I politici italiani continuano colpevolmente a far finta di ignorare tutto quello che è stato sbagliato (da loro 'in primis') in questa vicenda. Si rifiutano di riconoscere la verità. Rifiutano di affrontare la realtà e così facendo hanno prolungato per oltre tre anni e continuano a prolungare il sequestro dei fucilieri di marina.
E' necessario che una forza politica (non mi interessa quale), anche un solo parlamentare per bene, pur consapevole delle difficoltà in cui gli errori di questi tre anni hanno condotto la vicenda Marò e della delicatezza che oggi questa richiede nella gestione, si ispiri all'unico principio etico che dovrebbe governare la vita politica: cioè che la verità deve essere resa esplicita.
I MARO' SONO INNOCENTI E LA LORO INNOCENZA DEVE ESSERE RESA ESPLICITA ALL'OPINIONE PUBBLICA.
Non è più tempo di nascondersi dietro richieste di arbitrato internazionale, richieste di cambio di giurisdizione, richieste di rientro per motivi umanitari. Da sempre, per come si è sviluppata la 'narrazione' del caso, queste sono solo richieste ipocrite, cortine fumogene. Perché sono richieste che si scontrano contro la percezione di colpevolezza che si è lasciata colpevolmente maturare nell'opinione pubblica indiana (e non solo) nella speranza di nascondere responsabilità di livello ben più alto.
Matteo Renzi ed il suo governo si sono clamorosamente incartati nel tentativo di coprire le menzogne ereditate dai governi che l'hanno preceduto. Menzogne portate in dote da politici del PD ed alti burocrati che hanno mantenuto funzioni di governo o a cui il governo ha continuato a fare riferimento.
Le opposizioni tutte finora non hanno saputo fare altro che produrre qualche selfie con il fiocco giallo, indossare qualche felpa di solidarietà e più in generale buttarla in 'caciara' coniando qualche facile slogan da stadio (a cui ovviamente la tifoseria avversaria, ben più numerosa visti i rapporti tra popolazione italiana ed indiana, risponde con altrettanti slogan da stadio).
Eppure se un solo partito politico, se un solo parlamentare determinato, se qualche televisione o qualche giornale desse veramente lo spazio necessario alle prove dell'innocenza che abbiamo diffuso fin dal Giugno 2013, l'India la vicenda dovrebbe correre a chiuderla e con tante scuse (scuse ai due Marò, non certo all'Italia).
Per chi ha voglia di leggere ripropongo di seguito (adattandolo e sintetizzandolo anche se rimane di lunga lettura) l'ultimo dei tanti confronti che ho avuto con una persona 'colpevolista' in buona fede. Al termine del nostro confronto il 'Colpevolista' è uscito sicuramente assai meno convinto del fatto che siano stati i marò a causare la morte dei pescatori indiani. Il vero problema resta però che un confronto di questo tipo, basato esclusivamente sui contenuti, non sia stato finora possibile averlo pubblicamente.
E' necessario entrare nel merito e spiegare come sono andate davvero le cose alle tante persone in buona fede rimaste vittime di una campagna mediatica manipolata per riportare a casa Salvatore e Massimiliano con il loro onore. Ma è necessario che qualcuno a livello istituzionale questo spazio lo offra.
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APPENDICE - LA DISCUSSIONE CON UN 'COLPEVOLISTA' CHE DOVREBBE TROVARE SPAZIO A LIVELLO POLITICO E SUI GRANDI ORGANI DI INFORMAZIONE
Copevolista: se i Marò rimangono in India è proprio perché sono colpevoli di omicidio colposo (https://www.youtube.com/watch?v=VqmI1nkT7kA) (nota: il video linkato è quello prodotto da Diego Abbo a sostegno della cosiddetta 'teoria dello spiattellamento')
Risposta: i tuoi commenti saranno i benvenuti quando, anziché limitarti a copiare link non tuoi, vorrai commentare con argomenti ( e, se sarai capace, smentire) le prove a supporto dell'innocenza dei marò. Eccotene una sintesi (https://www.youtube.com/watch?v=HpopTBBV2q0) (nota: il video linkato è quello che ho prodotto insieme a Claudio Alibrandi disponibile in inglese ed italiano). Per tua informazione, mi risulta che la posizione di Diego Abbo sia che, o l'Enrica Lexie ed il St. Antony non si sono mai incontrati (come sostengo io) o che, nel caso si fossero incontrati, la dinamica di quanto successo sarebbe quella da lui ricostruita. Come vedi, ne hai tante di cose su cui varrebbe la pena che ti informassi prima di 'linkare' e parlare a vanvera di omicidio colposo. Se, quando l'avrai fatto, vorrai discuterne sarai il benvenuto anche su questa pagina.
