«Ci
siamo svegliati in un brutto sogno», ammette Pier Francesco De Iulio su
“Megachip”, di fronte alla nuova “notte della repubblica” che cala sul
paese che fu di Berlusconi. «A tutti coloro che nutrivano aspettative in un cambiamento radicale della nostra rappresentanza politica
bisogna parlare con franchezza: rassegnatevi», perché «il vecchio che
avanza segna una vittoria elettorale di proporzioni bulgare». La
peggiore delle notizie: Matteo Renzi e il suo Pd ipotecano la politica
italiana, «e probabilmente lo faranno a lungo». Non ci sarà nessun
nuovo corso: «Tutto previsto. Tutto ampiamente annunciato in campagna
elettorale». Nessuna reale opposizione al regime di austerity europeo e
nessuna opposizione ai diktat degli Usa sull’economia
– il Ttip, Trattato Transatlantico – e sulla geopolitica, dal Medio
Oriente all’Ucraina. E ancora: «Nessuna reale opposizione alla politica economica delle privatizzazioni selvagge e alla precarizzazione del mondo del lavoro».
Campane a morto per la nostra democrazia
in via di avanzata rottamazione, dall’abolizione del Senato al
micidiale Italicum che impedisce agli elettori di selezionare i propri
dirigenti. «Nessuna reale opposizione allo sfruttamento incondizionato
delle risorse naturali e allo strapotere delle lobby del petrolio e del
carbone», continua De Iulio. «Nessuna reale possibilità si salvaguardare
lo “stato sociale” a garanzia dei cittadini, destinato a soccombere
definitivamente sotto i colpi di machete del (neo)liberismo. Niente.
Niente di niente. Soltanto chiacchiere e distintivo». E’ il
seppellimento di qualsiasi possibile alternativa democratica: con o
senza «le stampelle offerte da Alfano, i baci di giuda di Berlusconi
e l’appoggio “responsabile” di altri possibili compagni di merende», il
Pd renziano ormai rappresenta «il tentativo riuscito di dare vita a una
nuova grande forza di centrodestra, capace di mettere insieme i
potentati e le tante forze conservatrici di questo nostro martoriato
paese, con buona pace della vecchia Democrazia Cristiana».
De Iulio è pessimista: non vede nessuna reale possibilità che la politica
uscita dalle urne delle europee possa «anche soltanto lontanamente
provare a cambiare veramente le cose, a invertire la rotta», per evitare
«la catastrofe sociale che ci attende», e che è già abbondantemente
cominciata. Gli ominicchi della politica
italiana? «Riciclati, invece che rottamati: una palude nefasta».
Frammentate le opposizioni, sotto il 4% “Fratelli d’Italia”, isolata la
Lega di Salvini. Tsipras, comunque tiepido sull’euro, si è fermato
sull’orlo dell’esclusione, mentre l’iper-favorito Grillo – nonostante il
programma che prometteva un referendum sulla moneta unica e il rituale
“no al Fiscal Compact” – ha preferito concentrarsi sui piccoli ladri
dell’Expo di Milano, anziché sui grandi ladri della nostra democrazia, che siedono a Bruxelles e a Francoforte, a Washington e a Wall Street, senza peraltro proferire verbo sulla catastrofica crisi dell’Est Europa, che mette in pericolo il futuro di tutti. Onestamente: «Occasione persa? Sì».
Ci siamo svegliati in un brutto sogno, ammette Pier Francesco De Iulio su “Megachip”,difronte alla nuova “notte della repubblica” che cala sul paese che fu di Berlusconi. «A tutti coloro che nutrivano aspettative in un cambiamento radicale della nostra rappresentanza politica
bisogna parlare con franchezza: rassegnatevi», perché «il vecchio che
avanza segna una vittoria elettorale di proporzioni bulgare». La
peggiore delle notizie: Matteo Renzi e il suo Pd ipotecano la politica
italiana, «e probabilmente lo faranno a lungo». Non ci sarà nessun
nuovo corso: «Tutto previsto. Tutto ampiamente annunciato in campagna
elettorale». Nessuna reale opposizione al regime di austerity europeo e
nessuna opposizione ai diktat degli Usa sull’economia
– il Ttip, Trattato Transatlantico – e sulla geopolitica, dal Medio
Oriente all’Ucraina. E ancora: «Nessuna reale opposizione alla politica economica delle privatizzazioni selvagge e alla precarizzazione del mondo del lavoro».
Campane a morto per la nostra democrazia in via di avanzata rottamazione, dall’abolizione del Senato al micidiale Italicum che impedisce agli elettori di selezionare
i propri dirigenti. «Nessuna reale opposizione allo sfruttamento
incondizionato delle risorse naturali e allo strapotere delle lobby del
petrolio e del carbone», continua De Iulio. «Nessuna reale possibilità
si salvaguardare lo “stato sociale” a garanzia dei cittadini, destinato a
soccombere definitivamente sotto i colpi di machete del (neo)liberismo.
Niente. Niente di niente. Soltanto chiacchiere e distintivo». E’ il
seppellimento di qualsiasi possibile alternativa democratica: con o
senza «le stampelle offerte da Alfano, i baci di giuda di Berlusconi
e l’appoggio “responsabile” di altri possibili compagni di merende», il
Pd renziano ormai rappresenta «il tentativo riuscito di dare vita a una
nuova grande forza di centrodestra, capace di mettere insieme i
potentati e le tante forze conservatrici di questo nostro martoriato
paese, con buona pace della vecchia Democrazia Cristiana».
De Iulio è pessimista: non vede nessuna reale possibilità che la politica
uscita dalle urne delle europee possa «anche soltanto lontanamente
provare a cambiare veramente le cose, a invertire la rotta», per evitare
«la catastrofe sociale che ci attende», e che è già abbondantemente
cominciata. Gli ominicchi della politica
italiana? «Riciclati, invece che rottamati: una palude nefasta».
Frammentate le opposizioni, sotto il 4% “Fratelli d’Italia”, isolata la
Lega di Salvini. Tsipras, comunque tiepido sull’euro, si è fermato
sull’orlo dell’esclusione, mentre l’iper-favorito Grillo – nonostante il
programma che prometteva un referendum sulla moneta unica e il rituale
“no al Fiscal Compact” – ha preferito concentrarsi sui piccoli ladri
dell’Expo di Milano, anziché sui grandi ladri della nostra democrazia, che siedono a Bruxelles e a Francoforte, a Washington e a Wall Street, senza peraltro proferire verbo sulla catastrofica crisi dell’Est Europa, che mette in pericolo il futuro di tutti. Onestamente: «Occasione persa? Sì».
Scritto il 26/5/14
fonte: http://www.libreidee.org
fonte: http://www.libreidee.org
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