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Non smettete mai di protestare; non smettete mai di dissentire, di porvi domande, di mettere in discussione l’autorità, i luoghi comuni, i dogmi. Non esiste la verità assoluta. Non smettete di pensare. Siate voci fuori dal coro. Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai.
(Bertrand Russell)
04/12/14
Mafia Capitale, Cantone controllerà gli appalti. Alfano, Roma è una città sana
Ignazio Marino, sindaco di Roma, evita il commissariamento della sua giunta, riceve il riconoscimento di argine alla tracotanza della Mafia Capitale, valuterà se accettare la scorta posta dal prefetto di Roma Pecoraro a tutela della sua incolumità e ottiene dal numero uno dell'Autorità anticorruzione, Raffaele Cantone, un regime di sorveglianza speciale su tutti gli appalti comunali, sui quali vigilerà un pool di esperti. Mentre il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha disposto "un'indagine conoscitiva presso tutte le principali centrali appaltanti della Regione per conoscere se società legate all'inchiesta abbiano partecipato a gare e a bandi pubblici ed il loro esito". In attesa delle verifiche, con una scelta legata all'indagine su Mafia Capitale in pieno svolgimento, Zingaretti ha deciso di sospendere l'assegnazione delle gare in corso. Intanto Luca Gramazio, capogruppo Fi in consiglio regionale ed indagato nell'inchiesta, ha presentato le sue dimissioni. Mentre il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, che valuta l'eventuale scioglimento del comune di Roma per infiltrazioni mafiose, ha però manifestato estrema prudenza al riguardo: "Stiamo leggendo le 1.200 pagine dell'ordinanza in modo da valutare la possibilità di sciogliere il Comune di Roma e poi riferiremo al ministro", ha detto Pecoraro. "Bisogna comunque tenere conto - ha aggiunto - che siamo la capitale e la nostra decisione, qualunque essa sia, riguarderà tutto il nostro Paese". "Dall'inchiesta della procura di Roma emergono fatti gravi e Roma non ha mai visto una situazione del genere", ha osservato Pecoraro. "Per quanto riguarda le imputazioni contestate agli indagati, ovvero il 416 bis, nella Capitale non si può parlare di mafia in senso tradizionale: camorra, 'ndrangheta e mafia. Si tratta di reati con modalità di tipo mafioso. Siamo fuori dalla mafia tradizionale", ha aggiunto il prefetto. Pecoraro ha ricordato anche che in una audizione del 2011 davanti alla commissione parlamentare antimafia aveva evidenziato che a Roma c'era un tipo di delinquenza che puntava a gestire gli affari e i settori economici. "Avevamo avuto, con forze dell'ordine e magistratura, una intuizione. Tant'è che poi si arrivò al sequestro del Cafè de Paris e di alcuni alberghi". "Sono situazioni diverse che vengono a colpire una società sana come quella romana. C'è bisogno di sana competizione tra le aziende, di una burocrazia efficiente e quello che emerge dall'inchiesta è esattamente il contrario". Anche il ministro dell'Interno Angelino Alfano, dopo avere assicurato che valuterà "con attenzione quello che il prefetto mi farà avere dopo avere esaminato le 1.200 pagine dell'ordinanza", ha difeso la città: "Roma non è una città marcia, Roma non è una città sporca, è una città sana. Se c'è qualcuno che ha rubato - ha sottolineato Alfano - va punito quel qualcuno, senza criminalizzare un'intera comunità e una intera città, che è sana e che è forte"
Terremoto nel Pd
Bufera nel Pd a seguito dell'inchiesta della procura di Roma sul sodalizio di stampo mafioso che nei giorni scorsi ha portato all'arresto di 37 persone. Il premier Matteo Renzi ha annunciato di aver commissariato il partito di Roma
e di aver chiamato Matteo Orfini per fare chiarezza su quanto successo. "Sono stato spedito qui esattamente
perché c'è un problema e per cercare di salvaguardare il tanto di buono che c'è nel Pd", ha detto Orfini al termine di un incontro con il sindaco di Roma, Ignazio Marino. "Abbiamo commissariato il Pd di Roma perché nel Pd ci sono tantissime persone per bene e che hanno lavorato a sostegno di questa amministrazione per costruire una città più vivibile e moderna e un partito che deve essere come un partito deve essere, e poi ci sono state persone che probabilmente hanno commesso degli errori e hanno sbagliato". Alla luce di quanto sta emergendo dall'inchiesta 'Mondo di mezzo', il sindaco di Roma ha incontrato in Campidoglio anche il presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone: "Ho chiesto un incontro a Cantone e ci siamo visti oggi nei suoi uffici. Questa amministrazione ha improntato il suo lavoro sulla trasparenza e per questo intendo andare fino in fondo verificando uno per uno tutti gli appalti dubbi o opachi", ha fatto sapere Marino in una nota al termine dell`incontro con Cantone.