Colpevolista: del video che mi hai postato ho guardato fino alla seconda scena, quando si legge tra i nomi quello di Luigi Di Stefano, a quel ponto ho spento. Fin'ora di prove a supporto della tesi innocentista sicure ne ho visto poche, tutte notizie travisate e non supportate da documenti ufficiali. ad esempio la mail che pochi giorni fa è stata spacciata come nuova, era conosciuta almeno da meta del 2012, e l'intervista al comandante del St Antony è stata fatta appena questo era sbarcato con due suoi amici e dipendenti morti si può supporre che non fosse completamente lucido, infatti negli interrogatori dichiara cose differenti.
Risposta: se sei una persona che cerca di informarsi ti invito a guardare il video oltre la 'seconda scena'. Quello di Luigi Di Stefano è solo uno di tre nomi. Personalmente io di Luigi posso non condividere complessivamente le idee politiche, ma ne ho apprezzato la competenza tecnica. Abbiamo lavorato in un modo assolutamente indipendente l'uno dall'altro anche se alla fine le sinergie sono state inevitabili. Idem per Toni Capuozzo che ha probabilmente idee politiche ancora diverse sia dalle mie che da quelle di Luigi. Qui parliamo di una vicenda ben precisa e non se ci piace o meno una persona. E naturalmente non sono certo io la persona titolata a parlare di luigi Di Stefano. Ripeto, se tu sei una persona che cerca veramente d'informarsi sulla vicenda marò guardati con attenzione il video (ovviamente è solo una sintesi), studiati le prove dell'innocenza e poi, se le ritieni campate in aria, discutiamone pure. Tutto il resto è aria fritta!
Colpevolista: bene, ho guardato il video ma non diceva altro che l'Olympic Flair è stata attaccata alle 21 e 30 ma i giornali sapevano della morte dei due pescatori già alle 20 quindi la tesi della nave greca non regge e del calibro idem visto che anche i carabinieri hanno detto che i proiettili in mano agli indiani sono compatibili con le armi di due fucilieri presenti sulla Enrica Lexie.
(http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=16021) (nota: l'articolo linkato è quello delle tesi colpevoliste di Matteo Miavaldi)
Risposta: il link di Wu Ming è ben precedente alla conclusione della nostra indagine che ha acquisito ben più corposi elementi di quelli pubblicati inizialmente da Miavaldi. Risulta quindi del tutto datato. Nel video che ti ho linkato io non ritrovi solo il documento Olympic Flair, ma, tra le altre cose, puoi facilmente vedere il documento chiave con cui la Guardia Costiera chiede per la prima volta alla Lexie di rientrare a Kochi alle 4.06 p.m. ora di Greenwich (21.36 ora indiana) rendendo così evidente che tutta la ricostruzione della caccia alla Lexie partita alle 19.00 fatta dalla Guardia Costiera, pubblicata dai media indiani e ripresa da Wu Ming è solo un clamoroso falso. Così come è una patacca pazzesca il supposto articolo del Times of India con orario artatamente modificato alle 20.00. Quando Miavaldi mandò a me e Capuozzo il link del Times India a cui ti riferisci non abbiamo potuto fare altro che sorridere da quanto sono stati pasticcioni gli indiani nella manipolazione dei documenti ed ingenui gli italiani che se li sono bevuti. Infatti il primo commento dei lettori all'articolo 'breaking news' del Times of india era quello di un certo Alwyn pubblicato alle 23.36. Sai quanti commenti apparirebbero in tempo reale sul Times of India a commento di una breaking news pubblicata alle 20.00? Centinaia perché i commenti non vengono moderati!! Il link a cui fai riferimento è quindi una patacca colossale. Il primo comunicato stampa emesso dalla Guardia Costiera indiana sull'incidente che loro hanno erroneamente associato alla Lexie è stato emesso intorno alle 22.00. Tale comunicato è stato immediatamente ripreso come di consuetudine dalla Press Trust of India (l'ANSA locale) prima di arrivare ad essere ripresa con veri e propri articoli dalle redazioni dei diversi giornali indiani solo a partire dalle 23.00.
