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Non smettete mai di protestare; non smettete mai di dissentire, di porvi domande, di mettere in discussione l’autorità, i luoghi comuni, i dogmi. Non esiste la verità assoluta. Non smettete di pensare. Siate voci fuori dal coro. Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai.

(Bertrand Russell)

10/06/14

VICENDA MARO' - INDIA ... Follia indiana: «I ritardi? Colpa vostra»

Per il governo di Delhi siamo responsabili di tutti i rinvii sui due marò


L'INTERVISTA Lando Fiorini: «Non dobbiamo farli sentire soli»



audizione marò


«Massimiliano e Salvatore, siamo tutti con voi»: questo il messaggio lanciato dall’Italia intera, nel giorno della Festa della Marina, della quale, seppur via web, i nostri marò saranno oggi protagonisti. E a dimostrare il senso di solidarietà e giustizia che abbraccia i due fucilieri, ingiustamente detenuti da più di due anni in India, ci sono i ferventi preparativi per la manifestazione in programma sabato 14 nella Capitale, alla quale ha aderito Il Tempo.
Appuntamento a piazza Bocca della Verità ore 16,45: una marcia per la pace, apartitica e apolitica, alla quale hanno aderito associazioni d’arma, molte personalità di cultura, politica e sport per ribadire che Massimiliano Latorre e Salvatore Girone devono tornare subito nel loro Paese, liberi e con onore, perché New Delhi non ha alcun titolo per trattenerli.
Ma per le autorità indiane la colpa di questa gravissima violazione del diritto internazionale... è tutta dell’Italia. Lo scrive il quotidiano The Indian Express spiegando che il ministro dell’Interno del governo da pochi giorni insediato, Rajnath Singh, ha convocato, nei giorni scorsi, un vertice con responsabili del ministero, dell’intelligence e della polizia investigativa proprio sul «caso marò». I motivi dei ritardi e delle lungaggini nella vicenda e nel procedimento giudiziario ai due fucilieri italiani sono stati tutti attribuiti all’Italia perché «non ha permesso l’interrogatorio a Delhi degli altri quattro fucilieri che si trovavano sulla Enrica Lexie», ha scritto il giornale.


Il responsabile dell’Interno Singh, durante questo incontro dal quale sono passati alcuni giorni, ma la notizia è giunta solo ora, ha esaminato il dossier sul caso degli «italian marines» Latorre e Girone, da oltre due anni in India e, secondo le autorità indiane, ancora in attesa di un eventuale regolare processo. Ma il «supporto legislativo» per procedere al giudizio di due militari Italiani che hanno operato su una nave italiana in acque internazionali è apparso subito un grande problema. Tanto che, a due anni e più dall’inizio della vicenda, i due militari italiani vengono trattenuti senza nemmeno un capo di imputazione. Gli indiani sembrano continuare a interrogarsi su «che cosa fare» di Latorre e Girone. Ma nessuno sembra avere la forza di prendere l’iniziativa e rimandare i fucilieri nel loro Paese, avviando un procedimento internazionale.
In Italia, intanto, si moltiplicano le iniziative: «Lanciamo un appello a tutte le personalità del mondo della cultura, dello sport e dello spettacolo» a partecipare alla manifestazione "14 giugno, siamo tutti marò", che si terrà in piazza Bocca della Verità a Roma questo sabato». Questo l’appello dell’Unione nazionale sottufficiali italiani che ha lanciato l’iniziativa per spingere «l’opinione pubblica» e gli «organismi internazionali» a farsi «promotori di un negoziato internazionale» che riporti in Italia i due fucilieri.
«La perdurante limitazione alla libertà dei due militari italiani - commenta il presidente nazionale dell’Unsi Roberto Congedi - equivale, di fatto, alla detenzione di una parte del nostro Stato. Situazione che sia per noi, ma soprattutto per l’onorabilità dell’Italia, non è più accettabile e comprensibile».

Antonio Angeli- 10 giugno 2014
fonte: http://www.iltempo.it

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