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Non smettete mai di protestare; non smettete mai di dissentire, di porvi domande, di mettere in discussione l’autorità, i luoghi comuni, i dogmi. Non esiste la verità assoluta. Non smettete di pensare. Siate voci fuori dal coro. Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai.

(Bertrand Russell)

26/05/14

PIZZE IN FACCIA - L’ODIO ANTI-ITALIANO HA TIRATO LA VOLATA ALLA DESTRA INDIANA - TRA MARÒ CHE SPARANO E CORRUZIONE IN FINMECCANICA, L’”ITALIANA” SONIA GHANDI È STATA MASSACRATA ALLE URNE E SPERNACCHIATA SUI SOCIAL




I due Paese però sono molto simili. Stato debole, disobbedienza cronica alle autorità, evasione fiscale e infiltrazioni mafiose sono i tratti salienti, ai quali si può aggiungere la cura maniacale per l’abbigliamento e l’ossessione quotidiana per i pranzetti cucinati a casa. Alcuni dicono addirittura che l’India è “l’Italia dell’Asia”…


 

NARENDRA MODI INDIA 
  C'è l'Italia al centro degli scherzi e delle prese in giro più alla moda in India dopo il trionfo dei nazionalisti indù. Da che è stata ufficializzata, venerdì 16 maggio, l'umiliazione storica della famiglia Gandhi nelle elezioni politiche, i social network hanno cominciato a bersagliare la terra natale di Sonia, leader del Partito del Congresso sconfitto.
«La presidente e suo figlio Rahul (candidato senza fortuna alla carica di primo ministro) non devono far altro che fare le valigie per Roma», si legge su Facebook e Twitter. «L'Italia non è così lontana, arrivederci», lanciava un altro internauta. Un altro ancora ha rielaborato un manifesto pubblicitario di Air India che annunciava il lancio dei voli diretti fra le capitali indiana e italiana: «Ci sono clienti per un volo solo andata New Delhi-Roma!».

NARENDRA MODI  
Durante le ultime elezioni, il Bel Paese è stato strumentalizzato come mai prima. Soltanto il villaggio di Dherdu sembra essere sfuggito a questo destino. Conosciuto come la «Chhota Italy», la «Piccola Italia« dell'India, questo paesino dell'Haryana, a 150 chilometri da Delhi, ha una strana particolarità: ciascuno dei suoi abitanti conta almeno un parente in Italia. A Dherdu, quindi, nessuno trova da ridire sulle origini di Sonia.

SoniaGandhi

SoniaGandhi
 
Nata a Lusiana, in Veneto, la vedova di Rajiv Gandhi «morde la polvere» non smettono invece di ripetere i giornali di destra in questi giorni. Sonia sa da molto tempo che le sue radici sono incompatibili con la carica di capo di governo. Spinta in prima linea dopo l'assassinio del marito, nel 1991, si è lanciata in politica di controvoglia. Nel 2004, quando il Congresso tornò al potere fra la sorpresa generale, fu di nuovo sollecitata ad assumere la carica ma preferì cederla a Manmohan Singh. E lo stesso fece nel 2009 e quest'anno, quando ha affidato al figlio la responsabilità di portare le insegne di famiglia.

Li Keqiang Manmohan Singh

Li Keqiang Manmohan Singh 
 Con che risultato, ora lo si sa: il Congresso non ha mai avuto così pochi deputati dall'Indipendenza. Il vincitore Narendra Modi ha parlato di Italia durante tutta la campagna elettorale. Il nuovo primo ministro dell'India ha puntato senza soste il dito contro l'impossibile patriottismo di Sonia Gandhi. Secondo lui era lei che tirava le fila del potere esecutivo in questi ultimi anni e quindi era lei la responsabile della crescita economica finita in panne.
E sempre secondo lui è a causa delle origini italiane di Sonia che l'India soffre di una immagine disastrosa sul piano diplomatico. Il caso dei marò ne è la prova: com'è possibile che i due fucilieri, accusati dell'omicidio di due pescatori del Kerala, siano potuti ritornare a case temporaneamente prima che la giustizia indiana avesse emesso il proprio verdetto? Risposta: Sonia Gandhi ha fatto valere la sua rete di potere in Italia.
Con l'arrivo al potere di Modi, il caso dei marò non è certo sul punto di essere risolto, tanto più che il Bharatiya Janata Party (Bjp) di Modi, ormai largamente maggioritario alla Camera, ha altri motivi di reclamo nei confronti dell'Italia. Appena prima delle elezioni, alcuni dei suoi leader hanno fatto dichiarazioni di una violenza estrema nei confronti dei musulmani, che sono valse loro l'etichetta di «fascisti» da parte della sinistra.

Massimiliano Latorre e Salvatore Girone

Massimiliano Latorre e Salvatore Girone

Il fascismo è una «specialità italiana» ha replicato Sanjay Srivastava, docente di sociologia all'Università di Delhi. Secondo lui, la comparazione storica non ha senso, se non che nell'India di oggi come nell'Italia degli Anni Venti «le vecchie élite sono terrorizzate dalla scomparsa dei loro privilegi».
E, ciliegina sulla torta, non mancava che uno scandalo di corruzione per attirare ancor più disprezzo sull'Italia. Lo ha fornito Finmeccanica, attraverso il contratto per gli elicotteri Agusta Westland. L'accordo è stato annullato per il sospetto di una tangente da 50 milioni che l'azienda aeronautica avrebbe versato per ottenere la commessa. Il Bjp ha sfruttato l'occasione per rispolverare il blasone dell'India, Paese che appare fra i più corrotti al mondo nella classifica dell'ong Transparency International.

finmeccanica agusta westland elicottero

finmeccanica agusta westland elicottero
Ci sono parecchie castagne da cavare dal fuoco per quelli che credono ancora nell'amicizia bilaterale fra i due Paesi, nonostante le somiglianze fra i due Paesi. Stato debole, disobbedienza cronica alle autorità, evasione fiscale e infiltrazioni mafiose sono i tratti salienti, ai quali si può aggiungere la cura maniacale per l'abbigliamento e l'ossessione quotidiana per i pranzetti cucinati a casa. Alcuni dicono addirittura che l'India è «l'Italia dell'Asia».

Sandro Gozi Romano Prodi

Sandro Gozi Romano Prodi
L'Associazione Italia-India, presieduta dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alle politiche europee Sandro Gozi, conserva la fiducia in «questo meraviglioso Paese» che è l'India. E l'ambasciata italiana a New Delhi osa evocare sul suo sito «la fase dinamica» in cui si sviluppano le relazioni fra i due Paesi. Attualmente un migliaio di italiani risiedono in India. In Italia gli indiani sono oltre 150 mila.

Guillaume Delacroix per La Stampa - 26 maggio 2014

fonte: http://www.dagospia.com

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