Anno 2014, così dicono. Anno 2014, il momento della
svolta. C’è qualcosa che non quadra, non è proprio così, si ha
l’impressione che la televisione sia in bianco e nero, che Pippo Baudo
sia un giovincello, che Raffaella Carrà sia la showgirl di Canzonissima. E soprattutto che tutt’intorno ci sia tanta, ma proprio tanta Dc. Sì, quella dello scudocrociato, quella
che vinceva le elezioni perché la gente temeva l’arrivo dei cosacchi. E
anche il linguaggio è retrodatato. L’ondata rivoluzionaria ha portato
un politico in erba, l’adolescente Ciriaco De Mita, ad essere eletto
sindaco di Nusco. I giornali sono tutti inginocchiati davanti a Renzi,
il rampollo mezzo democristiano e mezzo di sinistra che – proprio come
nel tempo che fu – sa fare il chierichetto e il bruto, a seconda delle
circostanze. Il monopolio dell’informazione ricorda la stagione del
pentapartito, un altro testimone della prima Repubblica (riciclato alla
grande nella seconda), e cioè Romano Prodi, riconquista le prime pagine
dei quotidiani perché è felice come una pasqua per la vittoria del suo
Matteo. E anche Rosy Bindi ha un momento di nostalgia canaglia: «Quando
doppi l’avversario non c’è nulla da dire, chapeau. Renzi ha superato
pure la mia Dc». Gli avversari interni si inchinano davanti al nuovo
monarca, sconfitti e umiliati, e anche questa è una riedizione di un
vecchio film delle faide interne demo-socialiste che esplodevano nei
congressi, con tanto di botte e sediate. Stavolta ad arrendersi è stato
un leone del Pd, Massimo D’Alema, che si è messo sull’attenti scrivendo
al vincitore: «Hai fatto la differenza». Anche sull’altra riva politica
ci sono paragoni che ricordano il passato: «Il Nuovo Centrodestra di
Alfano – ha detto ad esempio Maurizio Bianconi, di Forza Italia – con la
sua ormai duratura collaborazione con il governo di centrosinistra,
altro non è che il ritorno in auge della antica funzione Pli-Psdi,
nell’orbita della vecchia Dc che il Pd di Renzi reincarna a tutto
tondo». Il quadro è completo, viene fuori anche un partito
arcidimenticato, il Psdi di Saragat. È l’anno 2014, c’è qualcosa che non
va.
di Francesco Signoretta - 27 maggio 2014
di Francesco Signoretta - 27 maggio 2014
fonte: http://www.secoloditalia.it
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