Ci
sono anche appalti concessi durante la Giunta di Ignazio Marino, tra
quelli finiti all’attenzione della Procura della Repubblica di Roma,
nell’inchiesta su Mafia Capitale. Con un ordine d’esibizione documenti
carabinieri del Ros e Nucleo di polizia tributaria della Guardia di
finanza hanno bussato in Campidoglio. L’obiettivo: acquisire tutte le
documentazioni idonee a supportare l’ipotesi investigativa dei
magistrati, secondo cui le cooperative di Salvatore Buzzi, braccio
imprenditoriale del boss Massimo Carminati, hanno fatto man bassa di
appalti con l’Amministrazione capitolina.
E non è un caso se tra le carte
sequestrate a dicembre scorso ci sono numerose fatture che riportano
pagamenti ottenuti nel 2014 dalle coop «mafiose» da alcuni Municipi,
come il XIX. C’è da dire che i documenti riguardano per la maggior parte
appalti già finiti sotto inchiesta e noti, come la manutenzione di
villa Borghese e i trasferimenti di Rom dal capo di Tor de Cenci a
Castel Romano, gestito proprio dalla cooperativa «29giugno» di Buzzi.
Insomma, si tratta di atti che riguardano la Giunta di Gianni Alemanno,
già indagato nel procedimento per associazione mafiosa, e alcuni della
Giunta Marino. C’è da dire che l’indagine ha, finora, dimostrato la
presunta manipolazione di una decina di gare d’appalto.
Ma nel mirino ci sono tutte le 97
commesse assegnate sotto la giunta Alemanno, indagato per associazione
mafiosa. E, probabilmente, non è un caso che a destare stupore ci siano
alcuni appalti milionari assegnati in un solo giorno. L’11 settembre
2008 la Buzzi-Carminati «corporation» trovano l’Eldorado dei lavori
pubblici: la «29 giugno» si aggiudica 3 appalti del valore di 2 milioni
126mila 800 euro, la «FormulaSociale onlus» due da 423mila 268 euro e la
«Eriche29» altrettanti da 116mila 727 euro. In un solo giorno le
cooperative riconducibili a Mafia Capitale hanno incassato dalla
Pubblica amministrazione ben 2 milioni 659mila 795 euro. Ma come è stata
possibile questa ascesa imprenditoriale?
Lo racconta lo stesso Buzzi nelle
intercettazioni contenute nell’incartamento giudiziario. L’uomo ne parla
il 17 novembre 2013 con Alessandra Garrone, sua stretta collaboratrice.
Fanno riferimento al 1994-95, «forse a quei tempi – dice Buzzi –
c’avevo più tempo…c’avevo meno cazzi…questo è il problema (…) non c’era
Formula Ambiente…non c’era Eriches», «solo “29 giugno”», dice la donna,
«non c’era niente ribadisce Buzzi – e quindi quali problemi c’avevo?
C’avevamo il vento a favore, c’era Rutelli…davvero tu ce pensi…c’avevamo
Rutelli, la Depetris assessore…all’Ama stavamo na favola». «Va bè –
dice la donna – nel 1995 quanto fatturava? Nel 1999 fatturava otto, nove
milioni delle vecchie lire…». E il confronto con il contesto attuale?
Per Buzzi non c’è dubbio: «Due a cinquantasei (ride) de che stiamo a
parlà…stamo due a cinquantasei». Ed effettivamente, stando anche
soltanto al fatturato registrato tra il 2007 e il 2012, risulta un
aumento del 98,29%, con un aumento del patrimonio netto, dal 2004 al
2012, pari al +147,71% che in euro segnano un passaggio da 3 milioni
689mila a 9 milioni 140mila 589 euro.
Ivan Cimmarusti .
IL TEMPO- IT
fonte: http://www.noiroma.tv - 22 gennaio 2015
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