Il Governo
Renzi, stando alle notizie provenienti dall'India, nell'autocensura
imposta invece in Italia, prosegue presunte trattative "riservate" nella
speranza di risolvere una controversia con l'India decisamente
aggravatasi da quando Renzi si é insediato a Palazzo Chigi. La
"brillante" proposta formulata dal Governo dopo che lo stesso Presidente
Renzi ha da mesi, come da lui stesso annunciato, preso in mano
direttamente la questione anticipando che l'avrebbe onorevolmente
risolta in tempi brevi. Renzi si é certamente avvalso dei preziosi
suggerimenti di un team di eminenti funzionari e giuristi guidato,come
reso noto con enfasi lo scorso luglio dall'allora Ministro Mogherini,
dal grande giurista britannico Sir Daniel Betlehem, ben noto per aver
difeso - e perso - la causa contro Israele sulla barriera di separazione
in Cisgiordania. La proposta italiana, ancora secondo le fonti
indiane,consisterebbe nel più totale "appecoronamento" -mi si passi
eccezionalmente il termine - della storia diplomatica italiana, dopo il
Trattato di Osimo degli anni '70,voluto dal PCI in piena Guerra Fredda.
In questo senso il Presidente Renzi potrebbe ben rivendicare un DNA
derivato da una tradizione refrattaria ai valori della Sovranità,
dell'identità nazionale, dell'antipatia viscerale verso chi veste
un'uniforme. L'incredibile profferta del Governo Renzi al Governo Modi
prevederebbe:
1.scuse ufficiali dell'Italia all'India, per un crimine mai commesso; imputato dall'India a soldati italiani senza nessuna prova; asserito dalla giustizia indiana senza aver mai neppure concluso le indagini, o anche solo avviato un processo sul quale in ogni caso l'India non ha alcun diritto di giudicare ai sensi delle vigenti Convenzioni internazionali (UNCLOS);
2.pagamento di una cospicua somma di denaro (ovviamente del contribuente, non di chi ha elaborato la bizzarra profferta) ai famigliari delle povere vittime, a prescindere da qualsiasi previo accertamento di responsabilità sull'incidente;
3.la "concessione" dell'India all'Italia di processare Latorre e Girone sul suolo nazionale.
Per la millesima volta moltissimi di noi continuano a chiedersi quale sia questa formidabile "Ragion di Stato" che dovrebbe permettere tutto -rinunce di sovranità, ammissioni di colpe inesistenti, pagamenti sottobanco- nella soluzione della controversia con l'India; tutto tranne l'unica via dettata dal più elementare buon senso, dalla esistenza di precise procedure perfettamente applicabili al caso Marò, dalla disponibilità espressa da autorevoli Istituzioni internazionali che si sono persino offerte di aiutare l'Italia senza che il Governo Renzi si sia neppur preoccupato di rispondere, o di attivarle come, i Ministri Mogherini, Pinotti, Gentiloni, nonché Vice Ministri e Sottosegretari vari vanno pubblicamente promettendo da diciotto mesi. Parlo della Croce Rossa Internazionale, dell'Alto Commissariato ONU per i Diritti dell'Uomo, dell'Arbitrato Obbligatorio Unclos, del Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Quali motivi incatenano in ginocchio l'Italia dinanzi all'India? Nessuno ce la spiega. Interessi economici? Influenze del malaffare? Sudditanze "psicologiche"di chi,in posizioni di responsabilità dovrebbe studiare meglio come si tratta e si negozia seriamente a livello internazionale, nella consapevolezza della propria dignità nazionale e dei propri diritti, senza pensare che tutto può sempre essere risolto con trovate estemporanee, al ribasso, facendo leva su pagamenti o concessioni, dietro fitte coltri di nebbia. Molti hanno mostrato sorpresa per il fatto che i Marò fossero assenti dal discorso di fine Anno del Capo dello Stato. Ma forse anche questo rispondeva alla "consegna del silenzio". Su questo tema ,Vi segnalo questa mia intervista radiofonica alla Radio di Stato Australiana "SBS" -in italiano- http://www.sbs.com.au/…/3822…/t/Italian-marines-fate-unclear
di Giulio Terzi - 2 gennaio 2015
fonte: https://www.facebook.com/ambasciatoregiulioterzi?fref=nf
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