera d'inverno ed azzurrina d'estate; vestiti
in borghese durante le missioni più delicate: ecco alcuni dei
molteplici volti di un corpo armato che ha mantenuto intatte le sue
peculiarità.
All'apparenza il fatto che esistano i carabinieri è un fatto talmente scontato nel paesaggio psicologico italiano come lo sono gli spaghetti, la Scala, la Torre Pendente, da farli sembrare uomini di tutti i tempi. Conosciuti attraverso la descrizione imponente e severa che ci ha lasciato il Collodi nel suo "Pinocchio" o quelle più scanzonate, o ancora quelle di tanti film, dal neorealismo alla commedia all'italiana, oppure ancora attraverso una concreta presenza di legge, ordine e coraggio, questi militi proiettano un'immagine di costante coerenza, facilmente e graniticamente fedele a se stessa.
All'apparenza il fatto che esistano i carabinieri è un fatto talmente scontato nel paesaggio psicologico italiano come lo sono gli spaghetti, la Scala, la Torre Pendente, da farli sembrare uomini di tutti i tempi. Conosciuti attraverso la descrizione imponente e severa che ci ha lasciato il Collodi nel suo "Pinocchio" o quelle più scanzonate, o ancora quelle di tanti film, dal neorealismo alla commedia all'italiana, oppure ancora attraverso una concreta presenza di legge, ordine e coraggio, questi militi proiettano un'immagine di costante coerenza, facilmente e graniticamente fedele a se stessa.
La loro storia dimostra però che la
fedeltà è una virtù difficile da praticare. Lo sanno bene anche i
gesuiti, un'altra istituzione a forte matrice militare.
Ed è in una situazione di emergenza e di sconvolgimento che si assiste alla nascita di un corpo dalla doppia funzione di polizia e militare come i carabinieri.
Ed è in una situazione di emergenza e di sconvolgimento che si assiste alla nascita di un corpo dalla doppia funzione di polizia e militare come i carabinieri.
Così nacque la Benemerita
Rientrato in Piemonte dopo
la caduta di Napoleone, Vittorio Emanuele I di Savoia costituì
il Corpo dei Carabinieri ispirandosi alla Gendarmeria
francese. Napoleone, che aveva letteralmente messo a soqquadro
l'Europa per un buon decennio, era stato appena dichiarato
decaduto dal suo imperiale titolo il 3 aprile 1814 e Vittorio
Emanuele I di Savoia poteva finalmente fare ritorno, sull'onda
della Restaurazione, al suo Regno di Sardegna. I suoi
possedimenti comprendono, oltre all'isola, i ducati di Savoia,
Aosta, Monferrato, Nizza, Oneglia, le città di Alessandria,
Voghera, Tortona, Vigevano e le zone della Val Sesia, Val
d'Ossola, Lomellina. La situazione politica in Italia era
dominata allora da due fattori largamente coincidenti: Austria
e Restaurazione.
Un potente ed efficiente caposaldo
dell'Impero d'Austria è quindi rappresentato dal Regno lombardo -
veneto, da cui si irradia l'influenza politica verso i più piccoli
Stati italiani. Tra questi vi sono: il ducato di Modena; il ducato
di Parma; il granducato di Toscana (tutti e tre con regnanti
imparentati con la famiglia imperiale austriaca degli Asburgo); lo
Stato pontificio, in cui la fazione politica conservatrice aveva
avuto il sopravvento; il regno delle Due Sicilie, il cui sovrano,
Ferdinando I, aveva appena abrogato la costituzione. In tutti
questi Stati prevale un orientamento politico conservatore che
favorisce la stretta intesa con l'Austria contro ogni ritorno
rivoluzionario o libertario. Non solo le polizie sono attive nel
ricercare gli elementi dissidenti, ma talvolta vengono costituite
società segrete il cui scopo è di appoggiare con ogni mezzo il
nuovo ordine reazionario.
Anche in Piemonte giocava
l'accoppiata Austria - Restaurazione nel determinare il clima
politico, inasprito dal fatto che il precedente governo si era
retto sulla potenza militare dei francesi invasori. L'ordine
pubblico, come era prevedibile dopo un simile rivolgimento
politico, era quanto mai precario ed era gestito a stento
dagli elementi della disciolta Gendarmeria di istituzione
francese. In Francia la Gendarmeria aveva origini medievali
con la delega del re ad un maresciallo dei potere giudiziario
in zona di guerra. Allo scopo di controllare gli eccessi cui
volentieri si abbandonavano le sue truppe dopo le battaglie e
gli assedi, il maresciallo disponeva della "maréchaussée"
(appunto un maresciallato), composta da compagnie di polizia e
da giudici, che formavano tribunali militari.
