„Un quotidiano indiano dà nuovo spazio alla tesi secondo cui i due Fucilieri di Marina spararono premeditatamente contro il peschereccio St.Antony: morirono due pescatori per i colpi esplosi da Latorre e Girone“
Il giornale indiano The Economic Times
rilancia le accuse contro i due marò italiani, anticipando la
ricostruzione del rapporto accusatorio dell’Agenzia di investigazioni
secondo cui Latorre e Girone avrebbero sparato con premeditazione. Il
quotidiano dà nuovo spazio alla tesi secondo cui i due Fucilieri di
Marina spararono premeditatamente contro il peschereccio St.Antony:
morirono due pescatori per i colpi esplosi da Latorre e Girone.
Le
nuove accuse non prendono quindi in considerazione un errore di
valutazione da parte del team di sicurezza della Enrica Lexie in
navigazione al largo delle coste del Kerala: “L’Agenzia di
investigazioni (Nia) – si legge su The Economic Times – sostiene di avere le prove che i Fucilieri utilizzarono una forza letale senza provocazione alcuna e che essi non avevano ragioni per ritenere che l’unità che si stava avvicinando a loro avesse pirati a bordo”.
Il rapporto che contiene le accuse è in stand-by perchè si
aspetta la prossima decisione della Corte Suprema. Le dichiarazioni di
una fonte anonima all’Economic Times destano però più di una preoccupazione per il destino dei marò: “I Fucilieri di Marina hanno commesso un omicidio indiscutibile.
Hanno sparato contro un peschereccio senza alcuna provocazione e senza
alcuna reale indicazione che si trattasse di una unità di pirati”.
Ai marò viene contestato il fatto di non ver sparato colpi di
avvertimento e di non aver usato segnali luminosi: “20 colpi sono stati
sparati con armi automatiche contro i pescatori che erano a solo 125
metri dalla petroliera. Impossibile confondere un peschereccio con una nave di pirati da una distanza così ravvicinata“.
Secondo la Nia l’Organizzazione internazionale marittima (Imo) precisa
molto bene le caratteristiche di una nave di pirati “e il peschereccio
certamente non le aveva”. La Nia sostiene che i due marò erano alla loro prima missione anti-pirateria sulla Enrica Lexie e che “apparentemente non erano bene addestrati a gestire questo tipo di problemi”.
by Francesco - 9 gennaio 2015
http://www.today.it/
..... Continua la penosa pagliacciata messa in atto da questi professionisti del gioco delle tre carte.
Latorre e Girone non hanno mai visto quel peschereccio, gli indiani non possono non saperlo e continuano a mentire sapendo di mentire ..... VERGOGNOSO !!
CASO MARO': Il racconto a caldo del proprietario del Saint Antony appena sbarcato a terra.
"Erano le 9 e 30 della sera. Ho sentito un grande rumore. Mi sono
svegliato e ho visto Julas che perdeva sangue dal naso e dalle orecchie.
Ho gridato. Ho svegliato gli altri. Anche loro urlavano. Quando ci
hanno sentito, dalla nave hanno cominciato a spararci addosso. Era nera
in alto e rossa alla base». Freddy Bosco è appena sceso su un molo a
Neendakara. Parla a una selva di microfoni.
Vicino a lui c’è un poliziotto. Un cronista, sorpreso, lo interrompe.
«L’incidente — obietta — è avvenuto prima delle 17!». Bosco insiste:
«Erano le 9 e 30 di sera».
L'attacco alla Enrica Lexie avviene alle 4.30 pm
E temo che invocheranno di nuovo la Sua Act per poter riapplicare l'inversione dell'onere della prova. Così non dovranno esibire le prove che dicono di avere da 3 anni. Chissà perché? Forse perché distrutte?
RispondiEliminaProve o non prove, devono spiegare perché la Guardia costiera disse di venire a identificare i pirati, se ora risulta che i pescatori non apparivano tali
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