E’ difficile scrivere ancora della vicenda dei due Fucilieri di Marina dopo che lo Stato li ha ceduti “a mani ostili” senza pretendere che fossero rispettati i loro diritti. Sono trascorsi anni da quando sono stati consegnati alla Giustizia indiana applicando un’estradizione passiva, nonostante che nei loro confronti non fossero prodotte prove di accusa.
Intanto fonti di stampa ci dicono che per i marò si fa sempre più reale l’ipotesi dello scambio di prigionieri.
Un negoziato silenzioso sviluppato per chiudere la vicenda attraverso
un link diretto fra Palazzo Chigi e l’ufficio del primo ministro
indiano, Narendra Modi. L’Italia potrebbe, infatti, in cambio di
Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, consegnare a Delhi 18 marinai
indiani arrestati in flagranza di reato a bordo di una nave carica con
40 tonnellate di stupefacenti in navigazione nelle acque territoriali
italiane.
Viene quindi abbandonata l’internazionalizzazione tramite
arbitrato, anche se sbandierata dai Ministri responsabili della gestione
della vicenda come “tecnicamente” pronta, per dare spazio ad
una diplomazia bilaterale segreta che di fatto, però, di diplomatico non
ha nulla se la trattativa viene sviluppata per uno scambio di
prigionieri secondo un accordo bilaterale sottoscritto fra India ed
Italia nell’agosto del 2012.
Una strada che aiuterebbe Modi ad uscire da un impasse e guadagnare credibilità in ambito internazionale, ma che nello stesso tempo ed ancora una volta rappresenterebbe per l’Italia una falsa vittoria.
Una “vittoria di Pirro” dopo quel tragico 2013
quando i due Fucilieri di Marina furono riconsegnati all’India e
considerato il fatto che lo Stato pur di risolvere il problema
accetterebbe soluzioni pragmatiche sicuramente non onorevoli per tutte
le nostre Forze Armate; dal momento che due militari italiani sarebbero
considerati allo stesso livello di 18 mercanti di droga fermati in
flagranza di reato a bordo di una nave carica di 40 tonnellate di
stupefacenti in navigazione in acque territoriali italiane.
Roma continua a cercare di non urtare la suscettibilità indiana dopo che l’India ha, invece, oltraggiato la nostra sovranità
appropriandosi indebitamente del diritto di giudizio su due nostri
soldati senza nemmeno produrre circostanziate prove di accusa e dopo
avere prevaricato i loro diritti umani con la restrizione della libertà
personale. Una timidezza quella italiana difficile da comprendere
specialmente in questi mesi in cui il Presidente del Consiglio è anche
Presidente di turno dell’Unione Europa e considerando la recente nomina
del nostro Ministro degli Esteri responsabile della politica estera
europea.
Modi, invece, nonostante le aspettative ottimistiche italiane sta dimostrando al mondo che l’India
non è assolutamente disposta a cedere sovranità. Ha assegnato, infatti,
il caso dei due Fucilieri di Marina al consigliere per la sicurezza
nazionale, ex capo dei servizi segreti indiani, Rajiv Doval, nemmeno i
nostri militari fossero terroristi che abbiano attentato alla sicurezza
di Delhi.
Generale di Brigata della riserva dell’Arma del Genio dell’Esercito Italiano
Analista di Sistemi Informatici, ufficiale Addetto alla Difesa Nbc in particolare per quanto attiene la valutazione dei rischi
Brevetto Nato nel settore della Bonifica mine ed Ordigni Esplosivi
fonte: http://www.interris.it
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