INSIGHT - Perché il leader di Forza Italia ha accettato le modifiche imposte da Renzi che di fatto trasformano l'Italicum in una legge elettorale fatta su misura per il Pd? Alle aziende della famiglia Berlusconi interessa che ci sia stabilità politica. Quindi... I dettagli
L'ennesimo faccia a faccia tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi è servito per sancire quello che già era nell'aria e che Affaritaliani.it aveva intuito: il Patto del Nazareno regge e va avanti. I tecnicismi verranno risolti in Commissione al Senato, o anche in Aula, dove si troverà una soluzione sullo sbarramento al 3 o al 4%,
sul nodo delle preferenze, sulla grandezza dei collegi o circoscrizioni
e sul premio di maggioranza alla lista (probabile) o alla coalizione.
Insomma, i dettagli - che poi tanto dettagli non sono - saranno messi a punto durante l'iter parlamentare.
Il vero punto politico è che l'intesa tra il segretario dem e l'ex
Cavaliere è più forte che mai. E non poteva essere altrimenti. Al
premier serve tempo per intercettare la ripresa economica, lanciare il
Partito della Nazione e mettere a tacere la minoranza interna. Il leader
azzurro, dal canto suo, non vuole le elezioni anticipate, non solo
perché il Centrodestra è diviso e non pronto alla sfida delle urne. Ed
ecco il vero nodo. Che cosa ha chiesto Berlusconi a Renzi in cambio del via libera indigesto alle modifiche all'Italicum?
Fonti qualificate del Pd spiegano che tra i due leader la discussione
non è stata solo sulle riforme ma anche sul fatto che all'ex Cav
interessa molto la stabilità politica, che fa bene a Mediaset e alle
aziende di famiglia.
Non a caso, l'altro giorno, nel vertice ad Arcore i figli di Berlusconi e Fedele Confalonieri hanno
chiesto a Berlusconi di fare di tutto affinché la legislatura non si
interrompa. Ma c'è dell'altro. In Parlamento (e non solo) c'è chi
sostiene che il numero uno di Forza Italia sia molto interessato al progetto di riforma della Rai,
che potrebbe comportare una diversa distribuzione della raccolta
pubblicitaria che, in qualche modo, favorirebbe anche Mediaset. Non
solo. Qualche deputato del Pd ricorda che in una delle ultime riunioni
con i gruppi parlamentari Renzi ha accennato a un non meglio precisato
gruppo di lavoro per modificare in tempi rapidi l'attuale assetto della
Rai.
D'altronde qualcosa sul fuoco, dietro le quinte, deve pur esserci per
l'Italicum con il premio alla lista e lo sbarramento al 3% per i
partitini sembra un lagge fatta su misura per il Pd. Ma Berlusconi dice
sì.
Di Alberto Maggi -Giovedì, 13 novembre 2014
fonte: http://www.panorama.it
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