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Non smettete mai di protestare; non smettete mai di dissentire, di porvi domande, di mettere in discussione l’autorità, i luoghi comuni, i dogmi. Non esiste la verità assoluta. Non smettete di pensare. Siate voci fuori dal coro. Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai.

(Bertrand Russell)

13/01/15

CASO MARO' - 21 marzo 2013 ... una opportunità perduta__ gettata al vento.









 Maro': Terzi, restano in Italia; Controversia Internazionale


Data:
11/03/2013

Su istruzioni del Ministro degli Esteri Giulio Terzi, l’Ambasciatore d’Italia a New Delhi Daniele Mancini ha consegnato oggi alle Autorità indiane una nota verbale con la quale il Governo italiano, in relazione al caso dei Fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, ha reso noto al Governo indiano quanto segue: 

L’Italia ha sempre ritenuto che la condotta delle Autorità indiane violasse gli obblighi di diritto internazionale gravanti sull’India in virtù del diritto consuetudinario e pattizio, in particolare il principio dell’immunità dalla giurisdizione degli organi dello Stato straniero e le regole della Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare (UNCLOS) del 1982.
All’indomani della sentenza del 18 gennaio 2013 della Corte Suprema indiana, l’Italia ha proposto formalmente al Governo di New Delhi l’avvio di un dialogo bilaterale per la ricerca di una soluzione diplomatica del caso, come suggerito dalla stessa Corte, là dove richiamava l’ipotesi di una cooperazione tra Stati nella lotta alla pirateria, secondo quanto prevede la citata Convenzione UNCLOS.
Alla luce della mancata risposta dell’India alla richiesta italiana di attivare tali forme di cooperazione, il Governo italiano ritiene che sussista una controversia con l’India avente ad oggetto le regole contenute nella predetta Convenzione e i principi generali di diritto internazionale applicabili alla vicenda.
Per questi motivi, l’Italia ha ribadito formalmente al Governo indiano, con la nota verbale consegnata oggi dall’Ambasciatore Mancini, la propria disponibilità di giungere ad un accordo per una soluzione della controversia, anche attraverso un arbitrato internazionale o una risoluzione giudiziaria, chiedendo all’India di attivare le consultazioni previste dalla Convenzione UNCLOS.
Con l’occasione, l’Italia ha informato il Governo indiano che, stante la formale instaurazione di una controversia internazionale tra i due Stati, i fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone non faranno rientro in India alla scadenza del permesso loro concesso.
La decisione, che è stata notificata anche all’Ambasciata indiana a Roma e su cui sono previsti contatti tra i due Ministri degli Esteri, è stata assunta d’intesa con i Ministeri della Difesa e della Giustizia e in coordinamento con la Presidenza del Consiglio dei Ministri.







http://www.esteri.it/mae/it/sala_stampa/archivionotizie/comunicati/2013/03/20130311_maro_restano_in_italia.html

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Una decisione, presa collegialmente, che non faceva una piega, accompagnata da validissime motivazioni, che restituiva al nostro Paese dignità e prestigio.

In aggiunta si sarebbe anche potuto tener conto che, fin dal 24 febbraio 2012, risultava aperto dinanzi al Tribunale ordinario di Roma il procedimento penale n. 463/2012 nei confronti dei due fucilieri di marina, indagati per il delitto di omicidio volontario ex articolo 575 cod. pen.  e poteva essere  ordinata la misura del divieto di espatrio, il che avrebbe consentito di accertare, davanti al giudice italiano competente e con tutte le garanzie costituzionali, le eventuali condotte illecite addebitabili ai due marò."
Inoltre, la loro riconsegna si poneva in contrasto assoluto con il combinato disposto degli articoli 25 e 27 della Costituzione, dal cui coordinamento discende il divieto di estradizione (o consegna) del cittadino verso uno Stato il cui ordinamento ammetta come sanzione, per il reato per il quale si procede, anche la pena capitale, che invece è vietata in Italia. "
Anche queste motivazioni si potevano far valere a sostegno della revoca dell’impegno preso.

Ma il 21 marzo 2013 il governo italiano  ribalta completamente la decisone assunta. 
In una nota si legge che il presidente Monti insieme al Ministro della Difesa Gianpaolo Di Paola e al sottosegretario agli Esteri Staffan de Mistura, [ Perchè il sottosegretario agli Esteri e non anche il Ministro degli Esteri ? ] alla luce di  una assicurazione scritta riguardo al trattamento che sarà riservato ai fucilieri di Marina e alla tutela dei loro diritti fondamentali ha ritenuto l'opportunità, ...... udite! udite! ....... anche nell'interesse dei Fucilieri di Marina,  di mantenere l'impegno preso in occasione del permesso per partecipare al voto, del ritorno in India entro il 22 marzo. * I Fucilieri di Marina hanno aderito a tale valutazione.
Tale posizione viene assunta nel corso di una riunione del Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica presieduta da Monti con la partecipazione dei **ministri degli Affari Esteri Giulio Terzi di Sant'Agata, dell'Interno Anna Maria Cancellieri, della Giustizia Paola Severino, della Difesa Giampaolo Di Paola, dell'Economia e Finanze Vittorio Grilli, dello Sviluppo Economico Corrado Passera, i sottosegretari Antonio Catricalà e Gianni De Gennaro.
Si ribadisce che il governo italiano ha richiesto e ottenuto dalle autorità indiane ***l'assicurazione scritta riguardo al trattamento che sarà riservato ai fucilieri di Marina e alla tutela dei loro diritti fondamentali.

