“Il Mercato dei Marò” èun'opera
che narra la gestione di un avvenimento internazionale “tutto italiano”,
come lo definisce l’autore del libro l’Avvocato Mauro Mellini,
proponendoci l'analisi di una vicenda assurda, forse unica nella storia moderna
di uno Stato di diritto quale dovrebbe essere l'Italia, Patria di antiche
tradizioni giuridiche, storiche e culturali.
Un testo che stigmatizza l’assenza dello Stato
nell'affrontare eventi che dopo più di
1000 giorni ancora presentano punti oscuri..
E' la storia evidente di come l’Italia abbia delegato le proprie funzioni sovrane ad uno
Stato Terzo, affidandogli la gestione di un’azione giudiziaria
indebita nei confronti di due militari italiani, due Sottufficiali della Marina
Militare italiana, Fucilieri della prestigiosa Brigata S.Marco, incaricati dal
Parlamento di assolvere compiti di contrasto alla pirateria marittima.
Un racconto che ci propone un dramma che coinvolge due
cittadini italiani e le loro famiglie e che cela “verità nascoste”, quelle
che il 22 marzo 2013 hanno suggerito al Governo Monti di dare corso all’estradizione
passiva di due nostri connazionali, consegnandoli nelle mani di un Paese in cui
è
prevista la pena di morte. Un’azione di “contrasto dissuasivo”, quella
dei due Sottufficiali incaricati di garantire protezione anti pirateria ad un a nave battente Bandiera italiana ed in navigazione in acque internazionali, durante la quale sarebbero stati uccisi due
poveri pescatori indiani secondo quanto affermato, ma mai provato, dallo Stato
Federale indiano del Kerala.
Il Mercato dei Marò ci
propone pagina dopo pagina questi ed altri dubbi a cui dopo 1000 giorni non è
stata data ancora una risposta logica
e convincente. Piuttosto confermano come lo Stato stia negando qualsiasi tutela
a due suoi cittadini, peraltro titolari di uno
"status" particolare, quello di militari in servizio.
Perplessità mai chiarite fin dal giorno
successivo ai fatti, il 16 febbraio 2012, quando un Comando Militare acconsentì
che l’Armatore della
nave autorizzasse la petroliera a
rientrare in acque territoriali indiane,
consegnando di fatto i due Fucilieri di
Marina alla giurisdizione indiana. Un atto di assenso dato sulla linea di
Comando Operativo mai chiarito e reso noto solo il 17 ottobre del 2012 dall’allora Ministro
della Difesa
Gianpaolo Di Paola, Ammiraglio in quiescenza. Un chiarimento
ufficializzato dal Ministro dopo 8 mesi
dagli eventi, perché costretto
a rispondere ad una precisa interrogazione parlamentare.
Un testo quello scritto dall'Avvocato Mellini, che propone
anche spunti di carattere giuridico che aiutano a comprendere come la vicenda
dei due Fucilieri di Marina, nata da disposti legislativi nazionali in parte
imprecisi, è portata avanti
dalle Istituzioni senza alcun riferimento al Diritto Internazionale ed alle
Convenzioni sul diritto del mare. Un'analisi anche delle versione dei
fatti, quella indiana e quella italiana,
che aiuta ad individuare i lati oscuri di una vicenda che coinvolge da
oltre 1000 giorni i due Marò.
Una storia assolutamente italiana e peculiarmente italiana
nel momento che improvvisamente agli eventi si accavallano notizie di tangenti
internazionali. Fatti che coinvolgono, peraltro, un'importante realtà industriale italiana, Finmeccanica e che hanno portato a
livello istituzionale di considerare Massimiliano Latorre
e Salvatore Girone “merce di baratto” con l’India, con un
approccio che l'autore definisce a ragione "un vero e proprio atto di
tradimento”.
“Il
Mercato dei Marò”, non è, quindi, un testo solo narrativo, ma una vera e propria
denuncia della scarsa efficacia di come
le Istituzioni stanno gestendo una vicenda di risonanza internazionale. Potrebbe
essere il testo della scenografia di una tragicommedia in cui protagonisti e comparse si scambiano i
ruoli senza che nulla accada. E’, invece, il resoconto di una storia recente ancora non terminata dominata dall'ipocrisia
con cui è stata gestita la sorte
di due nostri concittadini ai vari livelli istituzionali fino ad arrivare ad
una non meglio connotata posizione del Presidente Napolitano quale Capo supremo
delle Forze Armate.
Un testo che denuncia anche l’assenza
inaccettabile dell’Europa assolutamente disattenta alla sorte dei due
cittadini europei proponendo la triste realtà che una volta “ripartiti
i due Marò, restano, invece,
"affaristi e cialtroni”.
Il Mercato dei Marò è, in sintesi, la storia di un baratto senza fine, dove la
merce di scambio non sono i sacchi colmi di grano o le gerle piene di frutta di
un tempo. Piuttosto, due uomini, due cittadini italiani colpevoli di servire lo
Stato, ma dallo Stato abbandonati per motivi ancora occulti. Un mercanteggiare che dura ormai da più
di 1000 giorni e dopo le dimissioni
dell'Ambasciatore Terzi e la fine del Governo Monti si connota, sempre di più, come una "contrattazione di fronte ad un bicchiere
di thè", nelle
migliori tradizioni di un Suck
arabo. Qualcosa di unico nella
storia moderna e forse irripetibile, dove emergono, come ben delineato nel
testo, figure politiche italiane che
riconoscono di fatto la giurisdizione indiana "concordando" una
modesta sentenza da scontare in Italia.
"Un premio" per i due militari per aver adempiuto al loro dovere nel
rispetto delle “regole d’ingaggio” e da una necessità
di legittima difesa".
Uno
scenario fosco in cui emergono possibili interessi personali anche di ex Ministri il cui parere
fu determinante quando fu deciso di restituire all'india Massimiliano Latorre
e Salvatore Girone quel fatidico 22 marzo 2013, oggi titolari di cariche di
prestigio o prossimi ad assumere leadership politiche.
Nel
frattempo, Il "mercato" continua a danno della sovranitànazionale italiana e propone al mondo
un'Italia sempre piùtimida
nell'affermare i propri diritti ed a tutelare quelli dei propri cittadini.
I due Maròsono lontani dalla loro Patria e dalle loro famiglie da quasi tre anni, colpevoli solo di aver detto "OBBEDISCO" e, questo, non èpiùaccettabile. E' tempo, invece, che il baratto in corso sia messo in liquidazione e l'Italia si riappropri delle sue tradizioni storiche, culturali e giuridiche, con soluzioni anche suggerite dal "Il Mercato dei Marò".
I due Maròsono lontani dalla loro Patria e dalle loro famiglie da quasi tre anni, colpevoli solo di aver detto "OBBEDISCO" e, questo, non èpiùaccettabile. E' tempo, invece, che il baratto in corso sia messo in liquidazione e l'Italia si riappropri delle sue tradizioni storiche, culturali e giuridiche, con soluzioni anche suggerite dal "Il Mercato dei Marò".
Dobbiamo
essere grati all'Avvocato Mauro Mellini per essersi voluto cimentare in un
impegno gravoso affrontandolo senza compromessi, ma privilegiando la massima
trasparenza ed onestà intellettuale,
tipica di coloro che rifiutano il compromesso privilegiando il diritto. Grazie
Mauro !
Fernando
Termentini, 9 dicembre 2014 -
ore 14,00
fonte: http://fernandotermentini.blogspot.it
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