BOLLICINE E FORMULA SEGRETA
La sinistra è come la Coca Cola: molti pensano che faccia male ma in tanti se la bevono. Sarà per le bollicine, per quel sapore dolciastro e consolatorio, o forse sarà per quel brand che accompagna i sogni di molti bambini che, diventati grandi, continuano ad essere bambini; perché in fondo la sinistra è un infantilismo cronico.
In effetti fu la Coca Cola a costruire l’immaginario di Babbo Natale col barbone bianco ed il vestito rosso; e quelli di sinistra, si sa, vivono per lo più di regali aspettando che Babbo Natale (alias lo Stato) scenda dal camino e metta tanti pacchetti colorati sotto il loro albero; perché il diritto al regalo è una costante dell’essere di sinistra, soprattutto di quelli che non fanno niente per meritarselo.
Ma ciò che rende incredibilmente simile la sinistra alla Coca Cola è la formula segreta: entrambe ne hanno una che nessuno conosce e che qualcuno gelosamente conserva da qualche parte.
Alcuni ingredienti li conosciamo: arroganza ideologica, senso di superiorità antropologica, intellettualismo, irrealismo, vittimismo. Altri si combinano di volta in volta a formare i diversi prototipi di “homo sinistris”, tappa del processo involutivo della specie umana.
La sinistra è come la Coca Cola: molti pensano che faccia male ma in tanti se la bevono. Sarà per le bollicine, per quel sapore dolciastro e consolatorio, o forse sarà per quel brand che accompagna i sogni di molti bambini che, diventati grandi, continuano ad essere bambini; perché in fondo la sinistra è un infantilismo cronico.
In effetti fu la Coca Cola a costruire l’immaginario di Babbo Natale col barbone bianco ed il vestito rosso; e quelli di sinistra, si sa, vivono per lo più di regali aspettando che Babbo Natale (alias lo Stato) scenda dal camino e metta tanti pacchetti colorati sotto il loro albero; perché il diritto al regalo è una costante dell’essere di sinistra, soprattutto di quelli che non fanno niente per meritarselo.
Ma ciò che rende incredibilmente simile la sinistra alla Coca Cola è la formula segreta: entrambe ne hanno una che nessuno conosce e che qualcuno gelosamente conserva da qualche parte.
Alcuni ingredienti li conosciamo: arroganza ideologica, senso di superiorità antropologica, intellettualismo, irrealismo, vittimismo. Altri si combinano di volta in volta a formare i diversi prototipi di “homo sinistris”, tappa del processo involutivo della specie umana.
Prendiamo una rappresentante a caso: Barbara Spinelli,
la famosa intellettuale, fustigatrice delle derive berlusconiane del
Paese, firma di spicco di Repubblica e oggi europarlamentare. In lei,
gli ingredienti sopracitati si aggiungono ad altre tre componenti comuni
a molti di quelli di sinistra: essere figli di papà, avere il cuore a sinistra ma il portafoglio rigorosamente a destra e alimentarsi di doppia morale.
Vediamo in lei come il processo alchemico si genera.
Vediamo in lei come il processo alchemico si genera.
IL PROCESSO ALCHEMICO DELLA SPINELLI
Alle ultime europee la Spinelli si è candidata nella lista di sinistra “L’Altra Europa per Tsipras”, insieme ad altri due importanti intelligenze del mondo radical-snob: Moni Ovadia e Adriano Prosperi. I tre, come si addice agli intellettuali di ruolo del sinistrismo ideologico, hanno motivato la loro scelta attraverso una lettera pubblica in cui hanno spiegato che il progetto a cui aderivano era uno “straordinario elemento di novità (PRIMO INGREDIENTE: ARROGANZA IDEOLOGICA): una lista della società civile, autonoma dai partiti, per dar vita, raccogliere, rilanciare le lotte civili e sociali, di opinione e di piazza” che il “ventennio berlusconiano” aveva provato a cancellare (SECONDO INGREDIENTE: VITTIMISMO). Insomma il solito bla bla bla.
