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Non smettete mai di protestare; non smettete mai di dissentire, di porvi domande, di mettere in discussione l’autorità, i luoghi comuni, i dogmi. Non esiste la verità assoluta. Non smettete di pensare. Siate voci fuori dal coro. Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai.

(Bertrand Russell)

31/03/14

Il punto sui Fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone -7-








Dopo due anni da quel fatidico 15 febbraio 2012, giorno in cui i Fucilieri di Marina del Reggimento San Marco, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, sono stati costretti a non lasciare l’India con l’accusa di avere ucciso due pescatori mentre espletavano un servizio antipirateria a bordo della nave mercantile Enrica Lexie, battente bandiera italiana e che navigava in acque internazionali, qualcosa pare si stia muovendo “in quel” di Nuova Delhi. I giudici indiani, infatti, hanno deciso di accettare il ricorso presentato dai due Fucilieri di Marina sospendo l’iter processuale, dopo oltre due anni di rinvii e tergiversazioni, due anni passati, vogliamo ricordarlo, senza che nessun giudice indiano abbia mai sollevato un capo di accusa nei loro confronti. Tanto è stato scritto e detto, dall’incapacità della nostra diplomazia fino a occulti giochi economici di importanti società industriali italiane; adesso, dopo questa svolta, siamo tornati a rivolgere qualche domanda al Generale Fernando Termentini, cercando di capire come potrà evolvere nelle settimane venture l’intera vicenda. Ecco il nuovo punto su Max e Salvo.

1. Oggi i giudici indiani hanno accettato il ricorso presentato dall’Italia e sospeso il procedimento giudiziario nei confronti di Massimiliano e Salvatore. È davvero un fatto positivo come da più parti si legge oppure è solo un escamotage della giustizia indiana per guadagnare tempo e “tirala” ancora una volta per le lunghe?


La possibilità che la decisione sia stata presa per guadagnare un atro mese e superare le elezioni non è da scartare a priori, ma il pronunciamento è giuridico e quindi a mio modesto avviso apre altre possibilità se i nostri rappresentanti istituzionali e politici intendono portare avanti l’azione. Credo infatti che insistendo sulle leve internazionali si potrebbe arrivare a vedere riconosciuta l’immunità funzionale anche in considerazione del luogo ove si trovava la Enrica Lexie al momento dei fatti, come riconosciuto dalla Corte Suprema indiana il 18 gennaio 2013. In ogni caso De Mistura dovrebbe prendere atto che la sua politica attendista ha fatto perdere un anno dal rientro dei due Marò in India e dare le dimissioni dall’incarico. Torno a fare riferimento a quel famoso 22 marzo 2013 in quanto rappresenta il momento in cui l’Italia ha ceduto definitivamente la sua sovranità riconsegnando due militari ai tribunali indiani senza motivo (considerando che le prove dei fatti ancora le devono presentare) e, peraltro, in una situazione in cui incombeva la possibilità di una sanzione di pena capitale.

2. Qualche giorno fa, è uscita un’indiscrezione sulla stampa indiana (e riportata quasi in sordina da quella italiana), secondo cui la stessa guardia costiera del Kerala si diceva sicura dell’innocenza dei due Fucilieri di Marina imbarcati sulla Enrica Lexie, a proposito dell’uccisione dei due pescatori. Che l’India voglia davvero uscire dal “loop” i cui è entrata ormai più di due anni fa?

Credo che l’intenzione sia proprio questa e sicuramente al momento opportuno, quel famoso 22 marzo 2013, l’Italia ha perso l’occasione buona per aiutare l’India ad uscirne. Comunque conoscendo l’interlocutore e sapendo che si stanno avvicinando le elezioni sarei molto cauto sotto questo aspetto. Peraltro, se vincesse come probabile il nazionalista Modi, si riaprirebbe tutto il problema e quindi l’Italia deve approfittare di questo mese per riportare a casa i due Marò.

3. Un’ultima domanda. Adesso che il processo è stato sospeso, ogni accusa è di fatto “congelata”, se non addirittura decaduta. Non sarebbe opportuno fare rientrare immediatamente Massimiliano e Salvatore in Italia, senza aspettare un nuovo cambio di umore da parte delle autorità indiane?

Fucilieri

Sicuramente, e per questo insisto sul fatto che il Governo deve insistere perché siano riconsegnati all’Italia per essere sottoposti a giusto processo. A tale riguardo propongo un’agenzia dell’ANSA con una dichiarazione dell’Ambasciatore Terzi che mi sembra molto chiara ed indichi la strada per ridare a Massimiliano e Salvatore la loro dignità nazionale e riconsegnare all’Italia i propri diritti di Stato sovrano. “L’elemento più positivo, il tener fuori l’agenzia antiterrorismo delle investigazioni sui Marò, è il frutto di una pressione molto forte che finalmente il Governo Italiano ha iniziato ad esercitare coi maggiori partner internazionali e, soprattutto, con l’annuncio che l’Italia avrebbe attivato un arbitrato obbligatorio davanti all’ONU sul conflitto di giurisdizione, iniziativa che per un anno è rimasta inspiegabilmente chiusa nei cassetti del Governo”. Così l’ex Ministro Giulio Terzi. “Quindi, si dimostra che la strategia corretta è questa, ha continuato Terzi, bisogna accendere tutti i riflettori della comunità internazionale e far vedere che l’Italia vuole difendere i suoi diritti con tutti i mezzi dati dall’ordinamento internazionale. Perché’ l’Italia, ha aggiunto l’ex Ministro degli Esteri, deve essere così timida nell’adire il Consiglio di Sicurezza su una questione che riguarda un principio fondamentale, quello della libertà di navigazione in alto mare?”.Terzi, ribadendo “la correttezza della linea del governo di internazionalizzazione della questione”, ha detto che la stessa linea “fu affossata dalla decisione inconcepibile del 22 marzo 2013 di rinviare i Marò in India. Invece questa linea ci deve consentire di riportarli fuori subito dall’India senza che vengano giudicati in un processo chiaramente illegittimo, perché senza giurisdizione da parte di quel Paese”.

Apri il Link che segue per la visione degli articoli precedenti (punti da 1 a 7)
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A cura di Gabriele Bagnoli - 28 marzo 2014
 
 
fonte: http://segretidellastoria.wordpress.com/category/caso-enrica-lexie/ 

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