Sentinelle in piedi - Catania
Cari amici,
Oggi voi manifestate in silenzio per le strade per difendere la libertà di opinione e di espressione, per la difesa della famiglia composta da un uomo ed una donna, per i diritti dei bambini. Di fronte a voi mi dicono che la lobby LGBT ha organizzato una contro manifestazione chiamata “Rompere il silenzio”.
E io sono d’accordo, occorre rompere il silenzio, ma non come intendono loro. Bisogna rompere il silenzio per dire che gli omosessuali non hanno nulla a che vedere né da vicino né da lontano con la lobby gay che ha il solo scopo di voler distruggere la famiglia. Bisogna rompere il silenzio per dire che non possiamo ragionevolmente accettare di privare un bambino dei suoi riferimenti sociali. Bisogna rompere il silenzio per dire che non possiamo , come avviene in India parcheggiare le donne nelle case in cui produrre dei bambini destinati a coppie dello stesso sesso perché il bambino non è un medicinale.
Ma rompere il silenzio non vuol dire provocare la violenza, rompere il silenzio non vuol dire utilizzare parole astiose. Voi Sentinelle in Piedi di Bergamo vi presentate in un modo nobile e responsabile, così come si fa in Francia e come si comincia a fare in tutta Europa, siete precursori, come a loro tempo sono stati Ghandi o Martin Luther King. Quello che fate è straordinario ed è importante impegnarsi.
Impegnarsi è consentire di dare un senso alla vita. Impegnarsi nella via democratica non consiste solo, per esempio, decidere cosa fare quando è il momento di mettere il voto nell’urna. Esistono molti altri modi di impegnarsi in un dibattito. Per esempio prendendo parte al dibattito e nell’azione pubblica. La partecipazione individuale all’azione collettiva permette di prendere coscienza che non si è soli, che si è con gli altri e per gli altri.
Voi lo fate oggi, e anche io umilmente faccio la mia parte. Siate rassicurati che l’insieme degli omosessuali non ha nulla a che vedere con questa lobby gay aggressiva perché non è l’orientamento sessuale che guida la nostra vita, ma il nostro stato di cittadini integralmente.
Sono con tutto il cuore con voi, vostro amico.
Oggi voi manifestate in silenzio per le strade per difendere la libertà di opinione e di espressione, per la difesa della famiglia composta da un uomo ed una donna, per i diritti dei bambini. Di fronte a voi mi dicono che la lobby LGBT ha organizzato una contro manifestazione chiamata “Rompere il silenzio”.
E io sono d’accordo, occorre rompere il silenzio, ma non come intendono loro. Bisogna rompere il silenzio per dire che gli omosessuali non hanno nulla a che vedere né da vicino né da lontano con la lobby gay che ha il solo scopo di voler distruggere la famiglia. Bisogna rompere il silenzio per dire che non possiamo ragionevolmente accettare di privare un bambino dei suoi riferimenti sociali. Bisogna rompere il silenzio per dire che non possiamo , come avviene in India parcheggiare le donne nelle case in cui produrre dei bambini destinati a coppie dello stesso sesso perché il bambino non è un medicinale.
Ma rompere il silenzio non vuol dire provocare la violenza, rompere il silenzio non vuol dire utilizzare parole astiose. Voi Sentinelle in Piedi di Bergamo vi presentate in un modo nobile e responsabile, così come si fa in Francia e come si comincia a fare in tutta Europa, siete precursori, come a loro tempo sono stati Ghandi o Martin Luther King. Quello che fate è straordinario ed è importante impegnarsi.
Impegnarsi è consentire di dare un senso alla vita. Impegnarsi nella via democratica non consiste solo, per esempio, decidere cosa fare quando è il momento di mettere il voto nell’urna. Esistono molti altri modi di impegnarsi in un dibattito. Per esempio prendendo parte al dibattito e nell’azione pubblica. La partecipazione individuale all’azione collettiva permette di prendere coscienza che non si è soli, che si è con gli altri e per gli altri.
Voi lo fate oggi, e anche io umilmente faccio la mia parte. Siate rassicurati che l’insieme degli omosessuali non ha nulla a che vedere con questa lobby gay aggressiva perché non è l’orientamento sessuale che guida la nostra vita, ma il nostro stato di cittadini integralmente.
Sono con tutto il cuore con voi, vostro amico.
Jean Pier Delaume Myard
Omosessuale contro la legge sul matrimonio per tutti
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