BERLINO - Clamorosa presa di posizione del "Der Spiegel" sull'Italia e sull'euro.
"Uno dei motivi per cui oggi esiste l'euro e' l'ampio consenso politico -
denuncia il settimanale tedesco - in tutti quei Paesi che piu' tardi
l'avrebbero adottato. E anche l'approvazione dei partiti all'opposizione
e' stata importante perche', nel corso dei 15 anni, quasi tutti sono
saliti al governo: l'Spd in Germania, i Socialisti in Francia e in
Spagna.
L'euro ha superato anche molti cambi di governo dalla sua introduzione,
quasi 16 anni fa. Ma con la crisi dell'euro questo consenso e'
diminuito: in Germania governo e e parte dell'opposizione sono ancora
favorevoli all'euro, ma "Alternativa per la Germania" ha trionfato alle
elezioni regionali proprio con un programma che pone al primo punto il
ritorno del marco.
Anche in Francia il governo socialista è favorevole all'euro - ma
l'opposizione del Front National, oggi primo partito, è nettamente
avversa alla valuta unica europea.
"La situazione e' diversa invece in Italia - scrive lo Spiegel - dove
tutti i partiti all'opposizione sono contrari all'euro. I
Socialdemocratici intorno al segretario Matteo Renzi hanno una larga
maggioranza in Parlamento e vantano di un grande - seppur non piu'
schiacciante - consenso nella popolazione. Ma nelle democrazie prima o
poi le opposizioni vanno al governo ed ora e' quindi importante sapere -
precisa il tedesco "Spiegel" - se un simile governo attuerebbe una
politica anti-euro".
Prima delle elezioni europee il Movimento 5 Stelle, il piu' grande
partito all'opposizione, si era detto favorevole ad un referendum
sull'euro. Fino a quel momento il Movimento era si' euroscettico, ma la
sua posizione non era drastica come lo è oggi. Di recente il suo leader,
Beppe Grillo, si è schierato, dichiarando che i 5 Stelle vogliono
lasciare l'eurozona il prima possibile.
Alle elezioni regionali in Emilia Romagna il Partito democratico di
Renzi ha vinto, ma la Lega Nord ha ottenuto un successo grande e
imprevisto. La Lega Nord ha abbandonato le velleità di secessione del
Nord Italia, per avviare invece una crociata contro l'euro: una
posizione che è stata premiata dagli elettori.
E Silvio Berlusconi ha accolto questa situazione con grande favore:
ovviamente l'ex cavaliere non è mai stato un europeista convinto -
aggiunge lo Spiegel - e, da opportunista qual è, anche lui adesso mette
in dubbio il futuro dell'euro. Ma non solo: il suo partito, Forza
Italia, chiede di riconquistare la sovranità monetaria, introducendo
allo stesso tempo una moneta parallela che venga scambiata liberamente
con l'euro.
Stipendi, salari e naturalmente anche i prezzi dei prodotti verrebbero
pagati con questa nuova moneta. Inizialmente il vecchio euro
affiancherebbe la nuova moneta italiana con un cambio uno a uno:
successivamente la nuova moneta verrebbe emessa liberamente - operazione
che farebbe subito crollare la sua quotazione del 50 per cento. In un
colpo solo, quindi, l'Italia diventerebbe nuovamente competitiva. Ma per
il resto dell'eurozona questo sarebbe il peggiore di tutti i possibili
scenari di crisi.
E' vero pero' che dall'entrata nell'euro l'Italia non e' piu' cresciuta:
la disoccupazione e' alta, quella giovanile spaventosa, conclude Der
Spiegel - e quindi l'uscita dall'euro è ampiamente giustificata.
fonte http://www.ilnord.it/
tramite: http://alfredodecclesia.blogspot.it/
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