Marò, M5S al Governo: «Più fatti, meno parole»
Emanuele Scagliusi, membro della commissione Affari Esteri, critica la scelta di partecipare a missioni antipirateria con i due fucilieri ancora sotto processo
Il deputato del M5S, Emanuele Scagliusi, attacca il Governo: «Sui marò, da Renzi solo promesse da marinaio».
Il componente della commissione Affari Esteri bolla come incoerente
il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, dopo le recenti dichiarazioni
di quest’ultima sul disegno di legge in materia di antiterrorismo che
farebbero pensare ad una retromarcia rispetto all’iniziale volontà di
via XX settembre di non partecipare a missioni antipirateria in India se
non prima del rilascio dei due fucilieri accusati dell’omicidio di due
pescatori indiani.
«Siamo di fronte all’ennesima beffa da parte del Governo Renzi –
denuncia Scagliusi – che come al solito agli annunci fa seguire il
nulla. Al momento di discutere gli emendamenti del M5S, è arrivato il
parere negativo di Governo e maggioranza. Quindi in pratica non cambia
niente e anche con questo decreto si proroga la partecipazione
dell’Italia alle missioni antipirateria».
«Unica concessione del Governo al M5S – ribadisce l’esponente
pentastellato – è l’inserimento anche in questo decreto della promessa
che “conclusa la missione in corso alla data di entrata in vigore della
legge di conversione del presente decreto e comunque non oltre la data
del 30 settembre 2015, la partecipazione dell’Italia alla predetta
operazione sarà valutata, sentite le competenti commissioni
parlamentari, in relazione agli sviluppi della vicenda dei due fucilieri
della Marina militare attualmente trattenuti in India”».
Una riformulazione che, però, Scagliusi considera «una presa in giro»
in quanto «il Governo non riesce a prendere una posizione ferma e
quando si tratta di mettere nero su bianco sugli atti, le sedi
istituzionali sono sempre latitanti. Mi sento preso in giro da pugliese
prima ancora che da membro della commissione esteri. Insieme ai miei
colleghi del M5S, continuo nella battaglia diplomatica in tutte le sedi
istituzionali per riportare Massimiliano e Salvatore a casa».
30 marzo 2015
fonte: http://www.corriereditaranto.it
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