Sabato scorso, intorno alle 18:00, un
gruppo di egiziani residenti nell’area del milanese, ha inscenato una
protesta in Piazza della Scala e più precisamente davanti al portone
principale di Palazzo marino, sede del Comune di Milano. La
manifestazione, probabilmente non era autorizzata e oggi, domenica 25
maggio, nessun esponente della giunta filo-islamica milanese, ha
commentato l’accaduto, o per mancanza di coraggio oppure per pura
complicità nell’azione.
Intanto sta il fatto il gruppo di
manifestanti egiziani, brandivano oltre alla bandiera nazionale
dell’Egitto anche quelle del famigerato movimento, considerato ormai in
quasi tutti i Paesi arabi movimento terrorista, dei Fratelli Musulmani.
Chi pensava che quel movimento fosse
lontano dall’Italia si sbaglia o ha sempre mentito. La Fratellanza
Musulmana è sempre stata attiva in Europa e negli U.S.A. già dagli anni
60 e 70 del secolo scorso, anni in cui molti giovani mediorientali
emigravano in Europa ed in America per studiare nelle nostre università.
Molti di questi giovani, dopo aver conseguito la laurea si sono fermati
in Occidente dove hanno iniziato ad affermarsi professionalmente
soprattutto in Germania.
In Italia la Fratellanza Musulmana, è
sempre stata molto attiva e buona parte della comunità egiziana milanese
ha sempre simpatizzato con essa: il venditore di kebab piuttosto che il
fruttivendolo egiziano, il medico di origine egiziana piuttosto che
l’avvocato, hanno da sempre inviato presso il quartier generale del
movimento piccole somme a titolo di finanziamento, oltre alle grosse
somme che, prima di essere considerato movimento terrorista, inviava
anche l’Arabia Saudita.
I Fratelli Musulmani, per chiarire, sono
sempre stati un gruppo politico tendenzialmente molto vicino alla
teocrazia islamica, quindi vicini all’imposizione della Sharia, della
legge coranica che è totalmente in contrasto con le nostra legge basata
sul diritto e non su ciò che vuole o meno Allah, infibulazioni
comprese.
La manifestazione di sabato a Milano
indica i seguenti fatti: primo la Giunta Comunale di Milano è
un’associazione di politicanti che per paura o per complicità non osa
opporsi ad una manifestazione non autorizzata; secondo che la Questura
milanese non è poi tanto diversa dalla Giunta (voglio vedere se fossero
stati dei disoccupati italiani se non avessero agito a manganellate);
terzo che i Fratelli Musulmani, con questa manifestazione, ripeto, non
autorizzata dalle autorità, stanno ricattando l’Italia e Milano in
primis e stanno ordinando alle nostre autorità, complice Chouky del PD a
Montecitorio, di condannare il prossimo presidente dell’Egitto (le
elezioni nel Paese dei faraoni si terranno il 26 e 27 maggio) e che si
impegnino a richiedere la liberazioni di Morsi, l’ex presidente egiziano
che si è macchiato di reati quali terrorismo, tradimento della Patria e
ha cercato in 13 mesi di mandato di far scivolare l’Egitto verso la più
tetra teocrazia islamica. Ovviamente se Milano e l’Italia non
accetteranno di schierarsi in tal senso temo che avremo in futuro molti
problemi di ordine pubblico.
Se Pisapia, sindaco di Milano, dovesse
accettare queste rivendicazioni, ne andrebbe dell’orgoglio della Città
meneghina, oltreché di quello italiano. E sia ben chiaro: se Piasapia si
schiererà per Morsi libero, che si schieri anche e soprattutto per i
Marò liberi!
Gian Giacomo William Faillace - 26 maggio 2014
fonte: http://www.lacritica.org/milano-citta
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