MACELLO MEDITERRANEO
Si moltiplicano gli arrivi degli extracomunitari e nella Capitale è già emergenza. Ma si preparano tagli ai presidi: a rischio anche Prati, Villa Glori e Vescovio
Ci risiamo. Proprio mentre la procura di Palermo lancia l’allarme su un
milione di migranti in attesa di sbarcare sulle nostre coste,
rispuntano i tagli alle forze dell’ordine. L’asimmetrica e paradossale
spending review del governo è ormai un dèjà vu periodico: sventato il
tentativo di «disattivare» 267 commissariati in tutta la Penisola,
adesso si torna all’attacco con nuove proposte non meno devastanti per
la sicurezza dei cittadini.
In una riunione informale che si è svolta ieri nella Questura della Capitale è stato comunicato un programma di risparmi che prevede la chiusura di nove o dieci commissariati romani. Complessivamente, nella città eterna sono attivi 39 commissariati all’interno dell’anello del Raccordo e dieci al di fuori del Gra. Alcune chiusure sarebbero state già decise, in altri casi, invece, si prevedono accorpamenti fra i vari presidi.
Vediamo la lista. Il commissariato di Porta Pia sarebbe destinato a chiudere. San Lorenzo e Sant’Ippolito potrebbero chiudere entrambi o, in subordine, essere accorpati. Stesso discorso per Torpignattara e Santa Maria Maggiore, che andrebbero unificati. E anche per Appio Nuovo e San Giovanni. Il binomio si rinnova per Villa Glori e Vescovio e per Monte Mario e Prati. Mentre fra Trastevere, Monteverde e San Paolo, un solo commissariato sarebbe destinato a sopravvivere all’affilata forbice governativa. Chisura anche per il presidio di Genzano.
Ma i tagli non hanno riguardato solo le strutture. Nel mirino ci sono stati negli ultimi anni (e potrebbero esserci nell’immediato futuro) anche gli uomini, il personale, insomma. Il bello è che l’organico della Polizia di Stato è già deficitario. Secondo i sindacati, mancano attualmente mille uomini nella Capitale e ben 18.000 in tutto il Paese. Considerando tutte le forze dell’ordine (carabinieri, penitenziaria, forestale, ecc.), arriviamo a 42.000 in meno di quanti sarebbero necessari per fornire un servizio decente, se non adeguato, alla cittadinanza. Facendo un paragone da salumiere fra il 1988 e oggi, vediamo che gli ispettori erano 1.696 e sono 775; i sovrintendenti erano 1.533 e ora sono soltanto 489. Dal 2005, poi, sono stati tagliati 23.000 ufficiali di polizia giudiziaria, suddivisi in 14.000 ispettori e 9.000 sovrintendenti. L’efficienza della Ps è seriamente messa in discussione anche dall’assenza di turn over. L’età media del poliziotto italico è di circa 47 anni e il 60-65 per cento degli uomini superano i 50. Vecchie divise costrette a svolgere, con fatica e difficoltà, funzioni che spetterebbero alle nuove leve. Ma, invece di colmare i buchi che si creano nell’organico, si pensa solo a tagliare. Il risultato è già sotto gli occhi di tutti.
In una riunione informale che si è svolta ieri nella Questura della Capitale è stato comunicato un programma di risparmi che prevede la chiusura di nove o dieci commissariati romani. Complessivamente, nella città eterna sono attivi 39 commissariati all’interno dell’anello del Raccordo e dieci al di fuori del Gra. Alcune chiusure sarebbero state già decise, in altri casi, invece, si prevedono accorpamenti fra i vari presidi.
Vediamo la lista. Il commissariato di Porta Pia sarebbe destinato a chiudere. San Lorenzo e Sant’Ippolito potrebbero chiudere entrambi o, in subordine, essere accorpati. Stesso discorso per Torpignattara e Santa Maria Maggiore, che andrebbero unificati. E anche per Appio Nuovo e San Giovanni. Il binomio si rinnova per Villa Glori e Vescovio e per Monte Mario e Prati. Mentre fra Trastevere, Monteverde e San Paolo, un solo commissariato sarebbe destinato a sopravvivere all’affilata forbice governativa. Chisura anche per il presidio di Genzano.
Ma i tagli non hanno riguardato solo le strutture. Nel mirino ci sono stati negli ultimi anni (e potrebbero esserci nell’immediato futuro) anche gli uomini, il personale, insomma. Il bello è che l’organico della Polizia di Stato è già deficitario. Secondo i sindacati, mancano attualmente mille uomini nella Capitale e ben 18.000 in tutto il Paese. Considerando tutte le forze dell’ordine (carabinieri, penitenziaria, forestale, ecc.), arriviamo a 42.000 in meno di quanti sarebbero necessari per fornire un servizio decente, se non adeguato, alla cittadinanza. Facendo un paragone da salumiere fra il 1988 e oggi, vediamo che gli ispettori erano 1.696 e sono 775; i sovrintendenti erano 1.533 e ora sono soltanto 489. Dal 2005, poi, sono stati tagliati 23.000 ufficiali di polizia giudiziaria, suddivisi in 14.000 ispettori e 9.000 sovrintendenti. L’efficienza della Ps è seriamente messa in discussione anche dall’assenza di turn over. L’età media del poliziotto italico è di circa 47 anni e il 60-65 per cento degli uomini superano i 50. Vecchie divise costrette a svolgere, con fatica e difficoltà, funzioni che spetterebbero alle nuove leve. Ma, invece di colmare i buchi che si creano nell’organico, si pensa solo a tagliare. Il risultato è già sotto gli occhi di tutti.
http://www.iltempo.it - 22 aprile 2015
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