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Non smettete mai di protestare; non smettete mai di dissentire, di porvi domande, di mettere in discussione l’autorità, i luoghi comuni, i dogmi. Non esiste la verità assoluta. Non smettete di pensare. Siate voci fuori dal coro. Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai.

(Bertrand Russell)

27/05/15

La Capitale del trasporto pubblico che non funziona

MOBILITÀ IMMOBILE

Il Censis mette in evidenza le criticità di Roma: dai bus alle auto fino ai treni, la città è paralizzata dal traffico. Paura per il Giubileo


Una mobilità da metropoli del Terzo mondo. Una città perennemente imbottigliata dalle auto in fila. Il tallone d'Achille di Roma è sempre il traffico. Da questa triste realtà non si esce a dispetto dei proclami del Campidoglio, dai piani della mobilità strombazzati e sfornati dalla Giunta Marino che finora si sono rivelati acqua fresca. Questa volta a fare a pezzettini le velleità del primo cittadino ci ha pensato il Censis divulgando gli impietosi risultati del secondo numero del diario «Roma verso il Giubileo». I problemi quotidiani della mobilità urbana penalizzano non solo la vita dei residenti, ma sono valutati sempre più in maniera critica da tutte le categorie di visitatori, turisti e stranieri che si trasferiscono in città per lavoro e dalla quale «scappano» senza rimpianti appena possono. Roma è l'unica Capitale europea in cui il servizio di trasporto pubblico non rappresenta la spina dorsale della mobilità cittadina. I romani non rinunciano al mezzo privato per raggiungere il posto di lavoro oppure spostarsi da un luogo all’altro nonostante la consapevolezza che trascorrerrano parecchio tempo nell’abitacolo. Basti considerare che nell'ora di punta della mattina il trasporto pubblico assorbe appena il 28% della domanda di mobilità. Ma forse è un serpente che si morde la coda. La maggioranza dei romani (cioè il 58%) ritiene che il principale fattore che manca alla Capitale per essere una città moderna è proprio un efficiente sistema di trasporto pubblico (questione anteposta persino alla vivacità economica e occupazionale segnalata dal 45% dei cittadini o alla carenza di grandi attrezzature culturali sentita dal 21%). Si potrebbe obiettare che il trasporto pubblico sarebbe più fluido e quindi efficace se meno auto circolassero, intasando le strade e allungando i tempi di percorrenza degli bus. È pur vero che l’Atac, di questi tempi, non gode buona salute e ha dovuto praticare tagli di vario genere. Lo scopo del Censis è cogliere e descrivere i principali temi nell'agenda cittadina per il Giubileo. E siccome l’evento che convoglierà nella Capitale immense frotte di pellegrini è sempre più vicino c’è poco da stare allegri. Piuttosto chiedersi «che fare?». Oppure espatriare per un anno.

27 maggio 2015
fonte: http://www.iltempo.it
 

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