Testo da: Agenzia Redattore Sociale
I ministri dell’Unione Europea starebbero studiando un’operazione
parallela a Triton, gestita da un coordinamento di Marine militari di
diversi stati membri, con missione complementare a quella
dell’operazione Frontex, che prevedrebbe un più costante pattugliamento
in alto mare con presenza di navi piu’ atte al soccorso e salvataggio.
Lo ha rivelato oggi pomeriggio, di fronte alla Commissione Libertà
Civili del Parlamento UE, l’ammiraglio Filippo Maria Foffi (nella foto
sotto), comandante in capo della Squadra navale della Marina italiana,
che valuta un’eventuale operazione di questo tipo come “un segnale
positivo se entrambe le missioni (quella a guida Frontex e quella delle
marine militari) contribuiranno a salvare sempre più vite di donne e
uomini in mare, oltre a controllare le frontiere esterne dell’Unione e a
combattere le organizzazioni criminali che si alimentano sul traffico
di esseri umani”.
L’ammiraglio
Foffi ha inoltre auspicato che l’Onu aggiorni il diritto internazionale
considerando la tratta dei migranti addirittura più grave della tratta
degli schiavi, perché almeno gli schiavi arrivano alle loro destinazioni
in migliori condizioni rispetto ai disperati che sono costretti alle
traversate sui barconi.
L’alto ufficiale ha poi smentito categoricamente che l’operazione
Mare Nostrum abbia avuto una funzione di fattore chiamata per gli
immigrati e che abbia contribuito ad aumentare il numero di arrivi: “La
realtà è che il numero di migranti che vengono in Europa dipende da
altri fattori, in particolare dalle crisi che ci circondano”, ha
spiegato l’ammiraglio. Anzi, secondo Foffi, “una scoperta più anticipata
possibile delle imbarcazioni non solo permette di evitare tragedie, ma
da’ alla magistratura anche più elementi per lottare efficacemente
contro le organizzazioni criminali che trafficano i migranti”.
L’ammiraglio ha ribadito che sia l’Italia che Frontex continuano a
salvare vite in mare, qualsiasi siano il nome dell’operazione o le navi
coinvolte e i numeri sono lì a dimostrarlo. Triton, in sei mesi, ha
salvato 5.857 persone, 17.452 sono stati i migranti soccorsi dalla
Marina Militare Italiana, 14.709 dalla Guardia Costiera e 15.895 dai
mercantili. In totale, da novembre e fino a oggi, i salvataggi sono
stati 51.760.
E sulla possibile missione militare per distruggere le imbarcazioni
in Libia, Foffi ha spiegato: “Se i pescatori da un giorno all’altro
cambiano l’utilizzo della loro imbarcazione e la mettono al servizio dei
trafficanti è difficile andare lì e distruggerle, ma quando le flotte
europee vengono aggredite dalle organizzazioni criminali per riavere
indietro i loro vascelli della morte, reagire non solo è opportuno ma
anche necessario”.
Infine
Foffi ha tenuto a sottolineare che Mare Nostrum, con cinque navi che
permettevano il pattugliamento in alto mare e diversi aerei ed
elicotteri, consentiva di sorvegliare un’area di acque grande circa tre
volte la Sicilia. E l’ammiraglio ha elogiato il contributo essenziale e
imprescindibile delle ong e dei volontari.
“Senza di loro, molte delle cose che facciamo sarebbero impossibili. Ci aiutano nell’identificare le persone
più vulnerabili, ci aiutano a evitare risse fra diverse etnie, forniscono assistenza medica e psicologica… Anche le ong con tendenze più antimilitariste si sono dimostrate alleati validi e affidabili”. (mmo)
più vulnerabili, ci aiutano a evitare risse fra diverse etnie, forniscono assistenza medica e psicologica… Anche le ong con tendenze più antimilitariste si sono dimostrate alleati validi e affidabili”. (mmo)
Foto Marina Militare
Vignetta di Alberto Scafella
di Redazione 8 maggio 2015
http://www.analisidifesa.it
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