Colpevolista: e del fatto che l'Olympic Flair era vicino a Kochi e di conseguenza anche il St Antony doveva essere li e invece di andare al porto più vicino con due feriti si è fatto circa 125 km per raggiungere Kollam a me pare molto strano, inoltre De Mistura ha dichiarato "fu un tragico errore".
Risposta: La posizione dell'Olympic Flair non è conosciuta da nessuno con precisione perché la nave si muoveva con il radar spento. L'unica informazione disponibile è quella comunicata dalla stessa Olympic Flair nel report dell'attacco pirata, cioè 'APPROSSIMATIVAMENTE 12 Miglia Sud-ovest di Kochi' (trovi copia del report nel video). Nelle sue prime dichiarazioni Freddy Bosco parla di incidente avvenuto intorno alle 21.20 ben all'interno delle acque territoriali indiane (cioè entro le 12 miglia). E' evidente che l'Olympic Flair nel report potesse solo riportare un luogo dell'attacco al di fuori delle acque territoriali indiane pena l'accusa di aver aperto il fuoco all'interno della giurisdizione indiana con successivo incidente diplomatico. Da qui l'indicazione vaga e generica delle 'approssimative 12 miglia a sud-ovest di Kochi': l'unica possibile per dare un'idea dell'area dove i fatti si erano effettivamente svolti e al tempo stesso spostare l'incidente in area che non mettesse nei guai l'Olympic Flair. Se questa spiegazione è coerente con i dati raccolti (report Olympic Flair, prime dichiarazioni di Freddy Bosco, attivazione della Guardia Costiera solo a partire dalle 21.36), l'ipotesi Enrica Lexie invece non sta in piedi proprio perché dal luogo dell'incidente dichiarato dalla Lexie tra le 16.00 e le 17.00 il St. Antony non avrebbe potuto impiegare più di 4 ore a rientrare a Neendakara. Poiché il St. Antony è invece rientrato alle 11.00 (secondo alcuni report poco prima, secondo altri poco dopo) cosa avrebbe fatto Freddy Bosco nelle 3 ore di buco? Una crociera con cadaveri a bordo? Per quanto riguarda De Mistura apriremmo un capitolo pietoso ..... le sue affermazioni fatte senza riscontri oggettivi non sono state altro che il tentativo (suo ed in generale del governo italiano) di ingraziarsi le autorità indiane per uscire dalla vicenda con un qualsiasi accordo dalla porta di servizio. L'Italietta che fa ridere il mondo (nella sua versione migliore, o peggiore a seconda della prospettiva).
Colpevolista: quello che non capisco è, per quale motivo gli indiani dovrebbero "incastrare" gli italiani? Poi comunque c'è un altro problema di base, cosa ci fanno i militari su navi civili? In questo modo sono autorizzati dallo stato e dalla marina a comportarsi come mercenari. Sarebbe meglio se questi lavori li facessero imprese private.
Risposta: per quanto riguarda i motivi che hanno spinto gli indiani (ovviamente alcuni indiani) ad incastrare gli italiani ti invito a leggere in prima battuta un mio post di qualche tempo fa che trovi su questa pagina (https://www.facebook.com/stefano.tronconi.79/posts/485313678273644). Dopodiché ovviamente ogni tua domanda sarà benvenuta. Per quanto riguarda l'altro problema che sollevi (militari su navi civili) è ovviamente un tema degno di ogni approfondimento, ma completamente separato dal fatto che due uomini completamente innocenti, che nulla hanno a che fare con quanto loro falsamente addebitato, siano a tutti gli effetti sequestrati da oltre 3 anni (che uno di loro sia ora in Italia per curarsi cambia poco ...).
