L'ex
numero uno di Lega Coop nuovamente in imbarazzo dopo le foto con il
boss Le pulizie negli uffici del dicastero affidate alla "29 Giugno":
contratto da 3 milioni
L'ex
numero uno di Lega Coop nuovamente in imbarazzo dopo le foto con il
boss Le pulizie negli uffici del dicastero affidate alla "29 Giugno":
contratto da 3 milioni
Questa
volta c'è più di una foto sconveniente da spiegare. C'è un appalto da
tre milioni di euro per il servizio di pulizie del ministero del Lavoro
assegnato cinque mesi fa direttamente alla cooperativa «29 Giugno» di
Salvatore Buzzi che potrebbe creare altri imbarazzi al ministro Giuliano
Poletti.
La
notizia rivelata da il Fatto Quotidiano è destinata ad alimentare le
polemiche sul ministro immortalato nel 2010 a cena con Buzzi, braccio
destro imprenditoriale dell'ex Nar Massimo Carminati. Per quella vecchia
foto, in realtà una delle tante che ritraggono Poletti con il ras delle
cooperative ora in carcere con l'accusa di associazione mafiosa, il
ministro si è giustificato sostenendo che come presidente della Legacoop
partecipava a migliaia di iniziative e non poteva quindi conoscere
tutti quelli che incontrava. Ora salta fuori che Buzzi era riuscito a
piazzare la sua «29 Giugno» anche fin dentro il ministero di Poletti. Il
sospetto che ci potesse essere un potenziale conflitto di interesse
dell'attuale ministro per essere stato 12 anni ai vertici della Legacoop
era già venuto al Movimento 5 Stelle, che aveva presentato
un'interpellanza urgente - al quale il ministro non ha risposto perché
il giorno fissato per il question time era occupato a Bruxelles - in cui
si chiedeva se la «29 Giugno» intrattenesse rapporti con il ministero
del Lavoro. La risposta l'ha trovata il Fatto scoprendo che la coop di
Buzzi quei rapporti li intratteneva eccome. A vincere la gara
quadriennale per i servizi di pulizia delle sedi ministeriali di via
Flavia, via Fornovo e via De Lollis era stato, nel 2011, un
raggruppamento temporaneo di imprese formato dalla Sea Sud e dal
Consorzio nazionale servizi, una delle big bolognesi del mondo coop, il
cui direttore commerciale del Centro Italia è quel Salvatore Forlenza
comparso nelle intercettazioni dell'inchiesta Mafia Capitale e finito
nel registro degli indagati della Procura di Roma dopo che per lui il
gip Flavia Costantini ha rigettato la misura cautelare escludendo
l'aggravante mafiosa.
I lavori di pulizia inizialmente vengono
affidati dal Consorzio a una delle sue associate, la cooperativa
Antares, che però a luglio scorso, quando Poletti è già ministro del
governo Renzi, viene estromessa dall'appalto perché il ministero scopre
che non è in regola con la documentazione relativa ai contributi dei
lavoratori. A questo punto il Consorzio nazionale servizi la sostituisce
con un'altra delle tante coop associate, guarda caso proprio con la «29
Giugno», dopo che questa aveva ottenuto il via libera dal dicastero al
quale spettava per legge attestare che la coop subentrante avesse tutti i
requisiti richiesti. I requisiti a quanto pare li aveva e la coop di
Buzzi si è ritrovata così a lavorare proprio negli uffici di Poletti,
creando nuovi imbarazzi al ministro che tanto aveva faticato per
allontanare da sé l'ombra di quella conoscenza «scomoda». Dopo lo
scandalo e gli arresti, lo scorso 3 dicembre, il ministero del Lavoro ha
chiesto chiarimenti al Cns sollecitando iniziative per tutelare
l'amministrazione e i lavoratori. La risposta è stata che alla luce di
quanto era accaduto la «29 Giugno» sarebbe stata sostituita da una nuova
associata. Questo accadeva il 12 dicembre. Ma per il momento non è
cambiato nulla e la coop di Buzzi lavora ancora in via Flavia.
Sab, 20/12/2014
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fonte: http://www.ilgiornale.it
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