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Non smettete mai di protestare; non smettete mai di dissentire, di porvi domande, di mettere in discussione l’autorità, i luoghi comuni, i dogmi. Non esiste la verità assoluta. Non smettete di pensare. Siate voci fuori dal coro. Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai.

(Bertrand Russell)

06/01/15

Gli auguri dei politici e la rabbia degli uomini in divisa

 

 Marò




Uno in ospedale, l’altro in India, tutti e due in attesa di un processo ormai perduto nella giungla della giustizia indiana. Se da un lato l’intero Paese, in particolare i politici, inviano auguri di pronta guarigione a Massimiliano Latorre, che ha appena subito un intervento al cuore, i militari italiani, oltre a sperare in una rapida ripresa, pretendono che questa vicenda si concluda presto, e con onore, per due servitori della pace che qualunque cosa abbiano fatto (ammesso che abbiano fatto qualcosa, questo è tutto da accertare) lo hanno fatto servendo il Tricolore, l’Europa e la Nato.


Dal blindatissimo Policlinico San Donato, dove Massimiliano è ricoverato con l’Arma dei Carabinieri che veglia sulla sua tranquillità, non arrivano dichiarazioni ufficiali, se non il «bisogno di riposo e serenità», sottolineato dalla compagna Paola Moschetti. Ma la situazione è molto tesa. Fabrizio Cicchitto, parlamentare di Ncd, fa «i più calorosi auguri di buona guarigione a Massimiliano Latorre, che è stato sottoposto a un’operazione al cuore. Sono vicino a lui e alla sua famiglia: sono sicuro che Massimiliano supererà anche questa disavventura con la tenacia che l’ha sempre contraddistinto. La sofferenza che Latorre, unitamente al collega Girone, sta vivendo è ingiusta e mi auguro che si possa arrivare il prima possibile a una soluzione positiva della vicenda che li vede coinvolti».
Elio Vito (FI), presidente della Commissione Difesa della Camera, ha espresso «i più sinceri ed affettuosi auguri di pronta guarigione a Massimiliano Latorre, insieme ai miei sentimenti di vicinanza e solidarietà a lui ed a Salvatore Girone ed alle loro famiglie. Il Governo italiano ha ora ancora più urgente il dovere di procedere con decisione per ottenere la definitiva ed onorevole libertà dei due fucilieri di Marina».
Auguri e richiami all’azione del Governo arrivano da Barbara Matera, europarlamentare pugliese di Forza Italia; dal compagno di partito Giuseppe Galati e da Annagrazia Calabria che via web afferma: «Devono tornare a casa».
Ma al di là delle buone intenzioni la vicenda è tutta ancora in alto mare e Antonello Ciavarelli, delegato del Co.Ce.R. Interforze, il sindacato delle stellette, si è lasciato andare ad una amara dichiarazione: «Sento il dovere di esprimere a gran voce la ferma e unanime volontà, di tutti gli appartenenti al Comparto Difesa, Sicurezza e Soccorso pubblico affinché la triste e ingiusta vicenda dei nostri fucilieri trattenuti in India si concluda urgentemente e positivamente».
E ancora: «I prossimi consigli Interforze saranno determinanti per le posizioni che i rappresentanti dei militari prenderanno a riguardo della tutela dei due innocenti colleghi. Senza dubbio - prosegue il delegato Cocer - sarà indispensabile un incontro immediato con questo Governo, già chiesto nel lontano giugno al quale non è seguita neanche una concreta risposta. Vi è sensibilità da parte di diversi parlamentari indipendentemente dalle parti. Il ciò conforta perché evidenzia che il problema non è di questo o di quell’altro partito, ma è di tutti gli italiani. Il governo dovrà rispondere non solo ai militari, ma a tutta la Nazione, di ciò che succederà ai nostri sottufficiali soprattutto nell’immediato futuro».
«L’Italia - aggiunge Ciavarelli - è detentrice di una cultura più che bimillenaria di democrazia e umanità, se non si riuscirà a risolvere tale situazione che credibilità potrà avere il Governo nell’affrontare le cosiddette riforme interne o nei confronti delle relazioni internazionali?». E infine si chiede: «Non è ora che lo stesso Governo si assuma le proprie responsabilità e smetta di affidarsi al senso dell’onore e di dignità dei due colleghi che si stanno facendo carico di salvare la dignità della nostra Patria?».
Il malumore di chi porta la divisa è forte e tangibile, per questa vicenda. Il Cocer Interforze si riunirà domani, per discutere e intraprendere delle iniziative a supporto dei due fucilieri di Marina. In modo provocatorio ci sono militari che vogliono offrirsi loro stessi come «garanzia» e recarsi in India al posto di Latorre. «Se gli indiani hanno bisogno di ostaggi - ha affermato un sottufficiale - Possiamo andare a turno in India, in attesa che questa vicenda si risolva».

Antonio Angeli - 6 gennaio 2015
fonte: http://www.iltempo.it

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