Gli imprenditori s'inventan di tutto per
affrontare la crisi (da chi fa bare per animali a chi collauda
videogiochi). Poi, c'è un'inventiva diversa, che consiste
nell'escogitare balzelli su qualsiasi attività umana. È quel che fa il
governo: l'ultimo l'han messo sui termosifoni...
Creativo è colui che trova un modo nuovo, una soluzione diversa e inaspettata per risolvere un problema su cui altri, prima di lui, si son soffermati invano. Creativo fu Karl Benz
quando nel 1886 riuscì ad applicare, con mille difficoltà, un motore a
scoppio su un carro a tre ruote creando la prima automobile; così come
creativi furono i fratelli Wright inventori, nel 1903,
del famoso biplano che fece solo qualche balzo ma aprì la strada dei
cieli; così come furono creativi i vari Bill Gates e Paul Allen, Steve Jobs
e Wozniak e tutti gli anonimi scienziati del centro di ricerca di Palo
Alto cui è attribuita la paternità dei primi personal computer.
Anche nell’Italia di oggi piegata dalla crisi ci troviamo di fronte, in molti casi, allo stesso tipo di creatività. C’è chi, perso o ridimensionato il proprio lavoro, cerca un modo di riciclarsi reinventandosi come fornitore di un nuovo servizio più richiesto dal mercato. C’è chi fa un nuovo brevetto, chi si rimette a studiare e, con fatica, si crea un altro percorso di vita come si può leggere nella rubrica Di necessità virtù, lanciata da Tgcom24. Poi per fare un esempio concreto c’è la storia – raccontata da Il Gazzettino
– di quell’artigiano di castello di Godego, nel trevigiano, che sta
avendo un grande successo grazie all’idea di lanciare una linea di bare
per animali. Un’idea imprenditoriale che sta avendo
parecchio successo all’estero, dove l’economia gira più velocemente che
da noi. Oppure come non pensare a due giovani ragazzi come Favji e Marchettino che, grazie ad internet, hanno ottenuto fama mondiale come tester rispettivamente di videogiochi ed automobili.
Peccato che in Italia ci troviamo ogni giorno di fronte anche ad un’altra forma, nettamente meno nobile, di creatività. Quella dello Stato e dei suoi “cervelli” che studiano come far quadrare i bilanci. No per lorsignori la massima attività innovativa possibile è quella di alzare le imposte. Un’attività che, a ben vedere, richiede ben poca creatività: basta prendere la lista di ogni attività ed oggetto umano e tassarlo. “La gente lavora?” Bene tassiamo il lavoro; chi non lavora avrà una casa, quindi tassiamo il mattone; chi non ha una casa di proprietà né un lavoro dovrà comunque fare la spesa, quindi tassiamo i consumi.
Non solo. Pure ogni oggetto mobile può essere sottoposto all’attenzione del fisco: la macchina, la barca lo sono da tempo, ora in Lombardia si sta pensando a targare le biciclette per mettervi il bollo. E che dire dell’ultima tassa occulta: le valvole termostatiche ai caloriferi
obbligatorie in base alla sentenza 2012/27 dell’Unione europea che
diverrà legge dal 31 dicembre 2016. Ma occorre già adeguarsi prima per
evitare sanzioni. Peccato che il costo sia abbastanza alto: secondo una simulazione fatta dal Sole 24 Ore, per un appartamento di 80 mq dotato di 6 caloriferi servono ben 1.055 euro.
L’unico commento appropriato lo fece, decenni fa, l’economista di Frascati Maffeo Pantaleoni quando disse: «Qualunque imbecille è in grado di inventare e imporre nuove tasse.
L’abilità consiste nel ridurre le spese, dando nondimeno servizi
efficienti, corrispondenti all’importo delle tasse; fissare le tasse in
modo che non ostacolino la produzione e il commercio o per lo meno che
lo danneggino il meno possibile». A dar retta al vecchio Maffeo non ci
son dubbi: viviamo in un Paese di imbecilli.
di Matteo Borghi - 22 dicembre 2014
fonte http://www.lintraprendente.it
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