* Cosa fu assicurato o fatto intendere ai due Fucilieri ? Si riferiva a questo Girone quando il 2 giugno 2014, durante il video collegamento nel giorno della festa della Repubblica, ha quasi urlato  «Abbiamo obbedito agli ordini e mantenuto la parola che ci era stata chiesta e continuiamo a mantenere. Ma siamo ancora qui» ?

** Che ruolo ebbe Corrado Passera in quella riunione ?

*** de Mistura aveva dichiarato: “La dichiarazione del ministro degli Esteri indiano Salman Khurshid è una dichiarazione scritta, l’ho vista ieri, ed è a nome del governo. Per noi fa testo. Posso immaginare che in un qualunque Paese del mondo un ministro della Giustizia, se intervistato, esprima cautela sulle decisioni di una Corte. Abbiamo una assicurazione scritta sul fatto che non ci sarà la pena di morte, che in questo caso specifico la pena di morte non è considerabile”
..... Ma il Ministro della Giustizia Ashwani Kumar, con i Marò già rientrati in India, dice  in un’intervista all’emittente Tv Ibn che il governo indiano non ha fornito “nessuna garanzia” al governo italiano in merito alla sentenza che verrá pronunciata dal tribunale speciale. 

La dichiarazione di De Mistura non ha senso, sembrerebbe che il motivo per cui si volessero trattenere i due fucilieri in Italia fosse esclusivamente per il timore di una condanna a morte dando per scontato che il processo dovesse svolgersi in India. Ma nella nota verbale consegnata all'India per conto del governo italiano i motivi erano altri: Che gli indiani avevano violato gli obblighi del Diritto internazionale; quelli del principio dell’immunità dalla giurisdizione degli organi dello Stato straniero e le regole della Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare (UNCLOS) del 1982; .la mancata risposta dell’India alla richiesta italiana di attivare forme di cooperazione e/o di avviare un dialogo bilaterale... ecc..... ecc... C’è qualcosa che non torna.

Intanto da allora poco è cambiato, l'India non ha ancora presentato un capo di imputazione, nè uno straccio di prova, ha continuato e continua con il giochino dei rinvii, e ripropone proprio in questi giorni l'infamante accusa contro i due fucilieri << hanno sparato ed ucciso due pescatori con premeditazione >>, pescatori imbarcati su un peschereccio che mai si è avvicinato alla Enrica Lexie.  Impossibile che gli indiani non lo sappiano .... mentono sapendo di mentire.

L'Italia invece ha continuato a mostrarsi timida e rinunciataria di fronte all'arroganza indiana a cui si è opposta con annunci senza alcun seguito, si è continuato a discutere di internazionalizzazione, di UNCLOS,  di regole di ingaggio, di competenza giurisdizionale (indiana o italiana), di diritto internazionale, di quell'arbitrato internazionale invocato, annunciato, ritenuto indispensabile, e mai partito .............  e mai ha voluto abbracciare, pur in presenza di evidenti incongruenze, le " ragioni dell'innocenza " dei due Fucilieri, tanto evidenti nell'Analisi Tecnica del perito Luigi Di Stefano  http://www.seeninside.net/piracy/ o nel servizio di Toni Capuozzo e Stefano Tronconi, https://www.youtube.com/watch?v=CEnSplRKtUI che evidenzia anche come il C.te del Saint Antony, Freddy Bosco, avesse dichiarato a caldo, al suo rientro in porto, di aver subito l'incidente nel quale avevano perso la vita due pescatori del suo equipaggio alle ore 9.30  pm, mentre l'Enrica Lexie aveva respinto un probabile attacco alle ore 4.30 pm, come si evince dal rapporto prontamente inviato al competente organo di controllo e dalla testimonianza del C.te in seconda della Enrica Lexie, Vitiello. https://www.youtube.com/watch?v=qD6a1BYFExI

Prima o poi dovrà finire questa indecente farsa, non potrà durare in eterno, attori e giullari dovranno abbandonare il palco, e calerà il sipario!  Ci sono troppe domande che meritano una risposta e troppi punti oscuri da chiarire....... e dovrà essere fatto.
Molto probabilmente, se Massimiliano e Salvatore non fossero stati rispediti in India, di questa vicenda non se ne parlerebbe più.

Aspettiamo ora di vedere cosa l'India tirerà fuori  domani dal cilindro..    


e.emme






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