 
 Raggiunta la quota: stasera la consegna
Quando Salvatore Borsellino aveva appreso che il posto di Procuratore di Marsala, un tempo di suo fratello Paolo, sarebbe stato assegnato a Girolamo Alberto Di Pisa,
 in una conferenza pubblica aveva manifestato tutto il suo sdegno e 
sconcerto. E per questo, era stato condannato al pagamento di 6mila euro
 in quanto il giudice civile del Tribunale di Caltanissetta, Gregorio 
Balsamo, aveva riconosciuto il danno nei confronti di Di Pisa. 
Immediatamente, su iniziativa della poetessa palermitana Lina La Mattina,
 era partita un’iniziativa su Facebook  per raccogliere l’intera cifra. 
Che in poco tempo è stata effettivamente raggiunta da quanti, come 
Salvatore, hanno condiviso il suo stato d'animo per la vicenda.
"Conosco
 Salvatore da vent'anni - ha detto Lina La Mattina - per aprire questo 
evento abbiamo quasi litigato perché lui non ne voleva sapere, ma oggi 
più che mai sono contenta di essere andata avanti anche contro il suo 
parere".  A causa della denuncia Salvatore sarebbe stato costretto ad 
abbandonare il progetto relativo alla 'Casa di Paolo', per il quale era 
stato acquistato, in aggiunta ai locali dell'antica farmacia già 
appartenenti alla famiglia Borsellino, un locale attiguo che avrebbe 
dovuto rimettere in vendita. Invece, ha continuato la poetessa, "ci sono
 state offerte anche per la Casa di Paolo. Sto aspettando una donazione 
dall'America, un'altra è arrivata dalla Francia".
Borsellino era intervenuto ad una manifestazione pubblica nel 2009 a 
Marsala. In quell'occasione aveva qualificato Di Pisa come una persona 
“non degna” definendo una “ignominia” la scelta di nominare per quella 
carica un magistrato che fu sospettato di essere il “Corvo” di Palermo. 
Per questo Di Pisa – nonostante anche da altre parti fossero stati 
espressi giudizi negativi sulla sua nomina a procuratore – aveva 
immediatamente denunciato Borsellino e chiesto 300mila euro di ammenda, 
richiesta che però è stata rigettata. Il giudice civile nisseno aveva 
infatti disposto il pagamento di seimila euro. "E' mai possibile che 
sono sempre le persone migliori a dover pagare? - è la protesta di Lina,
 alla quale ha fatto seguito quella del movimento delle Agende Rosse, 
fondata dallo stesso Salvatore - molti di noi condividiamo questo suo 
pensiero, allora se è condannabile Salvatore siamo condannabili tutti, e
 tutti pagheremo insieme a lui. Questa è stata la premessa che ha fatto 
partire l'iniziativa".

Alberto
 Di Pisa fu accusato di essere l’autore delle lettere anonime che 
rivelavano comportamenti anomali dei magistrati palermitani nella 
gestione dei pentiti e in una delle lettere venne rinvenuta anche una 
sua impronta digitale. Condannato in primo grado, il Procuratore di 
Marsala fu però assolto dall’accusa in secondo grado perchè la prova 
dell'impronta venne considerata non utilizzabile a causa della “non 
canonicità” del suo metodo di prelevamento. 
“Questa è una cosa che 
spetta fare solo a noi cittadini - era stato l'appello della poetessa 
palermitana all'apertura dell'evento - senza bisogno del benestare di 
Salvatore, tanto lui, generoso ed altruista com’è, non accetterà mai il 
nostro aiuto… chiediamo l’adesione di tutti gli italiani amici di 
Salvatore che pensano, crediamo a ragion veduta, come lui”. In breve 
l'appello è stato condiviso da molti, che si sono voluti stringere 
attorno al fratello di Paolo. "Questa sera approfitteremo del fatto che 
Salvatore arriverà a Palermo per un congresso con le Agende Rosse. Quale
 migliore occasione per la consegna ufficiale della nostra raccolta?", 
"Io credo - ha concluso Lina La Mattina - che possa essere un gesto 
significativo perché ancora non tutto è sporco e corrotto. E anche se 
c'è chi sfrutta la lotta alla mafia per propri interessi questa è la 
prova che se vogliamo si può trovare l'unione".
di Francesca Mondin e Miriam Cuccu - 29 novembre 2014
fonte: antimafia
 
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