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Non smettete mai di protestare; non smettete mai di dissentire, di porvi domande, di mettere in discussione l’autorità, i luoghi comuni, i dogmi. Non esiste la verità assoluta. Non smettete di pensare. Siate voci fuori dal coro. Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai.

(Bertrand Russell)

06/03/14

LA GRANDE....BRUTTEZZA




• 05 mar, 2014

A noi, se vogliamo dirla in tutta franchezza, ”La grande bellezza” non ha provocato entusiasmi. Abbiamo visto questo film come un tentativo di ripescaggio di stile,linguaggio, situazioni tipicamente felliniani. E non riuscito al meglio, certamente non all’altezza dell’originale. Siamo contenti per il riconoscimento internazionale all’opera di Sorrentino magistralmente interpretata da Toni Servillo e riteniamo che dall’Oscar a questo film il cinema italiano, da tempo in brutta crisi, riceverà una carica di cui aveva un gran bisogno. Non possiamo tuttavia evitare di chiederci se di tale carica beneficerà anche il nostro paese. Noi temiamo di no.
Ha scritto “Le Monde”, il più autorevole quotidiano francese:”Hollywood premia una Roma in fallimento, dove non cambia nulla, non si fa nulla, o lo si fa con tale ritardo che diventa inutile. Questo è il riassunto della vita oziosa di Jep, osservatore distaccato del declino della città e suo simbolo perfetto.”
Confessiamo, e con non poco dispiacere, che la vediamo così anche noi. E temiamo che la possano vedere così gran parte dei milioni e milioni di spettatori che in tutto il mondo, invogliati dall’Oscar, andranno ad applaudire “La grande bellezza” e nel farlo scopriranno anche una grande bruttezza : quella della decadenza, della corruzione, della mancanza d’ideali che ha sede nella più affascinante città del mondo, Roma. Roma che è la capitale d’Italia e rappresenta di questo paese non solo la storia, l’arte, i paesaggi ma anche i vizi, le colpe,l e ingiustizie, le inefficienze, un insieme che costituisce, appunto, una grande bruttezza .
Una grande bruttezza che ha ostacolato seriamente i tentativi che alcuni nostri statisti più seri, più preparati, moralmente più presentabili hanno fatto per diffondere nel mondo una diversa ’immagine di Roma e del paese di cui Roma è capitale. Alcune volte,come negli ultimi tempi del governo Letta, mentre il premier, nei suoi viaggi,cominciava a raccogliere disponibilità di governi e imprenditori di vari paesi a investire in Italia, a considerare di conseguenza l’Italia con rispetto se non ammirazione l’obiettivo è sia pur vagamente parso possibile. Ma sempre, sotto forma di scandali a raffica, di congiure di palazzo, di personalismi esasperati il vento della grande bruttezza ha ripreso a soffiare con incontrollabile violenza e ha fatto tabula rasa . E ora, con un film di successo, premiato nientedimeno che da un Oscar, acquisisce la dimensione e l’immagine di fenomeno incurabile e se prima tentare di eliminarlo appariva come un’impresa difficilissima ora diventa una missione pressocchè impossibile.
Riuscirà tuttavia ad affrontare e portare al successo questa missione , il più giovane premier della storia repubblicana, Matteo Renzi, che per ogni problema promette soluzioni rivoluzionarie e rapide? Glie lo auguriamo, nonostante la poca fiducia e la minore simpatia che-come più volte abbiamo confessato-abbiamo per lui. Gli facciamo però contemporaneamente presente che egli perderà ogni chance di successo, anche minima, se già dai suoi primi atti di governo non riuscirà ad evitare posizioni che appaiono, senza ombra di dubbio, di grande bruttezza. Come quelle da lui assunte sulla spinosa questione dei sottosegretari oggetto, per vari motivi, d’indagini giudiziarie ma indotti, o meglio costretti, a lasciare i loro incarichi di governo solo in un caso, quello del senatore Gentile, del nuovo centro destra: mentre per gli altri quattro, guarda caso tutti del pd, Renzi ha preferito chiudere un occhio, anzi tutti e due. E ha cominciato così male, molto male la sua battaglia contro la grande bruttezza

Di Mario Pinzauti - Il Journal


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