“Tutti
– nessuno escluso – tutti i provvedimenti, le leggi, i decreti, i
regolamenti approvati, e non solamente a livello dello Stato, in Italia a
far luogo dall’avvento del governo di Mario Monti avevano e hanno
l’unico intento di impoverire i cittadini e il Paese e di consegnarlo
definitivamente al cattocomunismo”.
Avevo appena pronunciato tra amici queste lapidarie parole che un
ricco industriale, operante nell’editoria ma non solo, nell’intento di
contraddirmi e di giustificare il voto da lui (e da mille e mille uomini
di destra) dato alle europee a Matteo Renzi, ha ricordato la recente
disposizione che consente di assumere nuovi operai o impiegati, potendo,
se del caso ed entro un certo limite temporale, licenziarli, non essendo
più obbligati i datori di lavoro, anche a fronte dell’inettitudine o
dell’incapacità degli assunti, al mantenimento a vita dell’instaurato
rapporto.
“Mio caro”, ho allora replicato. “Si vede che non hai mai operato nel
mondo del gioco inteso professionalmente. Nel mondo di quelli che sanno
come e cosa fare avendo vissuto sulla propria pelle le nefaste
conseguenze dell’agire secondo una irrazionale razionalità.
Così fosse, sapresti bene che il professionista dell’azzardo in gamba
che conosce la vita e i polli da spennare, quello che vive largamente e
bellamente rimpannucciato dai proventi derivanti dal maneggio delle
carte come della stecca del biliardo, non vince tutte le partite.
Di quando in quando, al momento giusto, perde.
E’ non rivelandosi imbattibile che riesce a spremere gli avversari con bella costanza.
Chi mai, difatti, perdendo sempre continuerebbe a giocare?
E’ questa la ragione della legge o decreto che sia di cui parli: vi
hanno dato un contentino, che poi si rimangeranno, come all’asino si dà
una carota. Ve l’hanno dato perché guardando al dito non vi accorgiate
della Luna “.
Non l’ho convinto, ma quale sia l’intenzione, in che direzione
volutamente in Italia si vada è evidente ove si guardi, certamente ai
singoli interventi punitivi nei confronti di quanti dispongono di
denaro, ma ancora, ancora e viepiù al clima culturale, sociale,
politico, prima che economico, creato nel corso degli ultimi anni.
Un clima nel quale l’odio verso i ricchi e perfino i semplici
abbienti è coltivato, in cui si nutre e si cerca di accentuare la
purtroppo naturale, umanissima invidia.
Fuori dai denti: dove porteranno se non alla miseria tutte le azioni
in atto e programmate per impedire (impedire!) che le persone ‘che
possono‘spendano?
Dove, gli asfissianti controlli?
Dove l’obbligo di documentare il possesso anche di dieci euro?
E si aggiungano le irresponsabili decisioni assunte e studiate in
ogni campo dalle ‘anime belle’ in ragione del cretinissimo e deleterio
‘politically correct’, l’incapacità assoluta ad (o la non voglia di)
affrontare con giusta determinazione i gravissimi problemi che ad ogni
pie’ sospinto, proprio per l’inettitudine dei governanti, insorgono, la
presenza e le esternazioni di un papa che ‘apre bocca e gli dà fiato’…
Certo, qualcuno potrebbe sostenere che tutto ciò si stia verificando
perché una serie di imbecilli si vanno da tempo susseguendo al governo.
Io non sono tanto cattivo: non ritengo siano degli imbecilli.
Penso abbiano un ben preciso piano: impoverire il Paese e consegnarlo definitivamente al cattocomunismo.
Non, semplicemente, al comunismo che qualcosa di buono nella sua ferocia ha.
A quel pattume nato in Italia (e solamente ‘nostro’) dalla commistione tra cattolicesimo e marxismo: una vera schifezza!
Una schifezza contro la quale pare non sia possibile battersi, tanto
gli orrendi principi che la sorreggono sono oramai diventati patrimonio
di tutti.
Amen.
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