Nella lettera i tre intellettuali s’impegnavano in maniera limpida e coerente, nel caso fossero stati eletti, a lasciare il posto a candidati con “più energie e competenze”.
Appunto. La Spinelli è stata eletta e col cavolo che ha lasciato; si è tenuta stretta il seggio a Bruxelles (TERZO INGREDIENTE: CUORE A SINISTRA E PORTAFOGLIO RIGOROSAMENTE A DESTRA).
Non solo ma, passato qualche mese, la signora Spinelli ha lasciato il partito che l’ha eletta ed è entrata nel gruppo indipendente, senza pensare per un attimo a dimettersi da eurodeputato. Ovviamente la spiegazione è chiara: è stato “il partito a non essere all’altezza del progetto”, non lei. (QUARTO INGREDIENTE: ANTI-REALISMO, cioè è sbagliata la realtà non ciò che io credo).
In questi anni la Spinelli è stata, dalle colonne di Repubblica, una delle più fervide accusatrici dell’inadeguatezza della classe politica (sopratutto quella di destra) e delle sue tare comportamentali (QUINTO INGREDIENTE: DOPPIA MORALE, ovvero quello che è sbagliato se lo fai tu, diventa giusto e nobile se lo faccio io).
Alle ultime europee la Spinelli si è candidata nella lista di sinistra “L’Altra Europa per Tsipras”, insieme ad altri due importanti intelligenze del mondo radical-snob: Moni Ovadia e Adriano Prosperi. I tre, come si addice agli intellettuali di ruolo del sinistrismo ideologico, hanno motivato la loro scelta attraverso una lettera pubblica in cui hanno spiegato che il progetto a cui aderivano era uno “straordinario elemento di novità (PRIMO INGREDIENTE: ARROGANZA IDEOLOGICA): una lista della società civile, autonoma dai partiti, per dar vita, raccogliere, rilanciare le lotte civili e sociali, di opinione e di piazza” che il “ventennio berlusconiano” aveva provato a cancellare (SECONDO INGREDIENTE: VITTIMISMO). Insomma il solito bla bla bla.
Nella lettera i tre intellettuali s’impegnavano in maniera limpida e coerente, nel caso fossero stati eletti, a lasciare il posto a candidati con “più energie e competenze”.
Appunto. La Spinelli è stata eletta e col cavolo che ha lasciato; si è tenuta stretta il seggio a Bruxelles (TERZO INGREDIENTE: CUORE A SINISTRA E PORTAFOGLIO RIGOROSAMENTE A DESTRA).
Non solo ma, passato qualche mese, la signora Spinelli ha lasciato il partito che l’ha eletta ed è entrata nel gruppo indipendente, senza pensare per un attimo a dimettersi da eurodeputato. Ovviamente la spiegazione è chiara: è stato “il partito a non essere all’altezza del progetto”, non lei. (QUARTO INGREDIENTE: ANTI-REALISMO, cioè è sbagliata la realtà non ciò che io credo).
In questi anni la Spinelli è stata, dalle colonne di Repubblica, una delle più fervide accusatrici dell’inadeguatezza della classe politica (sopratutto quella di destra) e delle sue tare comportamentali (QUINTO INGREDIENTE: DOPPIA MORALE, ovvero quello che è sbagliato se lo fai tu, diventa giusto e nobile se lo faccio io).
Alla Spinelli tutto si perdona: nessuno
quindi evidenzierà le sue incongruenze e il suo “doppismo”. Crozza non
le farà mai una caricatura dietro e la Littizzetto non ci farà mai una
battuta sopra; fa pur sempre Spinelli di cognome e Altiero è stato sia
il padre di lei che un padre dell’Europa (SESTO INGREDIENTE: essere figli di papà, aiuta)
Conclusione: in questo gioco alchemico la sinistra ti fa bere tutto. La sua incoerenza va giù che è un piacere; come un bicchiere di Coca Cola.
di Giampaolo Rossi - 25 maggio 2015
Nessun commento:
Posta un commento