Immagine della bellezza e dei suoi orpelli pubblicitari, quanti se ne sentiranno respinti verso l’inferno?
Campagna pubblicitaria a raffica e milioni, per recuperare
quelle piume strappate alle oche ancora starnazzanti. ‘La pubblicità sa
imporci modelli distorti e inarrivabili, ma qui si va oltre afferma
severa Francesca de Carolis che mai vestirà i piumini di vere penne
d’oca dall’esorbitante costo
Guardando l’immagine in controcopertina di uno dei maggiori
quotidiani nazionali… avvertendo un certo crescente fastidio… cercando
di capire perché… ben ricordando che la controcopertina è quando
possibile venduta alla pubblicità, e che vale molto molto molto…
Dunque. L’immagine è a piena pagina. Il piano americano di una
giovane coppia. Bella, sì, ma questo sarebbe banale. Mediamente la
pubblicità punta su gioventù e bellezza, per darci l’illusione che basti
indossare, ad esempio, il profumo giusto, per trasformarsi in una
riedizione di Marilyn… E magari ci crediamo pure. Ma quella coppia… più
che bella ha un’aura sacrale…
Guardate bene anche voi. Questo giovane signore, il suo profilo, lo
sguardo ispirato, dolce e severo a un tempo… la luce che brilla sulle
ciocche dei capelli castano chiari che raggi ben direzionati illuminano
di sfumature d’un biondo caldo, sullo sfondo morbido di cielo e mare…
insomma un volto di Cristo come da classica, e un po’ scontata,
iconografia religiosa.
E guardate lei. Profilo tenero di Madonna, tutta rincantucciata nel
suo sonno fiducioso, abbandonata alla sicurezza di quello sguardo che
punta a un orizzonte ultra- terreno. C’è anche l’accenno a un ponte
sullo sfondo, suggestione di passaggio verso chissà quale mondo…
Per un attimo lo sguardo mi è sbandato.
Il volto tranquillo e inarrivabile a un tempo di lui …ispirato al
Cristo redentore della Cappella Sistina? La luce, e i drappeggi
(complimenti, davvero, al direttore della fotografia)… richiamo, che so,
al Tondo Doni di Michelangelo? Guardate l’abbraccio di quel drappeggio
carico di rosso che vira sull’arancio, che sembra un unico manto…
confrontate la composizione dei volumi…
Bèh, sapete qual è il ‘loghetto’? Piccolo piccolo in alto e fra le
pieghe di una manica… Ebbene siamo di fronte alla pubblicità dei piumini
della marca sulla cui ‘pulizia morale’ tanto si è discusso dopo
l’inchiesta di Report e le immagini delle povere oche spennate vive per
la gioia, appunto, di piumini che più caldi e più leggeri di così non si
può.
Riflettendo, sui meccanismi della pubblicità… permettetemi di pensar male.
Dopo tanto “fango” buttato addosso e le accuse di crudeltà e
insensibilità e immoralità, per via delle penne strappate alle oche per
riempire i noti piumini, come meglio recuperare sprazzi di mercato
sfiorato dal dubbio? Facile! Con un messaggio di seduzione che arriva
diritto diritto dal cielo… Siamo o non siamo il paese degli atei devoti?
Ossimoro degli ossimori…
Ed ecco la scelta di un’immagine che punti al sacro,
all’indiscutibile. Tanto abbagliante e rassicurante a un tempo, che chi
vuoi pensi più alle povere oche spennate vive? Un tributo come un altro,
a quello sguardo da Dio sceso in terra, alla promessa d’ascensione
verso l’ultramondo, portandosi dietro la sua bella addormentata… La fede
non si discute, si abbraccia.
Insomma, la maglietta azzurra numero 10 sul Cristo Redentore che
domina Rio de Janeiro, pensata per la pubblicità Rai dei mondiali di
calcio, sembra roba da dilettanti. Al riparo da accuse di blasfemia, che
non sono state invece risparmiate all’incauto spot della Rai, ben più
profonda, ben più mirata, ben più ‘mignotta’, questa pubblicità…
Ma c’è anche l’altra faccia della medaglia. (E non sarà questa quella
che mi irrita di più?) Il fatto è che se la pubblicità sa spesso
imporci modelli distorti e inarrivabili, qui si va ben oltre… e se
costruzione sociale è anche l’immagine della bellezza e di tutti i suoi
orpelli ( leggi qui piumini di vere penne d’oca dall’esorbitante costo)
che ci vengono proposti, quanti se ne sentiranno respinti verso
l’inferno?
Con il terrore di questa prospettiva, resto ancora con lo sguardo
inchiodato al profilo del giovane modello … ancora presa da fastidio e
incantamento insieme. Esattamente come la prima volta che, passando per
una viuzza alle spalle di San Pietro, i miei occhi incrociarono gli
occhi di un Cristo, fedele alla più retorica iconografia, che si
muovevano seguendomi dalla cornicetta di un souvenir. Un po’ più kitsch,
a dire la verità, ma anche lui lì, contornato da luccichini, come per
dire… comprami, comprami…
Possibile, pensai allora, e penso oggi, con tutte le differenze del
caso, arrivare a questo? Evidentemente sì. Con buona pace di Cristo, del
Vangelo, e delle oche…
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