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Non smettete mai di protestare; non smettete mai di dissentire, di porvi domande, di mettere in discussione l’autorità, i luoghi comuni, i dogmi. Non esiste la verità assoluta. Non smettete di pensare. Siate voci fuori dal coro. Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai.

(Bertrand Russell)

09/01/15

Charlie Hebdo, Edward Luttwak: "Ecco cosa può accadere in Italia"

 

 


Charlie Hebdo, Edward Luttwak: "Ecco cosa può accadere in Italia"


La strage di Charlie Hebdo ha sconvolto la Francia e soprattutto l'Occidente. Il nemico islamico arriva con una C3 spara e fugge via perdendosi nelle campagne. E così dopo lo sgomento è il momento di pensare a come difendersi dagli attacchi e dalla violenza inaudita con cui si uccide nel nome di Allah. Nella black list dei terroristi islamici insieme a "Charb", il direttore di Charlie trucidato lo scorso 7 gennaio c'è anche Edward Luttwak che in un'intervista ad Italia Oggi parla dell'attentato di Parigi e prova a dire la sua su come difendersi dagli attacchi: "Quello che c’è da fare è chiaro: dovete delegittimare questo trionfalismo musulmano. Perché il trionfalismo è quello che crea un’atmosfera per cui qualcuno si sente in diritto di uccidere la gente".

Cosa fare in Italia - A questo punto Luttwak parla anche dell'Italia e degli islamici che vivono sotto casa nostra: "Bisogna abbattere il trionfalismo islamico ovunque. Quello praticato da persone, ragazze magari, che vanno con il hijab indosso per dimostrare la loro partecipazione a questa forma estrema di islamismo. Magari parlano perfettamente l’italiano, sono carine e gentili, dicono «non siamo affatto sottomesse», ma poi difendono Hamas, con la sua costituzione genocida". Poi il consiglio: "È inutile perdersi in chiacchiere con gente come Tariq Ramadani, dovete sfrondare, dovete smettere di legittimarli o vi ritroverete quattro pazzoidi col kalashinikov in pugno, come questi di Parigi, che magari fino a ieri avevano fatto il ragioniere, l’architetto, il medico". E ancora: "Si può sfrondare smettendo per esempio di parlare per acronimi: basta dire Isis. Cominciate a chiamarlo Stato islamico. E a cessare di trattare la religione musulmano come le altre. Capisco, che sia troppo spinoso, ma dovete ammettere che l’unico scopo di quel credo è sottomettere gli altri. Ci sono già editori e giornalisti che, in Europa, hanno deciso di non occuparsi di questi cose e stare alla larga da queste vicende. La sottomissione comincia così. L’unico dialogo è questo: 'Riformatevi e diventate un altro tipo di religione'. Non possono venire a dirci che non stanno con Isis perché sono brutti e cattivi, in quanto tagliatori di teste, e schierarsi con Hamas che, all’articolo 7 della propria Costituzione, prevede l’uccisione di tutti gli ebrei. Il giornalista, l’intellettuale e chiunque altro appoggi Hamas non merita di stare nella società civile, in quanto sostiene un’intenzione genocida proclamata".

Islam moderato? - Infine Luttwak mette in guardia da quelle etichette tanto care a sinistra che parlano di "Islam moderato": "Essere meno ipocrita. Francois Hollande lo è quando avalla l’idea di un Islam moderato. È una falsa moderazione: l’imam che non perde un congresso sul dialogo interreligioso, lo trovi poi su YouTube con le prediche in arabo con cui chiama tutti alla jihad, alla guerra santa. I politici europei smettano di essere ipocriti perché, così facendo, indeboliscono milioni di post-islamici del Vecchio Continente. Ovvero quegli immigrati, oggi spesso cittadini francesi, tedeschi, belgi, olandesi, che hanno voltato le spalle alla religione musulmana perché hanno capito che è irreformabile. Sono quelli che lasciano andare le loro moglie vestite all’occidentale, che non menano le loro figlie perché si scoprono le braccia. Vivono in Europa e oggi sono in imbarazzo a causa dell’ipocrisia di tanti vostri primi ministri".

http://www.liberoquotidiano.it - 9 gennaio 2015

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