MOBILITÀ IMMOBILE
Il Censis mette in evidenza le criticità di Roma: dai bus alle auto fino ai treni, la città è paralizzata dal traffico. Paura per il Giubileo
Una mobilità da metropoli del Terzo mondo. Una città perennemente
imbottigliata dalle auto in fila. Il tallone d'Achille di Roma è sempre
il traffico. Da questa triste realtà non si esce a dispetto dei proclami
del Campidoglio, dai piani della mobilità strombazzati e sfornati dalla
Giunta Marino che finora si sono rivelati acqua fresca. Questa volta a
fare a pezzettini le velleità del primo cittadino ci ha pensato il
Censis divulgando gli impietosi risultati del secondo numero del diario
«Roma verso il Giubileo». I problemi quotidiani della mobilità urbana
penalizzano non solo la vita dei residenti, ma sono valutati sempre più
in maniera critica da tutte le categorie di visitatori, turisti e
stranieri che si trasferiscono in città per lavoro e dalla quale
«scappano» senza rimpianti appena possono. Roma è l'unica Capitale
europea in cui il servizio di trasporto pubblico non rappresenta la
spina dorsale della mobilità cittadina. I romani non rinunciano al mezzo
privato per raggiungere il posto di lavoro oppure spostarsi da un luogo
all’altro nonostante la consapevolezza che trascorrerrano parecchio
tempo nell’abitacolo. Basti considerare che nell'ora di punta della
mattina il trasporto pubblico assorbe appena il 28% della domanda di
mobilità. Ma forse è un serpente che si morde la coda. La maggioranza
dei romani (cioè il 58%) ritiene che il principale fattore che manca
alla Capitale per essere una città moderna è proprio un efficiente
sistema di trasporto pubblico (questione anteposta persino alla vivacità
economica e occupazionale segnalata dal 45% dei cittadini o alla
carenza di grandi attrezzature culturali sentita dal 21%). Si potrebbe
obiettare che il trasporto pubblico sarebbe più fluido e quindi efficace
se meno auto circolassero, intasando le strade e allungando i tempi di
percorrenza degli bus. È pur vero che l’Atac, di questi tempi, non gode
buona salute e ha dovuto praticare tagli di vario genere. Lo scopo del
Censis è cogliere e descrivere i principali temi nell'agenda cittadina
per il Giubileo. E siccome l’evento che convoglierà nella Capitale
immense frotte di pellegrini è sempre più vicino c’è poco da stare
allegri. Piuttosto chiedersi «che fare?». Oppure espatriare per un anno.
27 maggio 2015
fonte: http://www.iltempo.it
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