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Non smettete mai di protestare; non smettete mai di dissentire, di porvi domande, di mettere in discussione l’autorità, i luoghi comuni, i dogmi. Non esiste la verità assoluta. Non smettete di pensare. Siate voci fuori dal coro. Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai.

(Bertrand Russell)

06/05/15

ROMA - La “cura” Marino stronca il ceto medio. Nella Capitale le tariffe più alte


La “cura” Marino stronca il ceto medio. Nella Capitale le tariffe più alte
Se c’è una città impietosa con il ceto medio, capace di tartassarlo, annichilirlo, sommergerlo di tasse e balzelli fino ad impoverirlo, questa è Roma. La Capitale d’Italia balza al primo posto  quanto a spesa media annuale per tributi e servizi pubblici locali calcolata su una famiglia del ceto medio con due figli a carico. A dirlo è l‘Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali nel Rapporto annuale che fotografa la situazione delle famiglie capitoline. Dati alla mano, una coppia del ceto medio con un figlio che studia paga per i servizi pubblici locali 5.932 euro all’anno. E’ la punta più alta in assoluto. A Torino la stessa coppia paga 5.784 euro, a Napoli 5.768, a Milano, 5.683.
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Roma è la città con la tassazione più alta d’Italia

Insomma, la “cura” Marino ha letteralmente stroncato il ceto medio. Le cose, secondo il rapporto, vanno un po’ meglio per le coppie a basso reddito. Qui la Capitale occupa  una posizione di metà classifica. L’impatto è più tenue per le famiglie che versano in condizioni economiche maggiori e  più precarie. Questo, però, non attenua il fatto che, in questi ultimi anni, il complesso delle tassazioni e delle tariffe imposte dalla giunta Marino per garantire i servizi essenziali abbia raggiunto livelli insopportabili. Le voci sono ormai conosciute dai romani. Si va dai tributi locali ai rifiuti, dalle tariffe per l’acqua al trasporto pubblico, dal ticket per i parcheggi all’asilo nido, dalla mensa scolastica ai servizi culturali in genere come musei e mostre.

 

Roma ai primi posti per le tasse sulla casa

Non solo. Anche per quanto riguarda l’Irpef il ceto medio romano se la vede brutta. La solita coppia con un reddito di 50 mila euro paga 955 euro di quota Irpef al Comune, seconda soltanto a Napoli (1.015 euro). Per non parlare della Tarsi/Imu, ossia della iniqua tassa sulla casa, che incide, per chi percepisce quel reddito, di 2.369 euro l’anno. Insomma, con Ignazio Marino in Campidoglio, la Capitale è riuscita a conquistare il primato della città con la più alta tassazione. Il guaio è che, nonostante i romani siano i più torchiati in assoluto, i servizi per quali pagano fior di tasse, spesso funzionano male o non funzionano affatto.

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