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Non smettete mai di protestare; non smettete mai di dissentire, di porvi domande, di mettere in discussione l’autorità, i luoghi comuni, i dogmi. Non esiste la verità assoluta. Non smettete di pensare. Siate voci fuori dal coro. Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai.

(Bertrand Russell)

19/12/14

Quale Dio bestemmiano le ‘bestie talebane’ che macellano bambini?



Il contagio della ferocia assoluta su Afghanistan e Pakistan e sino ad oggi l’Occidente si rivela impotente

La strage di Peshawar è stata rivendicata dal gruppo Tehreek-e-Taliban. Gruppo di etnia Pashtun che si forma nelle scuole coraniche, le ‘madrasse’. Guida spirituale sin dall’inizio, il Mullah Omar, ancora oggi uno dei terroristi più ricercati al mondo,nascosto pare nella città pakistana di Quetta
L’orrore che impone di ritrovare la memoria. Come se l’integralismo feroce del Centrasia soffrisse per il monopolio di crudeltà esibite dai confratelli jihadisti in Siria e Irak. E gli allievi del Mullah Omar sfidano i tagliagole del Califfo. 141 civili disarmati scannati senza esitazioni, tra loro 130 giovani allievi della scuola militare di Peshawar dove è avvenuta l’incursione. E noi riscopriamo l’esistenza dei Talebani. Un male che Afghanistan e Pakistan condividono e che oggi, a poche settimane dal taglio della presenza militare NATO e USA in Afghanistan ammoniscono il Pakistan.

L'indottrinamento precoce dei ragazzini islamici nel mito di Bin Laden
L’indottrinamento precoce dei ragazzini islamici nel mito di Bin Laden

Ma chi sono quelle bestie, perché di umano è difficile immaginare un sentimento oltre le fattezze. In Afghanistan nel 2001, da una trincea muiaheddin, mentre ancora gli americani scaricavano bombe, c’ho scherzato via radio da una trincea all’altra. Un invito a raggiungerli, col mujaheddin accanto che mi spiegava la mia immediata trasformazione in ‘voce bianca’ e poi il resto. Senza sorrisi, i talebani si materializzano nei primi anni Novanta nel nord del Pakistan sulla scia di un’altra ritirata. Le truppe sovietiche fuori dall’Afghanistan: resistenza dei mujaheddin, sostegno americano, e talebani.

Gruppo di etnia a maggioranza Pashtun che si forma nelle scuole coraniche, le ‘madrasse’. Guida spirituale e non solo teologica, il Mullah Omar, ancora oggi uno dei terroristi più ricercati al mondo, nascosto secondo molti nella città pakistana di Quetta. Il salto di qualità arriva nel 1994, quando con i soldi dell’Arabia Saudita -regno feudale di folli- anche nell’Asia Centrale si cerca di imporre una visione radicale dell’Islam sunnita. La barbarie per l’ Afghanistan: sola legge la Sharia, lapidazione per certi reati, gli uomini con la barba, le donne col burka, niente tv, musica, scuola per le donne.

Inimmaginabile, almeno per noi. Ma inizialmente gli ‘studenti’ guerriglieri, che poi avevano studiato solo i versetti del Corano a memoria, fecero presa sulle popolazioni al confine tra l’Afghanistan e il Pakistan ponendosi come l’unica forza in grado di garantire la sicurezza, il controllo dell’ordine pubblico e la continuità dei commerci. Si impossessano prima della provincia di Herat, al confine con l’Iran, nel 1995. Un anno dopo, rovesciano il regime del presidente Rabbani e del suo braccio armato alla difesa Shah Masood, e conquistano Kabul. Nel ’98 controllano il 90% dell’ Afghanistan.

Il Pakistan in tutto questo. Sappiamo che molti degli afghani promotori del movimento talebano in Patria sono stati istruiti nelle madrasse pakistane. Ruolo ambiguo da sempre quello di Islamabad. Il Pakistan, va ricordato, è stato uno dei tre soli Paesi, insieme ad Arabia Saudita ed Emirati Arabi, ad aver riconosciuto il governo dei talebani dalla metà degli anni 1990 fino al 2001. Ed è stato l’ultimo Paese a interrompere i rapporti diplomatici con loro. Tutto cambia dopo gli attacchi dell’11 settembre 2001. Il 7 ottobre l’attacco Usa in Afghanistan. A dicembre il regime talebano crolla.

Ragazze afghane  che rivendicato il diritto all'istruzione nel nome della loco coetanea premio Nobel Malala
Ragazze afghane che rivendicato il diritto all’istruzione nel nome della loro coetanea premio Nobel Malala

Da allora, quelle truppe occidentali che io ho visto allora accolte dalla popolazione afghana come liberatori, dopo pochi anni, e miliardi e migliaia di soldati e di morti, i Talebani sono pronti a riprendersi in bel pezzo di territorio che ormai dovremmo imparare a chiamare l’AF-PAK. Non più l’entità statuale eredità del colonialismo, ma le nuove frontiere delle obbedienze-appartenenze religioso-tribali. Ciò che vediamo accadere tra Siria ed Iraq. Polveriere con governi deboli, confini porosi o inesistenti in balia delle spinte dei talebani in Centrasia o dei altri gruppi terroristi altrove.
e. r. - 17 dic 2014
fonte: http://www.remocontro.it
altre fonti: Look Out

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