L'intelaiatura di comando di questa
polizia e della giustizia militare era costituita dai prevosti che
erano a capo dei tribunali. Le competenze strettamente militari dei
prevosti continuarono con la creazione di eserciti permanenti, cui
corrispose l'istituzione di prevosti provinciali per controllare le
guarnigioni. L'estensione a compiti di polizia civile avvenne nel
1536 con la decisione del re Francesco I di Valois di affidare ai
prevosti la repressione dei cosiddetti delitti di strada, cioè del
brigantaggio. Questo concetto fondamentale di duplice polizia
civile e militare in un unico corpo sopravvisse alla Rivoluzione
Francese ed è tuttora presente nell'ordinamento di polizia
francese.
Dopo essere sbarcato l'8 maggio a
Genova, il vecchio re si affretta a cancellare tutte le vestigia
dell'odiato passato rivoluzionario. Tuttavia comprende piuttosto
rapidamente che è necessario creare uno strumento che svolga le
essenziali funzioni della Gendarmeria. La funzione sopravvive, il
nome cambia. Nel giro di un mese l'opinione nei quadri dirigenti
della corte si consolida intorno alla soluzione del problema del
mantenimento dell'ordine. Il barone Des Geneys, Maggiore Generale
delle Armate di Fanteria e Capo Squadra della Marina, in un appunto
comunicava che «esaminando anche lo stato attuale delle fortunate
regioni ritornate sotto il paterno dominio del loro legittimo
Sovrano, non si può fare a meno d'esser vivamente impressionato
dalle grandi minacce che dovunque si celano contro la tranquillità
pubblica, delle quali non si possono individuare altre cause
fuorché le passate peripezie e gli straordinari felici eventi, i
quali devono giustamente far sperare in un avvenire fortunatissimo
...».
Riflettendo poi sui mezzi
coattivi per reprimere il disordine, si osserva come sarebbe
«sia opportuna che efficace l';istituzione del Corpo dei
Carabinieri Reali. Esso potrà ancor più rendersi utile con la
nuova formazione progettata che non solo darà maggior forza
con l'aumento del numero degli effettivi, ma più ancora con
l'immissione degli eccellenti Ufficiali, che fondatamente si
spera di incorporare».
Fu così che nel giugno del 1814 fu
stilato dalla Segreteria di Guerra (un equivalente dell'attuale
Ministero della Difesa) un "Progetto di istituzione di un Corpo
militare per il mantenimento del buon ordine" a firma del capitano
reggente di Pinerolo, Luigi Prunotti. In diciotto articoli veniva
redatto un regolamento che servì di base a successivi documenti. Il
16 giugno dello stesso anno fu completato un secondo studio, 'll
Progetto d'Istruzione Provvisoria per il Corpo dei Carabinieri
Reali", controfirmato dal Generale d'Armata Giuseppe Thaon di
Revel.
In questo progetto si prevedevano
molteplici compiti che, in un italiano un po' più moderno del testo
originale, suonano così: «Si farà ogni giorno da due carabinieri
d';ogni Brigata a cavallo un giro di pattuglia sulle strade
principali, quelle di traversa, sulle strade vicinali, nei comuni,
casali, cascine ed altri luoghi del distretto di ciascuna
Brigata... I Marescialli e Brigadieri marceranno coi Carabinieri
per i suddetti giri di pattuglia, anche per i compiti di servizio
sia ordinario che straordinario... I Carabinieri arresteranno i
malviventi di qualunque specie anche se semplicemente sospetti,
colti in flagrante contro i quali la voce dei cittadini richiederà
la loro azione».
I casi straordinari d'intervento dei
costituendi carabinieri comprendevano anche: furti con scasso,
commessi da bande di malviventi, incendi ed assassini; rapine a
corrieri governativi, diligenze cariche di munizioni o soldi dello
Stato; rapimenti; repressione dello spionaggio; repressione del
contrabbando e dell'accaparramento di granaglie e viveri; lotta ai
falsari. Il progetto prevedeva la formazione di una sorta di
Ministero degli Interni, detto 'Buon Governo", con la funzione di
sovrintendere all';apparato di polizia, di cui i carabinieri sono
la forza militare a disposizione......
segue.......http://www.carabinieri.it/Internet/Arma/Ieri/Storia/Vista%20da/Fascicolo%201/02_fascicolo%201.htm
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fonte: http://www.carabinieri.it