16 GENNAIO 2015 - Fra pochi giorni saranno tre anni da quando due nostri Sottufficiali Fucilieri di Marina Massimiliano
Latorre e Salvatore
Girone, sono in ostaggio dell'India per delega dell'Italia.
Ieri per la prima volta il
Parlamento europeo a larga maggioranza ha ammesso che la competenza giuridica è
un diritto dell’Italia italiana ed ha ammesso l'opportunità
dell'avvio dell'Arbitrato internazionale.
Tre anni durante i quali è stata più
volte lamentata l’assenza di informazione da parte dei principali media nazionali molto restii a
parlare della vicenda, degli eventi che l’avevano provocata, degli eventuali
motivi che potevano condizionarne la soluzione soprattutto per la palese
cessione della sovranità nazionale italiana, nonostante che il Diritto
Internazionale e quello del mare concedessero all’Italia ampie prerogative per la
gestione della sorte di due nostri concittadini.
Tre Presidenti del Consiglio, quattro
Ministri degli Esteri si sono succeduti in questi tre anni, ma nessuno ha
proposto soluzioni chiare nel pieno rispetto delle Norme Internazionali come
invece ieri inequivocabilmente affermato dal Parlamento europeo. Mai un
chiarimento od una motivazione politica sul perchè dell'ostinazione a non avviare
un Arbitrato internazionale, piuttosto frequenti sollecitazioni dai vertici
Istituzionali a fare silenzio.
Lecito, quindi, un dubbio. Forse una
controversia internazionale avrebbe potuto far emergere intorno al caso verità
scomode proprio per quelle lobby economiche che forse contribuirono quel
famoso 22 marzo 2013 alla decisione di
rimandare i Marò in India. Ipotesi si ritiene non troppo fantasiose se venisse
confermata l’esistenza, come riportato e non smentito da un noto quotidiano
nazionale, di una lettera datata 15 marzo 2013, spedita al premier Mario Monti
e firmata dal presidente di
Confindustria Giorgio Squinzi,. Lettera che potrebbe avere rappresentato
un motivo piuttosto convincente per rispedire Girone e Latorre a New Delhi, se non
altro, come si diceva in quei giorni, per «evitare gravi ripercussioni economiche» sul made in Italy.
Non solo interessi economici ma
anche fatti personali forse del tutto casuali ma comunque legati temporalmente
agli avvenimenti in questione. Avanzamenti di carriera di funzionari con
un ruolo decisionale ben preciso e per
taluni aspetti determinante al momento degli eventi; l’ex Premier di allora che
potrebbe essere in corsa per il Quirinale; ex Ministri in procinto di avviare
nuove esperienze attraverso aggregazioni politiche che potrebbero comprendere qualcuna
delle lobby economiche coinvolte quel famoso marzo 2013.
Vicende personali, intrecci
internazionali come quella degli elicotteri di Finmeccanica, ma anche altri interessi economici con
l'India, rimasti nell'ombra finora, che lentamente emergono dal buio della
cattiva informazione che ha caratterizzato il caso.
Fra le tante una scoperta sorprendente ed
inquietante : nonostante i divieti vigenti dal 1992, l’Italia ha importato -
guarda caso proprio nel 2012 - ingenti quantità di amianto dall’India,
addirittura come maggiore importatore con 1040 tonnellate. È tutto scritto in
documenti ufficiali. Il dato è stato anche confermato dall’Agenzia delle Dogane.
(Fonte La Stampa :http://www.lastampa.it/2015/01/11/italia/cronache/torino-il-giallo-dellamianto-importato-in-italia-dallindia-LNu8Abv4b3K3AqpHDEy37O/pagina.html
(Fonte La Stampa :http://www.lastampa.it/2015/01/11/italia/cronache/torino-il-giallo-dellamianto-importato-in-italia-dallindia-LNu8Abv4b3K3AqpHDEy37O/pagina.html
Un’importazione che la legge 257 del 27
marzo 1992 vieta, pur prevedendo delle limitate deroghe che vanno autorizzate
dal ministero. Forse il Ministro dello Sviluppo economico di allora, dott.
Corrado Passera, potrebbe chiarirci qualcosa.
Peraltro amianto è stato utilizzato in componenti di
elicotteri da combattimento costruita dall’Augusta del Gruppo Finmeccanica e
sembra anche su navi della Marina Militare. Su questo aspetto dovrebbe sapere tutto l’ex Ministro della Difesa del
Governo Monti, Ammiraglio Gianpaolo Di Paola già ex Segretario Generale della
Difesa e Direttore
degli Armamenti e come tale responsabile
delle attività di ricerca e sviluppo tecnologico, nonché
dell’approvvigionamento dei sistemi d’arma e Presidente del Comitato Consultivo
per l’esame dei contratti più importanti in materia di armamenti.. Successivamente
anche Capo dello Stato Maggiore della Difesa.
Non solo. Il Ministero indiano della
Difesa (MoD) ha recentemente
approvato una fornitura da 243.5 milioni) di dollari
per l’ acquisto di mitragliere navali dalla italiana OTO
MELARA, unico offerente. Un ‘offerta che risale al novembre
2913.
Affari nuovi ed affari vecchi fra Italia ed
India come quello di Colaninno che nel 2011 è riuscito a piazzare
ben 200mila veicoli della Piaggio, apprezzati soprattutto dal pubblico
femminile e dai poveri indiani costretti a tirare i risciò tra le mucche sacre.
Questi in sintesi alcuni dei punti importanti
che ruotano intorno alla vicenda dei due Marò e che dopo tre anni un Paese democratico
dovrebbe chiarire al popolo sovrano, magari attraverso l’istituzione di una
Commissione di inchiesta parlamentare.
Fernando Termentini 16 gennaio 2015, ore 16,00
FONTE:http://fernandotermentini.blogspot.it
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