Colpevolista: Però pare che in India, durante la campagna elettorale, nessuno abbia mai parlato dei fucilieri. Dico "pare" perchè non sono riuscito a trovare nulla che confermi o smentisca questo e di conseguenza confermi o smentisca la tua tesi. Se tu hai qualche link a giornali che dimostri la veridicita della tua tesi mandamelo.
Risposta: parlo dell'elezione suplettiva per un solo seggio vacante (ma assolutamente decisivo) del Kerala del 2012, poche settimane dopo l'incidente mai avvenuto della Lexie, quando il primo ministro Chandy sui marò italiani faceva una dichiarazione al giorno e le rappresentanze dei pescatori erano in piazza a manifestare a giorni alterni. A mò di campione ti linko questo articolo (http://archive.indianexpress.com/…/italian-suspects…/913866/). Concentrati sull'ultimo paragrafo che riporta le dichiarazioni di Chandy. Tieni presente che l''inchiesta non era ancora ufficialmente partita. Neppure nello Zimbabwe di Mugabe o nella Corea del Nord un primo ministro si permette di anticipare in questo modo i risultati delle indagini. Chandy aveva bisogno che le cose si muovessero in una certa direzione e così è stato!
Colpevolista: devo dire che una dichiarazione del genere mette qualche dubbio ma é anche vero che una frase estrapolata dal suo contesto può venir letta in maniera molto differente dal reale significato che avrebbe avuto se lettta nel discorso completo, e ne abbiamo avuto tantissimi esempi anche in Italia di come giornali di parte abbiano modificato il senso di frasi estrapolandole dal loro contesto. non mi riferisco ad articoli sui fucilieri ma il mio è un discorso in generale. Di certo, però, una frase del genere qualche dubbio lo mette, ma per poter giudicare bisognerebbe leggere il discorso completo. Voglio farti presente che non é che voglio contraddire tutto solo per essere contro i marinai a tutti i costi ma per poter avere le idee chiare devi aver più notizie possibile, se no sarebbe come cercare la verità leggendo solo il giornale "Libero" che essendo di parte chiaramente cerca di spostare l'opinione pubblica verso la propria tesi.
Risposta: Roberto, in questo caso è proprio il contesto in Kerala di quelle settimane del 2012 quando fu messa in moto la macchina per costruire in modo spregiudicato le false accuse contro i marò che permette di comprendere a pieno le frasi di Chandy (tra l'altro io ho due buoni amici in Kerala che mi hanno aiutato proprio a decifrare l'evolversi del contesto giorno dopo giorno). Quelle frasi, che in un sistema di diritto farebbero saltare chiunque sulla sedia, Chandy le ha pronunciate proprio perché aveva bisogno di esporsi sul caso in chiave elettorale. Altrimenti qualsiasi primo ministro avrebbe semplicemente dichiarato che stava agli investigatori fare il proprio lavoro prima di esporsi politicamente sul caso. Comunque, io ho cercato di spiegarti perché io ed altri abbiamo certezza dell'innocenza dei marò. Ed è questa innocenza che ha causato l'indecente ed insopportabile (oltre tre anni) impasse nel caso. La politica corrotta tanto indiana che italiana si era infatti spinta troppo avanti nelle manipolazioni sicura di poter gestire la vicenda in base ai propri interessi e sulla testa di due signor nessuno. Poi gli utili idioti di Wu Ming e del mondo dell'informazione in generale (tanto a destra che a sinistra) hanno fatto il resto trasformando un caso di giustizia vs. ingiustizia che riguarda due uomini in un caso politico che riguarda due Paesi. Ora è difficilissimo per tutti tornare indietro e sai quante teste dovrebbero saltare ........
20 Marzo 2015
Stefano Tronconi
fonte: https://www.facebook.com/stefano.tronconi.79/posts/514685172003161