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Non smettete mai di protestare; non smettete mai di dissentire, di porvi domande, di mettere in discussione l’autorità, i luoghi comuni, i dogmi. Non esiste la verità assoluta. Non smettete di pensare. Siate voci fuori dal coro. Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai.

(Bertrand Russell)

04/11/14

I tagli alla Farnesina. Il delicato fronte interno di Gentiloni







Non solo maro’, Isis, Ucraina tra i dossier del nuovo ministro (ASCA) – Roma, 3 nov 2014 – La prima telefonata e’ stata ai maro’ trattenuti in India, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, per ribadire che la vicenda dei due fucilieri era e resta in cima alle preoccupazioni dell’Italia. Poche ore dopo essersi insediato alla Farnesina, il nuovo ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha gia’ chiarito quali saranno le sue priorita’: il caso dei maro’, appunto, e poi la crisi in Medio Oriente, con la pericolosa instabilita’ della Libia, la minaccia posta dai jihadisti dello Stato Islamico, la crisi tra Ucraina e Russia. Ma il nuovo capo della diplomazia italiana, che oggi ha in agenda un incontro con i direttori generali del ministero, sara’ chiamato anche a gestire le crescenti preoccupazioni di feluche, funzionari e dipendenti del ministero di fronte ai sacrifici richiesti nell’ambito della prevista spending review triennale. L’ex ministro e attuale Alto rappresentante Ue per la Politica estera, Federica Mogherini, aveva annuciato tagli per almeno 108 milioni di euro: 16 milioni nel 2014,42 milioni nel 2015 e 52 nel 2016. Una cifra che pero’ potrebbe anche essere superiore visto che la nuova legge di stabilita’ gia’ prevede tagli pari a 47 milioni per il prossimo anno. Una manovra che sarebbe possibile attraverso una riorganizzazione della rete diplomatica consolare e culturale, la riduzione del contributo agli organismi internazionali, la razionalizzazione del patrimonio immobiliare all’estero e la revisione del trattamento economico del personale all’estero. D’altra parte, gia’ dal 2008 il bilancio della Farnesina ha subito una riduzione del 25%, con un taglio del 20% dei diplomatici e del 10% dei funzionari. Il vice ministro Lapo Pistelli, il mese scorso, ha ricordato che la sforbiciata ha determinato una diminuzione di 95 unita’ del personale della carriera diplomatica, rispetto ad un organico di 1.000 effettivi; la chiusura di 63 sedi, tra ambasciate, consolati e uffici, e di 110 aree funzionali. Sacrifici che alcune fonti interpretano come un tentativo di delegittimazione della funzione diplomatica e della dignita’ di tutto il personale, tali da mettere in dubbio le stesse capacita’ del Paese di condurre una politica estera seria ed efficace. Il nuovo ministro, insomma, sara’ chiamato a fornire rassicurazioni. Nelle prossime settimane ci sara’ un incontro con il presidente del Sindacato nazionale dipendenti del ministero (Sndmae). Coa
Questa è una notizia dell’agenzia Asca

3 novembre 2014
fonte: http://archivio.internazionale.it

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