ROMA - Adesso
ci sara' un bel problema per gli ultra' della doppia P. Vestali e
sacerdoti della liturgia delle primarie prima e delle preferenze poi
avranno nuovi motivi per riflettere. Perche', se c'e' un aspetto, ancora
non evidenziato, che merita invece particolare attenzione nella vicenda
di criminalita' e affari emersa con l'indagine della Procura romana, e'
esattamente il dato squisitamente elettorale.
E', cioe', la
capacita' di controllo di pacchetti di voti, che diventano poi
preferenze, a vantaggio di questo o quell'altro candidato, di questo o
di quell'altro partito. Non e' certo una novita'. Con poco sforzo ci si
ricordera' che era stato il leitmotiv della campagna per l'abolizione
delle preferenze multiple di Mariotto Segni oltre vent'anni fa.
L'inquinamento e il condizionamento criminale o mafioso, attraverso il
controllo e la compravendita di pacchetti di voti.
La proverbiale
memoria corta degli italiani e l'insipienza di una classe politica
oggettivamente incapace e spesso impresentabile ne ha poi determinato
l'oblio, dando cosi' fiato e argomenti a chi invece voleva riportarle in
auge. Preferenze che non ci sono praticamente da nessuna parte e che da
noi sembrerebbero essere invece assolutamente necessarie. Cosi' come le
primarie, dove il meccanismo di controllo del voto e' addirittura ancor
piu' semplice e che, ove esistono, presuppongono condivisione e
chiarezza, mentre da noi sono aperte a tutto e a tutti. Basta pagare.
Ecco percio' che se l'impianto accusatorio dovesse essere confermato,
quanto accaduto a Roma diverrebbe addirittura lo spot piu' efficace per
chi contrasta questa deriva. Con buona pace di chi parla di democrazia
violata, appaiono le preferenze il problema, il cancro. Sono i pacchetti
di voti che si spostano da una parte all'altra, garantendo affari e
corruzione. La preferenza come volano del controllo criminale. E' anche
questo che emerge dall'inchiesta.
Dopo anni di
bla-bla inconcludente sulla democrazia violata, dopo gli sperperi e le
ruberie dei consiglieri regionali, sara' dura adesso andare a spiegare
che il voto di preferenza e' necessario e le primarie sono la panacea.
Perchè potrebbe essere vero il contrario. Che preferenze e primarie sono
soltanto un bell'alibi per tutti. Partiti e movimenti. Che hanno buon
gioco a parlare di "casi isolati", di "mele marce". Di mettere cioe' le
mani avanti. Di indicare appunto che il sostegno "inquinato" e' stato al
candidato e non al partito. Cioe' di driblare l'accusa. Cosa
impossibile con la lista bloccata, perchè li' non potrebbe che essere
proprio il partito il diretto e unico responsabile delle scelte.
Chissà', magari tutto il male non viene per nuocere. Magari ora si
rifletterà di piu' e meglio.
fonte: il nord.it - 3 dicembre 2014
tramite: http://tentor-maurizio.blogspot.it
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