Il perito Di Stefano: «Devono essere desecretati, sono la prova dell’innocenza» Ieri la conferenza di «Sovranità» patrocinata da Il Tempo con Borghezio e Terzi
«I marò sono innocenti»: non si stanca di ripeterlo l’ex
ministro degli Esteri Giulio Terzi, che si dimise contro la decisione
del governo Monti di rispedirli in India. Terzi era ieri tra gli ospiti
del convegno promosso dall’associazione «Sovranità» e da Il Tempo al
centro Congressi Cavour a Roma. Con lui l’europarlamentare Mario
Borghezio, il generale Fernando Termentini, e il perito giudiziario
Luigi Di Stefano; ha moderato l’incontro il giornalista Antonio Angeli.
Il titolo del convegno era «I marò sono
innocenti e li vogliamo liberi subito!», e i relatori hanno smontato,
ognuno per la sua specialità, una per una, le accuse mosse (ma mai
formalizzate) contro Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Il
generale Termentini ha condannato la mancata tutela di due servitori
della pace sottolineando che Girone, oggi, è un ostaggio e questo non è
accettabile, «perché gli Stati non prendono ostaggi, lo fanno solo i
pirati e i terroristi». Di Stefano, lanciando con «Sovranità» un
boicottaggio dei prodotti indiani, ha dimostrato come le autorità locali
abbiano organizzato una «messa in scena contro i nostri marò. Ma la
verità - ha precisato - è tutta nei tracciati radar della Enrica Lexie,
che devono essere desecretati, perché in quelle registrazioni c’è la
prova dell’innocenza dei due marò».
Giulio Terzi ha sottolineato come, tra i
diversi governi che si sono succeduti, nessuno abbia difeso i marò
proclamandone l’innocenza. L’eurodeputato Mario Borghezio ha affermato
che il caso «deve diventare una grande questione nazionale». Per i marò
ieri c’è anche stata una manifestazione di FdI-An davanti all’Ambasciata
Indiana di Roma.
E intanto prosegue l’iter di riabilitazione
di Salvatore Girone [Massimiliano Latorre], che ieri è stato dimesso dal Policlinico San Donato
di Milano, dove ha subito un intervento al cuore, ed è stato trasferito
all’istituto neurologico Carlo Besta di Milano. In questa struttura, il
fuciliere di Marina, sarà sottoposto a follow up neurologico e dovrà
effettuare una serie di accertamenti.
«Latorre è una persona ammirevole - ha detto
ieri il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni che si è
recato a fargli visita - È consapevole di subire una grave ingiustizia,
ma si è detto pronto a fare il suo dovere fino in fondo, rispettando le
decisioni che il governo italiano assumerà. È stato un colloquio lungo,
cordiale e commovente».
Appare evidente che il percorso di cura di
Latorre è ancora lungo: lunedì 12, proprio allo scadere del termine, la
Corte Suprema indiana deciderà se prorogare il suo permesso per motivi
di salute o chiedere il suo immediato rientro.
Intervista di Giovanna Canzano a Luigi Di Stefano
Pubblicato il 11 gennaio 2015
fonte:https://www.youtube.com/watch?v=I5ghCZgc_Mo
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