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Non smettete mai di protestare; non smettete mai di dissentire, di porvi domande, di mettere in discussione l’autorità, i luoghi comuni, i dogmi. Non esiste la verità assoluta. Non smettete di pensare. Siate voci fuori dal coro. Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai.

(Bertrand Russell)

21/12/14

Il Sindaco Marino e le tradizioni romane


Lettera aperta al Sindaco Ignazio Marino

 Caro Sindaco,

il Natale si avvicina e Lei è riuscito anche a cancellare una delle più antiche tradizioni romane, quella delle “bancarelle” natalizie a Piazza Navona, in questo periodo luogo di aggregazione  di migliaia di romani e di turisti in visita alla Città Eterna.

Ha tolto ai bambini romani la classica passeggiata che si faceva in questi giorni per vedere Babbo Natale e la Befana e gustare qualche dolciume camminando fra papà e mamma. Una gioia che ogni ragazzino maturava nel tempo ed aspirava che si oggettivasse come premio del suo comportamento di scolaro e di bambino, per non rischiare di trovare nella calza dell’Epifania,  acquistata per l’appunto nelle bancarelle della Piazza,  un pezzo  di carbone ancorché dolce.

A distanza di decenni ricordo ancora quelle giornate emozionanti vissute a Piazza Navona con papà e mamma. Sono sicuro che come me lo ricorda chi nel tempo, prima come bimbo e poi come genitore e nonno,  ha vissuto questa suggestione ed ha  respirato l’aria di festa in un angolo di Roma,  già di per sé emotivamente eccitante.

Una decisione incomprensibile considerando quello che accade in quasi tutte le città italiane durante le feste natalizie. I mercatini fioriscono a Bolzano, a Trento fino a Palermo ed in Europa si moltiplicano fino ad arrivare alla lontana Tallin in Estonia.

Tutte le Capitali Europee ospitano nelle loro storiche piazze i mercatini che celebrano la tradizione natalizia, concentrandoli in luoghi significativi per ciascuna città e non polverizzandoli nei rivoli delle periferie. Iniziative che peraltro conferiscono lustro alle caratterizzazioni artigianali locali con un ritorno positivo per l’economia.

Forse Lei non ne è a conoscenza e quindi ne cito alcuni a titolo di esempio per dimostrarLe che forse la Sua decisione non è delle migliori anche su suffragata da una sentenza del TAR.

Praga espone prodotti unici come le decorazioni natalizie ceche, i tradizionali biscotti natalizi, le tovaglie, gli incensi e il pot-pourri natalizio chiamato “purpura”. Ma anche giocattoli in legno, artigianato locale, accessori d’abbigliamento, candele profumate e sapone artigianale, stand gastronomici dove è possibile gustare alcune tra le pietanze tradizionali locali cucinate sotto gli occhi del visitatore.

Sofia ospita manifestazioni e stand di artigianato locale. Oggetti in legno intagliato, in rame, in ferro battuto e in cuoio, bambole di tessuto, sculture in legno, terrecotte in ceramica, essenza di rose, kilim bulgari.

Parigi con uno dei suoi più importanti mercatini, quello di Place de la Defence.  350 chalet in legno dove sono esposte tutte le varietà gastronomiche ed artigianali francesi.

Londra con moltissimi mercatini fra cui quello famoso di Southbank Centre Christmas Market collocato tra il centro di Southbank ed il London Eye, con 50 bancarelle di prodotti tipici ed artigianali e dove si trova il “Villaggio segreto di Babbo Natale” (Santa’s Secret Village) dove i bambini possono incontrare appunto Babbo Natale.

Bruxelles, Plaisirs d'Hiver con il suo carico di eventi: il villaggio di Natale, la grande ruota panoramica e molte altre attrazioni. Dalla Grand-Place al Marché-aux-Poissons con chalet tutti diversi, una pista per gli slittini, una di pattinaggio, la grande ruota panoramica e una sorprendete parata luminosa! 

Barcellona con il  mercatino di Natale che si svolge nella Plaça de la Seu della città catalana, famosa per la sua cattedrale.

Mosca che pur con date non coincidenti a quelle delle capitali cattoliche  in quanto di religione russo-ortodossa (Natale Ortodosso ricade il 7 gennaio), ospita famosi mercatini di Natale proprio quando in Italia le festività natalizie sono concluse. Nonostante il clima all’aperto molti gli stand e gli chalet con una grande pista di pattinaggio, frequentata da sportivi e da semplici spettatori.

Per non parlare dei mercatini di Natale di Malmö in  Svezia, Christkindlimärt in Svizzera, castello di Hellbrunn in Cornovaglia a Salisburgo in Austria,  Colmar in Alsazia (Francia), Gengenbach cittadina della Foresta Nera dove nella Piazza del Municipio è allestito uno dei mercatini di Natale più belli della Germania, Rathaus, Innsbruck, Austria, ecc.
Semplicemente scandaloso, quindi,  quello che succede a Roma. Negate le bancarelle tipiche del Natale  a Piazza Navona nel dispregio di una tradizione forse centennale, ma autorizzati mercatini rionali dai singoli Municipi, magari affidati alla gestione di “note Cooperative”.  

Piazza Navona chiusa per gli storici e tradizionali chalet ma “piazza aperta” all’invasione di venditori anche abusivi che allestiscono giorno dopo giorno un suck improvvisato nelle migliori tradizioni islamiche ed africane, vendendo prodotti che nulla hanno di italiano, con un approccio che desterebbe meraviglia anche a Luanda in Angola o a DJamena in Chad. 

No a piazza Navona ma sì alle schifezze che riempiono atre piazze illustri, come ad esempio Piazza della Chiesa Nuova  con i capolavori del Borromini umiliati dai tappetini dei “vù cumprà”  o Piazza di Porta San Giovanni con lo spazio antistante alla cattedrale di Roma invaso da venditori improvvisati di merci per lo più contraffatte.  

Signor Sindaco le tradizioni fanno parte della cultura e della Storia, Lei non si può permettere di cancellarle con un colpo di spugna offendendo la tradizione con cui hanno convissuto i cittadini romani. Perché non ha parlato nel suo programma elettorale di questa e di altre simili iniziative estemporanee  prese a danno della cittadinanza di Roma, forse temeva di non essere eletto ? 

Lei Sindaco Marino, molto spesso nel suo dire,  chiama Roma la “nostra città”. Un “plurale maiestatis” forzato, perché questa  città che non Le appartiene, non le ha dato i natali e Lei non la conosce. Non è la Sua città ma solo la sede del Comune di cui è Sindaco. E’ invece, nel bene e nel male, la città dei romani con le sue tradizioni e la sua cultura note in tutto il mondo e che Lei non può cancellare, peraltro senza motivi comprensibili. Piazza Navona senza chalet di Natale trasformata in suck all’aperto piacerà a Lei ma non ai romani e Lei non può negare ai cittadini che amministra di vivere momenti che li hanno visti protagonisti da bambini e da adulti !  

Buon Natale  

Fernando Termentini, 21 dicembre 2014 - ore 14,00
fonte: http://fernandotermentini.blogspot.it/

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