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Non smettete mai di protestare; non smettete mai di dissentire, di porvi domande, di mettere in discussione l’autorità, i luoghi comuni, i dogmi. Non esiste la verità assoluta. Non smettete di pensare. Siate voci fuori dal coro. Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai.

(Bertrand Russell)

02/12/14

BOOM DI FALLIMENTI DI AZIENDE IN ITALIA: +14,1% (11.000 IMPRESE CHIUSE E FALLITE) E STRAGE DI PMI (IL 20% E’ DEFUNTO)



BOOM DI FALLIMENTI DI AZIENDE IN ITALIA: +14,1% (11.000 IMPRESE CHIUSE E FALLITE) E STRAGE DI PMI (IL 20% E’ DEFUNTO)



Non si arresta l’ascesa dei fallimenti. Tra luglio e’ settembre di quest’anno, fa sapere il Cerved, l’incremento e’ stato pari al 14,1% rispetto allo stesso periodo del 2013. Sommando le 3mila imprese del terzo trimestre a quelle fallite dall’inizio dell’anno, si arriva a superare quota 11mila. “Si tratta di un aumento del 12% rispetto ai primi nove mesi del 2013 – commenta Gianandrea De Bernardis, amministratore delegato di Cerved – e di un nuovo record negativo: per la prima volta dall’inizio della serie storica viene superata gia’ a settembre quota 10mila. Senza un’inversione di tendenza del quadro macroeconomico e’ un processo destinato a proseguire anche nei prossimi trimestri”.
Sono soprattutto le societa’ di capitale a fallire, con 8.300 procedure aperte tra gennaio a settembre, e le realta’ operanti nel settore dei servizi che, con 5.700 procedure registrano un incremento del 16,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno passato.
Il fenomeno aumenta in tutta la Penisola con tassi a due cifre, compresi tra il 13% e 14%, ad eccezione del Nord Est unica area in cui nei primi nove mesi tale aumento e’ piu’ contenuto: +4,4% rispetto allo stesso periodo del 2013.
L’analisi di Cerved stima che tra luglio e settembre 2014 siano 14.500 gli imprenditori italiani che hanno deciso – invece – di avviare la messa in liquidazione della propria azienda, in diminuzione dello 0,2% rispetto allo stesso periodo del 2013. E’ il quarto trimestre consecutivo in cui si osserva un calo, portando cosi’ il totale delle liquidazioni tra gennaio e settembre 2014 a quota 45.500. Probabilmente, la contemporanea crescita esponenziale dei fallimenti dimostra che sono sempre meno gli imprenditori in grado di mettere in liquidazione l’azienda invece di fallire.
Un’analisi dettagliata sulle piccole e medie imprese, societa’ con un numero di addetti compresi tra 10 e 250 e un giro d’affari compreso tra 2 e 50 milioni di euro, evidenzia che il 9% di quelle attive nel 2007 sono fallite tra l’inizio del 2008 e la prima meta’ del 2014.
Se si considerano anche le altre procedure concorsuali e le liquidazioni volontarie, emerge che sono 31mila le piccole e medie imprese – piu’ di un quinto di quelle attive nel 2007 – interessate da almeno una di queste procedure.
Il fenomeno e’ stato particolarmente duro in Campania, nelle Marche e in Puglia, regioni in cui un quarto di quelle attive nel 2007 sono fallite, hanno aperto procedure concorsuali o sono state chiuse volontariamente dall’imprenditore.
Ma il quadro complessivo della situazione è davvero desolante: mostra l’immagine di un Paese prossimo alla rovina. 

Fonte: il nord.it - 2 dic 2014


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