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Non smettete mai di protestare; non smettete mai di dissentire, di porvi domande, di mettere in discussione l’autorità, i luoghi comuni, i dogmi. Non esiste la verità assoluta. Non smettete di pensare. Siate voci fuori dal coro. Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai.

(Bertrand Russell)

06/05/15

Le ombre su Qatar 2022. Distrutto il materiale di una troupe tv tedesca

Giornalisti tedeschi arrestati mentre indagavano sui Mondiali. Danneggiata l'attrezzatura ed eliminato il materiale


Sebbene manchino diversi anni all'inizio dei Mondiali in Qatar, che si disputeranno soltanto nel 2022, le ragioni per accendere i riflettori sullo Stato del Golfo ci sono.


E non da oggi. Non sono i meriti sportivi a mettere il Paese al centro dell'attenzione, ma piuttosto le inchieste che gettano ombre sull'assegnazione e sulle condizioni di lavoro degli operai che stanno preparando le strutture necessarie alla competizione.
Numeri diffusi ormai un mese fa dai sindacati parlano di almeno 1200 operai morti dall'inizio dei lavori. Sono soprattutto nepalesi, indiani, ma anche cittadini di altri Paesi asiatici poveri. Sottoposti a un contratto di lavoro capestro, che non pare molto dissimile dalla schiavitù, stanno preparando il Qatar ai mondiali. E se ciò non fosse sufficiente, i dubbi su un'assegnazione che sarebbe stata influenzata da corruzione ad alti livelli sono stati sollevati da tempo.
Tra le organizzazioni mediatiche che hanno denunciato irregolarità c'è l'emittente tedesca Ard. Il documentario The selling of football - Sepp Blatter e il potere della Fifa racconta proprio questo. Ma realizzarlo non è stato affatto semplice. La troupe della televisione era in Qatar, insieme a giornalisti della Westdeutscher Rundfunk (Wdr), emittente locale pubblica della Renania Settentrionale-Vestfalia, quando è stata fermata dalle autorità del Paese.
Al momento dell'arresto la troupe stava girando con i lavoratori a Doha, la capitale del Qatar. Portati davanti alla Sicurezza di Stato, i giornalisti sono stati sentiti a lungo e poi rilasciati soltanto nel cuore della notte. Per settimane, senza successo, avevano cercato di ottenere il permesso di realizzare le loro riprese.
Ci sono voluti cinque giorni prima che ai giornalisti fosse permesso di lasciare il Paese. Non prima che gli fossero confiscate macchine fotografiche, pc e cellulari, restituiti poi in parte danneggiate e con tutti i dati cancellati. Un'ulteriore ombra sulla preparazione dei Mondiali del 2022.

- Mer, 06/05/2015
fonte:   http://www.ilgiornale.it

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