IL GIUBILEO DEI ROM
Sale la rabbia in ogni quartiere. Storica manifestazione il 24 maggio. Tutti e 52 i comitati di quartiere chiedono la chiusura dei campi nomadi.
Si faranno sentire il 24 maggio quando scenderanno in piazza per dire
basta una volta per tutte ai campi rom. Ci sarà tutta Roma, dal centro
alla periferia, al maxi corteo di 52 territori sulla via Collatina.
«Chiudete i campi rom o lo facciamo noi», grideranno padri e madri con i
figli dietro, nonni con i nipoti per mano, giovani coppie che hanno
comprato casa nei nuovi quartieri e si sono ritrovati con il «vicinato
di degrado imposto». Faranno il giro partendo da Ponte di Nona, e
imboccando viale Caltagirone, di fatto faranno andare in tilt lo
shopping della domenica mattina davanti al centro commerciale Roma Est
creando caos anche sulla Prenestina.
L’ALTOLÀ. La gente perbene lancerà l’ultimatum alle istituzioni. «Sarà una manifestazione pacifica ma dobbiamo dare un messaggio forte» lo ha ribadito anche ieri mattina in Questura dove Franco Pirina, presidente del Caop Ponte di Nona è andato per «fermare» la data della manifestazione «c’è l’ok» dice. «Questi campi devono essere chiusi, senza ma, e senza se, altrimenti se non lo faranno ci saranno dei problemi seri di ordine pubblico. L’ho scritto anche al capo della Digos Diego Parente. Un domani che bruceranno i campi rom potranno dire che il Caop ci aveva visto giusto» profetizza Pirina, che a maggio trascinerà in strada la gente esasperata dai campi nomadi da terzo mondo che ci costano 24 milioni di euro l’anno, dopo la marcia dall’Esquilino al Campidoglio di novembre.
IL PERCORSO. Il corteo stavolta muoverà da Ponte di Nona, Il nuovo mondo di case acquistate da giovani coppie tasformato in terzo mondo dai campi rom di via Salone e dalla vicinanza di via Salviati. Si parte da piazza Attilio Muggia, poi via Giorgio Grappelli, il tratto della Collatina che porta al centro commerciale Roma Est, via Capetti, via Raul Chiodelli, viale Caltagirone e ritorno a piazza Muggia per le arringhe.
CHI C’È. Sarà presente tutto il quadrante Est, e tutti i territori romani. «I cittadini che porteranno altri cittadini» dice "il trascinatore". Poi anche i comitati di quartiere e i movimenti sotto la spinta dell’esasperazione: La Rustica con Tonino D’Alessandro; Corcolle, Emilio Tora, e Alessandra Scozzi; per Settecamini, Domenico Corsale, Giuseppe Geraldi, Silvestro Sabatini; da Castelverde Fabio Giustini, Giuseppe Cavaliere; da Colle degli Abeti Gabriele Sisti, Marco Estasio; e Prato Fiorito che si sta muovendo con le ronde. Torneranno in piazza Tor Sapienza e l’Eur con Danilo Cipressi. In prima fila Emanuele Mancini presidente del comitato Appio Tuscolano, il quartiere che sopporta da troppo tempo la convivenza con l’ex Cartiera di via Assisi rioccupata ad ogni sgombero. Si mobilitano anche i professionisti: avvocati, imprenditori e ingegneri che ruotano attorno al movimento Italia Nazione, presidente Franco Aicardi; e poi il comitato di Torre Angela con Giancarlo Marinelli, e Monica Selva, l’"Angelina" di Tor Pignattara odierna Magnani nei tratti e nel piglio; e ancora, il Coordinamento cittadino di ribellione di Augusto Caratelli; e ogni sezione diDifendiamo Roma, primi fra tutti, Emiliano Corsi.
RONDE E POSTI DI BLOCCO. Pirina ha fatto scuola a Colle degli Abeti. Tutte le notti i residenti sono in giro con le macchine privata, due, tre auto, con la loro benzina, a supporto del Caop. «Piano piano compariranno anche le sigle Caop». La notte tra martedì e mercoledì una sorta di "posto di blocco" all’incrocio di via Corti. «Ci siamo appostati all’incrocio per individuare eventuali macchine sospette» confermano Gabriele Sisti e Marco Estasio. A Corcolle hanno iniziato una settimana fa a girare con le macchine. «Per continuare così bisogna chiamare Franco (Pirina, ndr.) e creare un’associazione» dicono Emilio Tora e Alessandra Scozzi. Martedì sera un centinaio di residenti si sono riuniti nella sala parrocchiale della chiesa di San Michele Arcangelo. «Volevano costituire un’associazione uguale alla mia per fare le ronde di notte - spiega Pirina - Gli ho dato dei consigli su come muoversi e per non uscire mai fuori dalla legalità».
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