Secondo
uno studio redatto dalla Corte dei Conti in Italia ci sarebbe un
esercito, profumatamente pagato, di “politici di professione”: sono
oltre 140mila le persone elette (democraticamente?) nelle istituzioni
locali, nazionali ed europee. Quanto ci costano? Uno sproposito: quasi 2
miliardi di euro. Ma il dato più clamoroso è che rispetto all’anno
precedente – nonostante le promesse di tagli e riduzioni – il numero dei
politici italiani è addirittura aumentato: ecco le cifre dello
scandalo.
Troppe
volte negli ultimi anni abbiamo sentito parlare dei costi della politica
italiana e dei presunti tagli da applicare per combattere la Casta. Il
tema è sempre in voga nelle campagne elettorali ma poi, all’atto
pratico, quello che accade è il contrario di quanto promesso.
Se nel 2013 la Corte dei Conti certificava in 143.936 il
numero dei “politici di professione” – suddivisi tra parlamentari
italiano ed europei, politici regionali, provinciali e comunali – desta
particolare sconcerto il dato del 2014 che, in controtendenza con quanto sbandierato dal Governo Renzi, è in aumento rispetto al precedente.
Secondo il
Giudizio sul Rendiconto Generale dello Stato, presentato dalla Corte dei
Conti nel 2014, sono infatti 144.591 i politici di professione, circa 655 in più: come avere, da un anno all’altro, un doppio Parlamento.
Altro che taglio dei senatori e delle province, altro che spending
review e lotta alla Casta, la realtà – messa nero su bianco – è
inquietante, perchè in un periodo di crisi come quella che stiamo
vivendo è inaudito veder crescere il numero dei politici italiani, a
maggior ragione se il Paese continua ad andare alla deriva.
Per il
funzionamento degli organi dello Stato centrale (Presidenza della
Repubblica, Presidenza del Consiglio, Camera dei deputati e Senato della
Repubblica), la somma impiegata è prossima ai 3 miliardi di euro, tanti
quanti vengono spesi per il funzionamento degli Organi delle autonomie
locali (Giunte e 119 Consigli di regioni, provincie e comuni).
6 miliardi di euro per
l’esercito dei politici di professione, gli stessi che risultano, poi,
collusi con le varie entità di natura criminale che inquinano la
macchina dello Stato. Dal Mose a Mafia Capitale, in ogni inchiesta che
si rispetti e in ogni organizzazione criminale che si rispetti, i
politici nostrani fanno la loro porca figura.
Il Sistema
Paese, quindi, non solo spreca miliardi di euro per “finanziare” le
organizzazioni criminali, grazie agli appoggi politici, ma si ritrova a
stipendiare – molto bene – quegli stessi politici che si vendono ai
criminali. Un cane che si morde la coda, un perverso meccanismo da cui –
così parrebbe – risulta impossibile uscire.
Dulcis in
fundo, la beffa finale: c’è un ulteriore dato in aumento, pari a circa
otto milioni di euro, costituito dall’erogazione di un maggior numero di
vitalizi in favore di parlamentari cessati dal mandato.
La
conclusione della Corte dei Conti, nella persona dell’estensore del
paragrafo sui “costi della politica”, il Vice Procuratore generale
Amedeo Federici, è illuminante: “I
dati rappresentati testimoniano come i c.d. “costi della politica”
rappresentino una voce di spesa di ragguardevoli dimensioni,
significativamente maggiore rispetto a quella sostenuta nei paesi
demograficamente confrontabili con l’Italia, quali Germania, la Francia,
la Gran Bretagna, la Spagna. Ne consegue l’esigenza, non ulteriormente
procrastinabile, di un’adozione di misure contenutive coerenti.
L’inerzia
ravvisabile sul punto, peraltro oscurata da sterili confronti e
proposte, non induce ad un recupero di affidamento del corpo elettorale
nei confronti delle rappresentanze elette, dalle quali è auspicabile un
intervento orientato nella direzione di assicurare un maggior rigore
finanziario, riducendo la corresponsione di risorse finanziarie
pubbliche anche adottando provvedimenti normativi tesi ad una
semplificazione numerica degli organi politici eletti, con ricadute di
efficienza e di economicità.”
E poi c’è qualcuno che si lamenta o si stupisce se l’astensionismo raggiunge livelli mai visti in passato.
fonte: infiltrato.it - 10 dic 2014
tramite: http://informatitalia.blogspot.it
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