Un tempo si cacciavano le streghe, sospettate di compiere malefici di ogni genere. Oggi la preda è cambiata. Si cacciano le divise, chi protegge i cittadini, chi porta sicurezza. In un mondo alla rovescia si cerca di sovvertire l’ordine, cominciando dai servitori dello Stato.
Ed è così che a Genova due carabinieri sono stati
aggrediti a colpi di cacciavite ed il loro aggressore dopo 24 ore in cella ora
può godersi i domiciliari. A Ragusa uno squilibrato dà fuoco all’auto dei
carabinieri con i militari costretti ad uscire velocemente dal veicolo per
evitare di essere avvolti dalle fiamme. E’ così che durante gli scontri NO Expo
abbiamo visto poliziotti malmenati, con la divisa che andava a fuoco, colpiti
alle spalle da giovani travisati col gusto della “caccia all’uomo in divisa”.
Siamo preoccupati - commenta in una nota il delegato
Co.Ce.R. Carabinieri Giuseppe La Fortuna - non solo dobbiamo combattere contro
una delinquenza sempre più agguerrita, una criminalità sempre più diffusa e arrogante,
ma dobbiamo anche farlo con le scarse risorse a disposizione, con i miseri
corsi di addestramento, con autovetture sempre più consumate dai chilometri,
con un età media pari a quella dei genitori dei nostri aggressori.
In questo caos - conclude La Fortuna - assistiamo a
prepotenti passerelle dei politici dopo l’ennesima tragedia, alla fredda e
virtuale solidarietà di un tweet, ma nessuno si preoccupa della certezza della
pena, di garantire che chi ha commesso un reato lo sconti in cella come accade
in ogni Paese civile dove si rispettano le regole ed anche le Forze dell’Ordine.
© InfoDifesa - 24 maggio 2015
fonte: http://www.infodifesa.it
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