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Non smettete mai di protestare; non smettete mai di dissentire, di porvi domande, di mettere in discussione l’autorità, i luoghi comuni, i dogmi. Non esiste la verità assoluta. Non smettete di pensare. Siate voci fuori dal coro. Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai.

(Bertrand Russell)

05/03/14

Genitore1/Genitore2 invece che Papà/Mamma? L’indignazione corre sul web




Scritto da Salvatore Todaro il 4 marzo 2014.
mamma 


L’EDITORIALE. Martedì, 4 Marzo 2014

E’ un momento di caos internazionale, oltre che nazionale. In queste ore si decidono i destini della Crimea, regione dell’Ucraina, e dunque dell’Europa: i russi vogliono attaccare definitivamente per conquistarla, gli americani vogliono impedire che una presa di posizione del genere possa passare inosservata, gli ucraini e gli europei osservano secondo anche ciò che Stefano Lupo ci racconta nel proprio dossier approfonditissimo di oggi.
Sono le ore in cui si decidono anche i destini nazionali. Matteo Renzi è a tutti gli effetti presidente del Consiglio, e il suo arrivo ha già portato due tasse aumentate (le accise sulla benzina, e la possibilità dei Comuni di alzare la Tasi), e un paio di dimissioni (quelle del sottosegretario Gentile, che aveva scambiato il governo del Paese per un posto in cui si coprono le magagne dei figli). Oggi la legge elettorale fortissimamente voluta dal segretario PD approda (o dovrebbe approdare) in Aula, mentre lui si gode la prima crisi mondiale del suo mandato, in collegamento con gli altri leader europei – come detto.
Abbiamo vinto l’Oscar.
Bene, in tutto questo panorama, molto amaro e poco dolce, molto brutto e poco “bello” – aggettivo così tanto in voga da valere due Oscar con “La vita è bella” del 1999 e con “La grande Bellezza” del 2014 – sul web si combatte una battaglia di libertà: quella per la conservazione di due termini sacri, come Papà e Mamma.

Coppia-gay-con-figli 

E accade infatti che, in quel di Milano, recependo un’ordinanza comunale che si rifà di fatto a una direttiva nazionale, delle scuole appongano – ai piedi delle pagine da firmare – la dicitura Genitore 1 e Genitore 2, anziché Papà e Mamma. Questo per venire incontro alle esigenze di “famiglie diverse” di oggi e del futuro, dove non ci sono o potrebbero non più esserci le figure tradizionali di Papà e Mamma.
E’ una cosa vergognosa.
Premesso che, entrando nel merito della questione, è ancora tutto da dimostrare il fatto che un bambino possa avere due genitori dello stesso sesso, e questa è una battaglia che non ci stancheremo mai di combattere e che grazie a Dio non è stata ancora persa… in secondo luogo, qualunque sia e sarà l’esito di tale battaglia, resta il diritto di continuare a riconoscere un papà e una mamma in tutti quei casi (la stragrande maggioranza) il bambino goda di una famiglia “normale”.
Un attacco senza precedenti.
E nella fotografia, scattata da una madre che poi ha dato vita alla battaglia silenziosa che nel web sta trovando voce, c’è la ribellione della persona che firma, e che cancella quella bruttissima (non vi ricorda i campi di concentramento…?) scritta numerica per indicare il genitore, e ripristina la parola “mamma” – che non c’è niente di male a usare ancora. Come la parola papà. Come la parola famiglia.
Come scrivevo anche nell’intervista immaginaria di domenica scorsa, le guerre nascono anche per questo. Le guerre nascono nelle piccole cose, nelle piccole decisioni, nei piccoli scontri: si arriva alle grandi guerre o ai grandi problemi di una nazione o di un popolo proprio perché si parte da queste inezie che si potrebbero evitare: scrivere Genitore1/Genitore 2 invece che Papà/Mamma è un chiaro modo di provocare, oltre che di rendere banale il tentativo delle “coppie di fatto” di conquistare i propri diritti.
La conquista dei diritti non deve ledere la libertà degli altri. Attenti: le guerre nascono anche per questo.     

Fonte: Italia Post

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