"Insieme all'assessore al Bilancio Silvia Scozzese - prosegue Cantone - abbiamo chiesto al presidente che un pool di esperti dell'Autorità passi in rassegna tutti gli appalti che sono al momento in essere e su cui nutriamo delle preoccupazioni. Questa lista, insieme a quesiti specifici sugli aspetti giuridici di altre attività in corso di Roma Capitale che sono già oggetto di indagine, costituiranno una relazione che consegneremo al presidente Cantone nelle prossime ore. Abbiamo il dovere e la volontà di andare fino in fondo, come già abbiamo fatto chiamando gli ispettori del Mef a certificare il buco di bilancio. I cittadini romani meritano rispetto e la nostra Amministrazione continuerà il suo lavoro sulla strada della legalità", conclude il sindaco. "Il commissariamento del Pd romano dopo l'apertura dell'inchiesta 'Mafia capitale' è un segnale molto chiaro all'opinione pubblica e ai nostri militanti della volontà di cambiare pagina. È stato scelto il presidente del partito Matteo Orfini come commissario perché ha l'autorevolezza per svolgere un compito così delicato". Così, in una intervista a Repubblica, il vice segretario del Pd Lorenzo Guerini spiega la decisione del premier. Guerini sottolinea che "il Pd romano non è tutto da rifare", ma "chi ha sbagliato pagherà", "il Pd è a fianco dei magistrati. Occorrerà certo per avere un giudizio definitivo attendere l'esito delle indagini". "Nessuna autoassoluzione", conclude Guerini, "un partito deve avere al proprio interno dei sensori che si mettono in moto quando ci sono situazioni che non sembrano corrette. Deve fare riflettere il fatto che la corsa alle preferenze può anche portare a patologie". L'ex capogruppo del Pd romano ai tempi di Alemanno sindaco, Umberto Marroni, ha ribadito oggi come il partito avesse "già più volte denunciato la collusione tra esponenti dell'amministrazione Alemanno e ambienti della destra estrema e della criminalità organizzata". "Durante i cinque anni di opposizione denunciammo, infatti, la nomina di un ex terrorista Stefano Andrini ad amministratore delegato di Ama Servizi Ambientali, che venne conseguentemente rimosso dal suo incarico e che successivamente comparì nelle indagini riguardanti Gennaro Mokbel", ricorda l'esponente democrat citato nelle intercettazioni . "Invocammo chiarezza sulla gestione dei punti verdi qualità, vicenda che vide coinvolti Antonio Lucarelli e lo stesso Mokbel e che portò all'arresto di alcuni funzionari, chiedendo peraltro di intervenire sulla assurda e più volte contestata procedura delle fideiussioni garantite dal Comune di Roma che ha arrecato e continua ad arrecare ingenti danni economici all'amministrazione capitolina. Chiedemmo anche la rimozione di Franco Panzironi da amministratore delegato di Ama. Fummo i primi a mettere in rilievo un più che discutibile intervento da parte di esponenti dell'amministrazione Alemanno sulla gara per la realizzazione del corridoio per il filobus Eur-Laurentina con le conseguenti dimissioni di Riccardo Mancini da amministratore delegato di Eur Spa. Inoltre chiedemmo per una questione che ancora oggi non appare nelle cronache dei giornali, al contrario di alcune ricostruzioni giornalistiche fantasiose, le dimissioni dell'allora vicesindaco Belviso a seguito della consulenza data con delibera 226 del 2008 al sig. Lattaruolo, ex braccio destro di De Pedis e anch'esso come Carminati esponente di punta della banda della Magliana e che come denunciammo all'epoca aveva un inquietante libero accesso alle "stanze del campidoglio"
Di Giampiero Di Santo - 4 dic 2014
fonte: http://www.italiaoggi.it/
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